7 maggio 2021

SE TORNASSI A VIVERE - Erma Bombeck


Sperando di riuscire a goderci i piccoli, grandi piaceri della vita... cominciando da una deliziosa prima colazione!

"Ogni istante che Dio ti dona è un tesoro immenso.
Non buttarlo.
Non correre sempre, alla ricerca di chissà quale domani.
Vivi meglio che puoi, pensa meglio che puoi e fai del tuo meglio oggi.
Perché l'oggi sarà presto il domani e il domani sarà presto l'eterno".

A. P. Gouthey

SE TORNASSI A VIVERE...

"La maggior parte di noi non vincerà i grandi premi della vita.
Non diventerà milionario, nè andrà sulla Luna, non sarà eletto presidente, nè vincerà il Nobel.
Ma possiamo goderci i piccoli piaceri della vita.
Una carezza sulla spalla.
Un bacio sulla guancia.
La luna piena.
Un posto libero al parcheggio.
Un fuoco scoppiettante.
Un bel tramonto.
Goditi le piccole delizie della vita.
Ce ne sono in abbondanza per ognuno di noi."

Qualcuno mi ha chiesto giorni fa se, potendo rinascere, avrei vissuto la vita in maniera diversa. Lì per lì ho risposto di no, poi ci ho pensato un po' su e...
Potendo rivivere la mia vita, avrei parlato meno e ascoltato di più.
Non avrei rinunciato a invitare a cena gli amici soltanto perché il mio tappeto aveva qualche macchia e la fodera del divano era stinta.
Avrei mangiato briciolosi panini nel salotto buono e mi sarei preoccupata molto meno dello sporco prodotto dal caminetto acceso.
Avrei trovato il tempo di ascoltare il nonno quando rievocava gli anni della sua giovinezza.
Non avrei mai preteso, in un giorno d'estate, che i finestrini della macchina fossero alzati perché avevo appena fatto la messa in piega.
Non avrei lasciato che la candela a forma di rosa si sciogliesse, dimenticata, nello sgabuzzino. 
L'avrei consumata io, a forza di accenderla.
Mi sarei stesa sul prato con i bambini senza badare alle macchie d'erba sui vestiti.
Avrei pianto e riso di meno guardando la televisione e di più osservando la vita.
Avrei condiviso maggiormente le responsabilità di mio marito.
Mi sarei messa a letto quando stavo male, invece di andare febbricitante al lavoro quasi che, mancando io dall'ufficio, il mondo si sarebbe fermato.
Invece di non veder l'ora che finissero i nove mesi della gravidanza, ne avrei amato ogni attimo, consapevole del fatto che la cosa stupenda che mi viveva dentro era la mia unica occasione di collaborare con Dio alla realizzazione di un miracolo.
A mio figlio che mi baciava con trasporto non avrei detto: "Su, su, basta. Va' a lavarti che la cena è pronta".
Avrei detto più spesso: "Ti voglio bene" e meno spesso: "Mi dispiace"... ma soprattutto, potendo ricominciare tutto daccapo, mi impadronirei di ogni minuto...
lo guarderei fino a vederlo veramente.., lo vivrei... e non lo restituirei mai più.

(Erma Bombeck)

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