23 dicembre 2015

Santo Natale Cara Preziosa

 

Caro Gesù Bambino
io non verrò alla grotta per portarti Oro.Incenso e Mirra ma  Ti porterò comunque un tesoro inestimabile, la mia amicizia per Preziosa, la nostra amicizia, nata in questo luogo non luogo. Sembrerà strano ma questo mezzo tanto demonizzato, tanto bistrattato, tanto usato male, ha visto nascere e concretizzarsi questa bellissima amicizia a distanza, accomunata da affinità che hanno favorito la comprensione, il confronto, il rispetto, più di tante amicizie vissute a stretto contatto.
Caro Gesù Bambino, Preziosa in questo momento ha bisogno come non mai di te, prova a fare del suo cuore la Tua Culla, riempila di te, infondile coraggio, infondile speranza, dille che lei è Preziosa ai Tuoi occhi.
Devi sapere che non perde tempo a ringraziarmi per averle fatto conoscere la grafica, ma non sa che sono io che ringrazio la grafica perché mi ha fatto conoscere un amica Preziosa. Gesù Bambino fa che lei possa vivere a pieno il dono del Santo Natale e  facendo  spazio nel suo cuore per accoglierti,   riesca a vedere, a sentire, a vivere  nella TUA ottica  e... sarà NATALE.
Amica mia, Sorella cara, SANTO NATALE.
Carita

19 dicembre 2015

SCENETTA BIANCA - Luisa Nason


In questa fredda notte invernale sarà una bianca luna a cullarci  con una serenata  ...

SCENETTA BIANCA

Da un bel boschetto a far la serenata
la luna tutta bianca s’è affacciata:
sono i monti, le valli, le colline
tutti sparsi di pecore piccine.
La luna ride un poco: un faggio stanco
dorme sognando un gran cappuccio bianco.
Sola sul monte una chiesetta in pace
con la pupilla d’oro guarda e tace.

Luisa Nason

17 dicembre 2015

TU SEI UN ANGELO - Share and Enjoy



Tutti possiamo essere angeli su questa Terra...

TU SEI UN ANGELO

Tu sei un angelo:

Quando con mani caritatevoli
doni le ali che ancora non hai;

Quando con la mente illuminata
diffondi la tua speranza fatata;

Quando con il cuore al volo
sai donare il tuo tesoro.

Tu sei un angelo:

Quando sorridi al mondo
e piangi nel profondo;

Quando aiuti
e vorresti essere aiutata;

Quando ti sacrifichi
per non sacrificare.


Tu sei un angelo:

Quando ti illudi
per non perdere le speranze;

Quando nello sconforto
ancora scorgi il tuo porto;

Quando nella miseria
sai sempre dipinger castelli.

Tu sei un angelo:

Quando hai di fronte un muro
ma non rinunci al futuro;

Quando nella notte nera
piange la tua anima vera;

Quando tra il dire e il fare
ci metti sempre la parola amare.

Tu sei un angelo
 non lo dimenticare.

 Share and Enjoy

14 dicembre 2015

LA FEDE - Don Tonino Lasconi


Cos'è la fede...

"La fede è fondamento
delle cose che si sperano e prova
di quelle che non si vedono."
 (Eb 11, 1)

LA FEDE

La fede è la roccia
per non temere
i venti e le tempeste
della vita.

Ma è anche le ali
per chi decide
di volare alto.

La fede è l'ancora
che dà sicurezza
nei momenti del dubbio
e dell'incertezza.

Ma è anche la vela
che ti permette
di prendere il largo.

La fede è scommettere
sulla vita
qui, ora, per sempre.

(Don Tonino Lasconi)


PADRE,TU CONOSCI - J.F.Paniagua

Una preghiera per ben cominciare il dì...


PADRE,TU CONOSCI


Padre, tu conosci
il mio cuore impuro:
fa' che io possa vivere
in atteggiamento di offerta
un'esistenza priva
di maschere.
Tu scruti i miei passi
e scopri gli ostacoli
che mi si parano dinanzi:
orienta i miei sforzi
e purifica i miei istinti.

(Josè Fernàndez Paniagua)

LA NOTTE DI SANTA LUCIA - dal web


Dolcissima notte a tutti i bambini che attendono  l'arrivo di S. Lucia che, in sella ad un asinello e accompagnata dall'aiutante Castaldo, porta loro tanti regalini!

LA NOTTE DI SANTA LUCIA


“Drin, drin, drin!” s’ode un campanello
ed ecco nel cielo si vede un asinello,
è un asinello un po’ particolare
perchè riesce perfino a volare!


Sulla sua groppa c’è S. Lucia

la più desiderata che ci sia,
nella sua notte l’attendono i bambini
che porti loro tanti giochini!

D’aprir la porta non c’è n’è bisogno
lei entra come fosse in un sogno,
accompagnata dal suo asinello fidato
che porta le ceste come fosse al mercato!

Dentro ci sono tanti bei doni
solo per i bimbi bravi e buoni,
ma se al contrario han disubbidito
ecco un pezzo di carbone è lì servito!

La mamma le ha lasciato una bevanda calda
perché fuori fa freddo e lei si scalda,
anche per l’asinello c’è qualcosina
per lui per terra c’è un po’ di farina!

Dopo averla mangiata lui lascia un pensiero
tanti cioccolatini e caramelle per davvero,
poi con lei riparte e se ne va via
volando nella notte di S. Lucia!

(dal web)



13 dicembre 2015

NOTTURNO NEL GIORNO DI S. LUCIA - J. Done


Che la notte  più lunga dell'anno sia allietata da dolci sogni ...

NOTTURNO NEL GIORNO DI S. LUCIA
IL GIORNO PIÙ BREVE DELL'ANNO


E' la mezzanotte del giorno di Lucia,
per sette ore a stento si disvela.
Il sole è sfinito e dalle sue fiasche
non raggi costanti, ma deboli bagliori
ora manda.
La linfa del mondo tutta fu assorbita.
Bevve la terra idropica l'universale balsamo.
Morta e interrata la vita si è ritratta,
là, ai piedi del letto, quasi. Eppure,
tutto ciò non par che un riso
rispetto a me che sono il suo epitaffio.

E allora studiatemi, voi che sarete amanti
in un altro mondo, in un'altra primavera,
perchè io sono ogni cosa morta
che nuova alchimia d'amore ha trasmutato.
Perchè anche dal nulla la sua arte
ha distillato una quintessenza,
da opaca privazione, da povera vuotezza.
Annichilato, ora rinasco
dall'assenza, dal buio, dalla morte,
cose che non sono.

Da ogni cosa, ogni altro prende ciò che è bene,
vita, anima, forma, spirito, ne trae esistenza.
Dall'alambicco dell'amore così fatto,
sono la tomba io, di tutto quel che è nulla. Spesso
fu un diluvio il nostro pianto,
ne sommergemmo il mondo. Noi due. E spesso
siamo mutati sino a essere due caos
quando parve che d'altro ci curassimo. E spesso
l'assenza ci privò dell'anima. Fece di noi carcasse.

Ma per la sua morte (parola che le fa torto)
del primigenio nulla un elisir son fatto.
Se fossi un uomo, che sono uno
dovrei di necessità saperlo. Seguirei,
se fossi un animale, un fine, un mezzo.
Le stesse piante, le stesse pietre
odiano, amano; e tutto, tutto possiede
una proprietà.
Se fossi un qualunque nulla,
come lo è un'ombra, vi dovrebbe pur essere
una luce, un corpo.

Ma io sono il Nulla; il mio sole non si rinnoverà.
E voi amanti, voi per cui il sole minore
è trascorso ora in Capricorno
per prendere nuova passione, e a voi donarla,
godete intera la vostra estate perchè lei gode
la festa della sua lunga notte.
Io a lei mi disporrò e chiamerò quest'ora
la sua vigilia, la sua veglia,
in questa profonda mezzanotte
del giorno e dell'anno.

 John Donne

LA LEGGENDA DI SANTA LUCIA



Una leggenda molto carina sulla mia Santa prediletta!

LA LEGGENDA DI SANTA LUCIA

Quando S. Lucia salì in cielo, tutti si meravigliarono nel veder arrivare una persona così giovane. Ben presto la Santa con i suoi modi dolci ed i suoi occhi pieni di luce conquistò tutti e, persino lo scontroso S. Pietro si prese cura di lei come fanno i nonni con i nipoti.Così trascorrevano i giorni allietati di serenità e pace e Lucia si godeva questa sublime situazione, riflettendo su quanto fossero lontane da lei le sofferenze e la cattiveria che regnavano sulla Terra. S. Pietro, che nonostante la sua lunga barba bianca, aveva ancora una vista acutissima, si accorse che un sottile velo di tristezza si era posato sugli occhi celestiali di Lucia e, così, decise di chiamarla a sé per parlarle. S. Lucia gli disse che avrebbe tanto desiderato anche per un solo minuto poter rivedere il suo paese in Sicilia e i suoi poveri.
S. Pietro, fu talmente colpito da quella richiesta che passò giorni e notti fra le morbide nuvole del Paradiso a pensare come potesse esaudire il suo desiderio, finché prese coraggio e decise di parlarne col Padre Eterno. S'incamminò un po' timoroso e quando fu da Lui espose la richiesta tenendo sempre china la testa in segno di profondo rispetto. S. Pietro restò immobile ad aspettare una risposta poi, inaspettatamente, udì uno strano e metallico tintinnio; socchiuse gli occhi e vide che il buon Dio teneva in mano una piccola chiave d'oro. "Tieni Pietro, questa é la chiave che apre una finestrella che dà sul mondo, prendila e portala a S. Lucia" disse il Signore. S. Pietro fu così meravigliato che afferrò la chiave e corse come un ragazzino a cercare la sua Santa bambina, felice di aver esaudito il suo desiderio. Immediatamente gli occhi della santa s'illuminarono e i due salirono su di una nuvoletta che li portò alla magica finestrella. Quando arrivarono, Lucia con la mano tremante, infilò la chiave nella fessura e, come d'incanto, le apparve laggiù il mondo.La giovane fu soddisfatta di quella visione e, per lungo tempo,non desiderò più aprire gli occhi sulle cose terrene. Una notte però, il suo sonno venne turbato da lontani lamenti e pianti. Lucia, preoccupata decise di prendere la chiave per vedere cosa stesse accadendo. Fu in quel momento che la santa vide tutte le cose ingiuste, la vita dissoluta, il male, ma soprattutto vide bambini che soffrivano e piangevano. Rammaricata richiuse piano la finestrella e, una profonda tristezza, calò sui suoi dolcissimi occhi celesti.
Lucia sperava di vedere presto migliorare le cose sulla Terra; la sofferenza dei bambini l'angosciava tantissimo, non sopportando che proprio loro, così immacolati ed indifesi, potessero subire angherie fisiche o morali da parte degli adulti. S.Pietro nel frattempo la osservava in silenzio e, notava man mano che passavano le giornate, il mutamento d'umore di Lucia.Nemmeno al Padre Eterno passò inosservata la cosa e decise di chiamare S. Pietro. "Caro Pietro," disse il Signore "Io so quello che turba S. Lucia. Ella soffre per i patimenti dei bambini e le privazioni alle quali sono sottoposti."disse ed aggiunse: " Ho deciso, daremo l'incarico proprio a Lei di portare una volta all'anno un po' di allegria sulla Terra e, tu Pietro, le dirai che il Signore l'autorizza a scendere il giorno del suo martirio cioè il 13 dicembre per portare doni a tutti i bambini della Terra. Ora vai, corri, voglio che torni la luce in quei santi occhi." S. Pietro fu talmente felice, che, abbracciò il Signore e poi si affrettò a cercare Lucia per darle la bellissima notizia. Subito la santa rimase incredula, ma poi si convinse riempiendosi il cuore di letizia. Ormai mancavano pochi giorni al 13 dicembre, ma Lucia capì ben presto che non disponeva di nulla ed, in Paradiso, non esistevano né pasticcerie, né negozi di giocattoli. Questa volta S. Pietro fu veramente geniale; chiamò S. Lucia e la invitò a prendere la chiave d'oro dicendole di seguirlo."Apri la finestrella e guarda bene"disse Pietro. "Vedi là nello spazio?
Eccolo, lì c'é un cavallino, una bambola, un trenino, là c'é una trombetta, una trottola, li vedi? Sai cosa sono tutti quei giochi? Sono i giochi superflui, inutili, abbandonati e dimenticati dai bambini viziati e mai contenti. I giochi sono come le persone, cercano compagnia e, se nessuno li vuole più, preferiscono andare nello spazio, sperando d'incontrare qualche bimbo disposto a giocare con loro.. su' dai forza, prendine quanti ne vuoi e portali a chi ne ha veramente bisogno" concluse Pietro. "Oh, nonno Pietro, grazie, grazie di cuore" disse S. Lucia e cominciò ad afferrare tutti quei giocattoli abbandonati. La santa lavorò fino alla sera del 12 dicembre e mise tutti i giocattoli in grandi sacchi che appoggiò sulle spalle. Ma cara Lucia, così non arriverai mai con tutto quel carico,pesa troppo" disse Pietro e col suo vocione esclamò: " C'é qualcuno qui che sarebbe disposto ad aiutare S. Lucia?" "Iho...Iho..."Tu, mio dolce asinello? Se a Lucia va bene, andrà bene anche a me" disse Pietro guardando la santa. "Bravo asinello, tu sarai il mio fedele accompagnatore, vedrai, quando ci vedranno i bambini che gioia sarà per loro"disse Lucia accarezzando la generosa bestiola. Ecco come nacque il viaggio di S. Lucia e del suo asinello; da allora non hanno mai mancato all'appuntamento ogni 13 dicembre con i bambini buoni e bravi.


(dal web)



9 dicembre 2015

PREGHIERA DELLA GIOIA - Gisella Abate


Preghiamo con gioia...

PREGHIERA DELLA GIOIA

C'è gioia più grande
nel dare che nel ricevere.
Non c'è gioia più grande che
riuscire a strappare un sorriso
a chi sorriso non ha.
Non c'è gioia più vera da dare
a chi gioia non ha.
Non c'è pace più grande da dare
a chi pace non ha.
Non c'è amore più vero da donare
a chi amore non ha.
Tu che ami, dona l'amore,
tu che preghi,
dona la tua preghiera,
tu che il Signore perdona,
perdona al tuo prossimo.
Tu che dici di essere figlio di Dio,
scendi sulla strada di Gesù,
percorri le sue stesse vie
e segui le sue orme...
Solo così potrai donare, a chi incontri,
il tesoro più grande che hai,
il tuo Gesù.

Gisella Abate



AVE MARIA - Trilussa


Per non sentirsi più soli, basta una preghiera alla Madonna benedetta...

AVE MARIA

Quand’ero ragazzino, mamma mia
me diceva: ricordate fijolo
quanno te senti veramente solo
tu prova a recità ‘n Ave Maria!
L’anima tua da sola spicca er volo
e se solleva come pè magia.
Ormai sò vecchio er tempo m’è volato,
da un pezzo s’è addormita la vecchietta,
ma quer consijo non l’ò mai scordato.
Come me sento veramente solo…
io prego la Madonna benedetta
e l’anima da sola pija er volo!

Trilussa

8 dicembre 2015

MADONNA MADRE NOSTRA - A. Mondin


                                             


 Buona Festa dell'Immacolata con l'augurio che quanti  La cercano riescano a trovarLa e che gli altri  inizino a cercarLa...

MADONNA MADRE NOSTRA

Madonna madre nostra,
inevitabilmente Ti cerco
negli spazi felici
dello scorrere vorticoso
dei corsi d'acqua,
dei prati fioriti,
delle montagne innevate,
come Ti cerco negli spazi difficili
della vita quotidiana,
dove tante volte
è difficile credere
all'amore disinteressato,
ma vedendoTi anche lì,
tutto s'illumina chiaro
come limpido giorno d'estate
e nasce sicuro
il desiderio d'inginocchiarsi
davanti a tanta giustizia e dolcezza.

Armando Mondin

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