26 novembre 2012

DONDOLARSI-Ambrogio Fumagalli




Ogni giorno della nostra vita dobbiamo cullare i nostri sogni... i sogni servono a mitigare le inevitabili amarezze quotidiane!
E' quando si smette di sognare che si diventa vecchi, che ci arrendiamo alla vita!
Sognare significa sperare, poi sta a noi cercare di farli diventare realtà mettendoci impegno, passione e avendo fiducia in noi stessi.
Certo non possiamo sperare di cavar sangue da una rapa, in questo caso serve solo un intervento divino!
Anche quando si sogna quindi bisogna restare con i piedi per terra...

DONDOLARSI

Dondolarsi nel cielo
dondolarsi seduti sull’altalena
legata a delle nuvole e osservare
quando è vicino il sorgere
ed il tramontare del sole .

Dondolarsi nel tuo cuore
tra i tuoi pensieri i tuoi desideri
le tue fantasie e riscoprire le mie
tra quelle onde d’un instancabile mare
in un cullarsi e sognare
come essere nel vento o nel tempo.

Dondolarsi tra le tue voglie
i tuoi capricci
in un mondo che è capace
di riscoprirti bambina
per poterti osservare meglio
e tenderti la mano
per potere andare lontano.

Ambrogio Fumagalli

25 novembre 2012

IL FIORE CALPESTATO - Davide Serra



Nessuno, di fronte alle donne, è più arrogante, aggressivo e sdegnoso dell’uomo malsicuro della propria virilità.
(Simone de Beauvoir)

IL FIORE CALPESTATO


La faccia tra le mani
i graffi sui seni
niente più lacrime a lavarti la pelle
guardi nel vuoto e immobile tremi
e un gelo ti inchioda
povero fiore reciso e calpestato
sbattuto per terra
abusato ed umiliato
fatichi a respirare
non riesci più ad alzarti
non sai riaprire gli occhi
e immobile tremi…
è un esplodere di dolore
un oceano di rabbia
un grido di vergogna
un urlo silenzioso, gelido e dolente
che lacera la notte
e cresce lentamente 
e niente più parole
e risate con le amiche,
quelle scarpe favolose,
quei brividi d’amore
è tutto andato in pezzi
è tutto calpestato
rimane la paura, l’abuso della carne,
l’angoscia che perdura…
bocche deformi,
mani che offendono,
palpano e straziano
risate sguaiate
rantoli di belve assetate di dolore
maledetti demoni,
vigliacchi e senza onore

e immobile tremi…
stai ancora tremando
piccolo fiore sbattuto per terra
senza conforto,

senza più amore


Davide Serra


20 novembre 2012

VEDER CADERE LE FOGLIE-Nazim Hikmet



Che cosa può voler dire il poeta con questa poesia, se non esprimere il timore ,quando tutto va bene, che qualcosa possa cambiare questo stato di grazia?

Si vorrebbe sempre vivere la bella stagione, è ovvio, ma nessuno può impedire all'autunno di subentrare all'estate con i dovuti cambiamenti.
Tutto muta nella vita e  spesso soffiano venti distruttivi che strappano le foglie ancora più velocemente,ma se si hanno coraggio e accettazione arriverà di nuovo un'altra bella stagione!

Purtroppo,non avendo il dono dell'immortalità, chi ha avuto in dono il privilegio di una lunga vita potrà alla fine godersi un inverno mitigato dal calore degli affetti e illuminato dai sorrisi di chi ci vuol bene... se avremo  ben vissuto le precedenti stagioni ... se avremo seminato amore!


VEDER CADERE LE FOGLIE

Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
soprattutto se sono ippocastani
soprattutto se passano dei bimbi
soprattutto se il cielo è sereno
soprattutto se ho avuto, quel giorno,
una buona notizia
soprattutto se il cuore, quel giorno, non mi fa male
soprattutto se credo, quel giorno,
che quella che amo mi ami
soprattutto se quel giorno mi sento
d'accordo con gli uomini e con me stesso.
Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
dei viali d'ippocastani.

(Nazim Hikmet, Foglie morte, Lipsia, settembre 1961)

19 novembre 2012

AMORE COME LA LUNA-Fran Tarel


Buonanotte con un romantico pensiero!


L'amore è come la luna, cresce o cala;
splende quando è pieno,
esiste anche senza apparire.

Fran Tarel

La leggenda di Bacco e l’uva-dal web


Simeon Solomon - Bacchus, 1867  
Birmingham Museum and Art Gallery.

LA LEGGENDA DI BACCO E L'UVA

Bacco, ancora fanciullo, scendeva lungo una strada dell’isola di Nasso. Sul mare azzurro volava qualche uccello bianco. In terra era ancora il mite inverno delle isole greche.
Bacco, coperto ancora da una pelle di orsacchiotto, si sentiva contento e cantava. Ad un tratto, coi sandali urtò in uno strano ramoscello. Lo raccolse e l’osservò. Di fuori pareva secco, ma grattando la buccia, sotto un velo marrone, appariva un bel verde lucido.
Il ramoscello era flessibile, e Bacco lo tenne in mano come un frustino.
Dopo pochi passi, si chinò nuovamente. Aveva veduto un osso di uccello.
“Povero uccello, “ esclamò Bacco, “Povero amico dei miei canti, sei stato sorpreso da un cacciatore o dal freddo?”.
Prese con sé anche quell’ossicino e ci infilò dentro il ramoscello già raccolto.
Passò oltre, ma non aveva fatto molti passi, che scorse, sotto un cespuglio, biancheggiar qualcosa.
Si chinò e raccolse un osso di leone.
“Anche tu sei caduto, superbo, e forte leone! “ esclamò Bacco. ,
Prese con sé anche quell’osso che infilò accanto al primo.
Più avanti ancora, vide sul ciglio della strada un osso d’asino
A quella vista Bacco quasi si commosse. Si ricordò che un asino lento c paziente era la cavalcatura del suo buon maestro Sileno.
Prese anche quell’osso e lo infilò insieme con gli altri.
Giunto vicino alle abitazioni di Nasso, volle sguainare dagli ossi il ramo per piantarlo in un orto, ma non vi riuscì.
Avendo fretta, fece una buca in terra e vi piantò il ramoscello con gli ossi.
Partì dall’isola e non pensò più alla barbatella di Nasso.
Bacco tornò sull’isola da grande. L’estate stanca si addormentava e il suo fratello autunno le faceva un letto di foglie gialle.
Bacco era triste nel vedere la campagna così spogliata, quando giunse sotto una nuova pianta , che si era avvolta a un pioppo e lo copriva di larghe foglie.
Di tra le foglie scendevano grappoli di chicchi azzurrognoli, pieni di liquore dolcissimo.
Bacco non aveva mai visto nulla di simile , né aveva mai gustato mai un frutto così squisito
Colse i grappoli e quando fu stanco di rompere tutti i chicchi succulenti con le labbra, mise i grappoli dentro un’anfora e riprese il suo viaggio.
Alla prima fermata vide con dolore che i grappoli si erano pigiati e rotti. In fondo all’anfora colava un liquido vischioso e dolciastro.
Si rimise in viaggio e quando ebbe sete e non trovò fonti vicine bevve di quel liquore.
Ai primi sorsi sentì muoversi in cuore una nuova gioia. Gli pareva di essere leggero come un uccello e come un uccello cantava allegramente.
Ebbe di nuovo sete e bevve ancora. Si sentì forte e ardito.
Camminava a testa alta, con l'occhio fiero e il pugno stretto. Gli pareva d'essere diventato un leone.
Ribevve ancora, ma la forza, invece di aumentare, gli scemò.
Divenne stanco e debole. La testa gli penzolava sul collo, le gambe gli si piegavano sotto. Non era capace di unire due pensieri né di formare una parola. Si sentì più stanco e avvilito di un asino.
Sdraiatosi per terra dormì profondamente.
Al risveglio, si accorse d’essere sulla strada percorsa molti anni prima e di trovarsi nel luogo dove aveva raccolto lo strano ramoscello.
Ripensando agli effetti del dolce liquore, capì che la pianta ricca di grappoli doveva essere nata dal suo ramoscello infilato nei tre ossi d’uccello, di leone e d’asino.
Ammaestrato da quello che gli era accaduto, Bacco insegnò agli uomini come si fa il vino, ma li ammonì di non berne troppo “Bevendone poco “ egli disse “ diventerete allegri come uccelli; bevendone di più , diventerete robusti come leoni; bevendone molto, diventerete stupidi e fiacchi come ciuchi!

(dal web)

Michelangelo Maestri - busto di  Bacco, 1850  

CHICCHI D'UVA-Patrizia Chini


Pilucchiamo un grappolo d'uva per addolcirci
 la serata...
Il vino  mi piace poco,ma l'uva è una vera delizia!

CHICCHI D'UVA

Chicchi d'uva
tondi, sodi, succosi
addento vorace

Mi inebrio con il nettare dolce
al vostro banchetto

mi sazio di cibo
sottratto agli dei

ritrovo il sapore dei vecchi ricordi
serbati insieme all'autunno...
e di nuovo è magia

Patrizia Chini

ALL'AUTUNNO - J.Keats


Vi auguro una buona settimana con una delle poesie più belle dedicate all'autunno...secondo me almeno!

ALL' AUTUNNO

Stagione di nebbie e morbida abbondanza,
tu, intima amica del sole al suo culmine,
che con lui cospiri per far grevi e benedette d’uva
le viti appese alle gronde di paglia dei tetti,
tu che fai piegare sotto le mele gli alberi muscosi del casolare,
e colmi di maturità fino al torsolo ogni frutto;
tu che gonfi la zucca e arrotondi con un dolce seme
i gusci di nocciola e ancora fai sbocciare
fiori tardivi per le api, illudendole
che i giorni del caldo non finiranno mai
perché l’estate ha colmato le loro celle viscose:

chi non ti hai mai vista, immersa nella tua ricchezza?
Può trovarti, a volte, chi ti cerca,
seduta senza pensieri sull’aia
coi capelli sollevati dal vaglio del vento,
o sprofondata nel sonno in un solco solo in parte mietuto,
intontita dalle esalazioni dei papaveri, mentre il tuo falcetto
risparmia il fascio vicino coi suoi fiori intrecciati.
A volte, come una spigolatrice, tieni ferma
la testa sotto un pesante fardello attraversando un torrente,
o, vicina a un torchio da sidro, con uno sguardo paziente,
sorvegli per ore lo stillicidio delle ultime gocce.

E i canti di primavera? Dove sono?
Non pensarci, tu, che una musica ce l’hai.
Nubi striate fioriscono il giorno che dolcemente muore,
e toccano con rosea tinta le pianure di stoppia:
allora i moscerini in coro lamentoso, in alto sollevati
dal vento lieve, o giù lasciati cadere,
piangono tra i salici del fiume,
e agnelli già adulti belano forte del baluardo dei colli,
le cavallette cantano, e con dolci acuti
il pettirosso zufola dal chiuso del suo giardino:
si raccolgono le rondini, trillando nei cieli.

John Keats, Sull’indolenza e altre odi
Trad. F. Dalessandro

18 novembre 2012

IL GATTO E LA LUNA-William Butler Yeats



A domani...ronf ronf!

IL GATTO E LA LUNA

Il gatto andava qui e là 
E la luna girava come trottola, 
E il parente più stretto della luna, 
Il gatto strisciante, guardò in su. 
Il nero Minnaloushe fissava la luna, 
Perché, per quanto vagasse e gemesse, 
La luce fredda e limpida nel cielo 
Turbava il suo sangue animale. 
Minnaloushe corre fra l'erba 
Alzando le sue zampe delicate. 
Vuoi ballare, Minnaloushe, vuoi ballare? 
Quando s'incontrano due parenti stretti 
Che c'è di meglio che mettersi a ballare? 
Forse la luna imparerà, 
Stanca delle mode di corte, 
Un nuovo passo di danza. 
Minnaloushe striscia fra l'erba 
Di luogo in luogo illuminato dalla luna, 
La sacra luna sul suo capo 
E' entrata in una nuova fase. 
Lo sa Minnaluoshe che le sue pupille 
Passeranno di mutamento in mutamento, 
Che vanno dalla tonda alla lunata, 
Dalla lunata alla tonda? 
Minnaloushe striscia fra l'erba 
Solo, importante e saggio, 
E leva alla luna mutevole 
I suoi occhi mutevoli.

William Butler Yeats


17 novembre 2012

17 Novembre Giornata del gatto nero



Oggi 17 novembre è la giornata dedicata al gatto nero che, per i superstizioni è veramente un concentrato di iella nera! 
Proprio per sfatare queste sciocche credenze e tentare di sensibilizzare la popolazione contro le crudeli violenze cui sono sottoposti questi animali a causa del loro colore, l’AIDAA (Associazione italiana per la difesa di animali e ambiente), ha voluto dedicare questa giornata ai gatti neri che ogni anno vengono sacrificati a migliaia, durante messe nere o riti esoterici, specialmente la notte di Halloween o durante l'Equinozio di primavera : neanche fossimo ancora nel Medioevo! 
Poveri animali, vittime della perversa bestialità umana, ma per fortuna c’è anche chi si preoccupa per loro.
Anch'io ho un gatto nero, anzi  una gatta... quella che vedete nelle foto, ed è la mia adorabile mascotte!

LE PETIT CHAT

E' un gattino nero, sfrontato, oltre ogni dire,
Lo lascio spesso giocare sul mio tavolo.
A volte vi si siede senza far rumore,
Quasi un vivente fermacarte.
Gli occhi gialli e blu sono due agate.
A volte li socchiude, tirando su col naso,
Si rovescia, si prende il muso tra le zampe,
pare una tigre distesa su di un fianco.

Ma eccolo ora - smessa l'indolenza -
Inarcarsi - somiglia proprio ad un manicotto;
E allora, per incuriosirlo, gli faccio oscillare davanti,
Appeso ad una cordicella, un mio turacciolo.
Fugge al galoppo, tutto spaventato,
Poi ritorna, fissa il turacciolo, tiene un po'
Sospesa in aria - ripiegata - la zampetta,
poi abbatte il turacciolo, l'afferra; lo morde.
Allora, senza ch'egli la veda, tiro la cordicella,
ed il turacciolo si allontana, e il gatto lo segue,
descrivendo dei cerchi con la zampa,
poi salta di lato, ritorna, fugge di nuovo.
Ma appena gli dico "Devo lavorare,
vieni, siediti qua, da bravo!" si siede..
E mentre scribacchio sento
che si lecca col suo lieve struscio molle.

Edmond Rostand




14 novembre 2012

SONETTO DEL VINO-Jorge Luis Borges


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Basta con il vino, questo è  l'ultimo fondino!
Andiamo a smaltire la sbornia con una bella dormita...
a domani!


SONETTO DEL VINO

In quale regno o secolo
e sotto quale tacita
congiunzione di astri,
in che giorno segreto
non segnato dal marmo,
nacque la fortunata
e singolare idea
di inventare l’allegria?
Con autunni dorati
fu inventata.
Ed il vino fluisce rosso
lungo mille generazioni
come il fiume del tempo
e nell’arduo cammino
ci fa dono di musica,
di fuoco e di leoni.
Nella notte del giubilo
e nell’infausto giorno
esalta l’allegria
o attenua la paura,
e questo ditirambo nuovo
che oggi gli canto
lo intonarono un giorno
l’arabo e il persiano.
Vino, insegnami come vedere
la mia storia
quasi fosse già fatta
cenere di memoria.

Jorge Luis Borges

"Music in her Soul" - 
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"ToastToLove" - 
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BARZELLETTE SUGLI UBRIACHI


BARZELLETTE SUGLI UBRIACHI



Un tizio osserva per un po’ con un sorriso di beatitudine la propria moglie.
- E’ straordinario – le dice – come un bicchierino di Whisky possa darti un’aria così dolce e simpatica…
- Ma io non ho bevuto!
-Tu no,ma io si…


Una coppia sta cenando in un ristorante molto famoso,ad un certo punto la donna guarda verso il bancone del bar e con un’espressione molto schifata dice al suo accompagnatore:
- Lo vedi quell’uomo laggiù? E’ il mio ex marito, beve da quando abbiamo divorziato 3 anni fa…
Alché l’uomo scioccato risponde:
- Davvero?!? Incredibile… non avevo mai sentito di qualcuno che avesse festeggiato così a lungo!



Un ubriacone puzzolente sale sopra un autobus di linea e si stravacca su di un sedile.
Al suo fianco c'è un prete.
L'ubriacone estrae una bottiglia di vino di una sottomarca scadente e se ne trinca due abbondanti sorsate. Si pulisce la bocca con fare maleducato, usando la manica del suo giubbotto, poi rutta fragorosamente
Mentre mostra un'espressione soddisfatta per il proprio rutto, tira fuori un giornale, lo spiega per bene e si immerge nella lettura.
Il prete al suo fianco prova un forte ribrezzo, ma tenta di far finta che l'ubriaco al suo fianco non esista; quest'ultimo però lo guarda e si rivolge direttamente al prelato chiedendogli:
- "Miii... Scusi padre... Lei c...cche... sicuramente ...è un ...uuu...uomo...istruito, mi sa dire ...quu...quali cose ...possono proooo... provocare laaa... l'artrite?"
Il prete pieno di disprezzo gli risponde in tono sarcastico:
- "Certo che lo so! La vita dissoluta, l'abuso di droghe ed alcool, il tabacco, la frequentazione assidua di prostitute, la sodomia e tutte questo tipo di nefandezze!"
 "Caaaassspitaaaa.... Maaa... ma pensa cheeee... che roba!" - gli fa l'ubriaco - e si immerge nuovamente nella sua lettura.
Il prete, un po' pentito per il proprio tono usato nel rispondere al poveretto, decide di provare discolparsi e gli chiede in tono mite e comprensivo:
- "Perdonami figliolo se prima sono stato un po' brusco. Ma dimmi, da quanto tempo soffri di artrite?"
- "Ccc... chi, io? Maaa... ma io stavo sooo... solo leggendo sul giornale... cheee... che il Papa sooo... soffre di artrite... daaa... da diversi anni!"



Due amiche, dopo aver convinto i mariti, riescono ad uscire a cena da  sole  per svagarsi un po',  fra una chiacchiera e l'altra e dopo due bottiglie di  buon vino, lo  champagne, i limoncelli e qualche amaro, si fa molto tardi e decidono di tornare a  casa. 
Completamente ubriache escono dal ristorante e mentre camminano nella  notte vengono colte da uno stimolo impellente e una dice: Entriamo in quel cimitero, li' non ci vedrà nessuno.
Così la prima si sfila le mutandine, fa la pipì ,usa gli slip per asciugarsi, poi li butta; l'altra invece,che porta biancheria intima firmata alla quale tiene molto, si  sfila le mutandine le  mette in tasca  e stacca un nastro da una corona di fiori per asciugarsi.
La mattina dopo il marito della prima telefona all'altro dicendo: Sono un uomo distrutto, mia moglie e' tornata alle 5 di mattina, ubriaca  fradicia e senza mutande... L'altro risponde: Non dirlo a me, la mia e' tornata ubriaca, senza mutande e con una  coccarda  rossa infilata tra le chiappe con su scritto:  "Non ti dimenticheremo mai,  Pino, Lucio, Antonio, Gino e tutti gli amici della palestra"




Un tale si trova davanti al giudice per aver guidato in stato di ubriachezza.
"Signor giudice vorrei che fosse ben chiaro: io non ero ubriaco, ma solo ebbro!"

"D'accordo!", ammette il giudice, "Allora non la condanno a quindici giorni di reclusione, ma solamente a due settimane!




Due amici ubriachi s'incontrano per strada e l'uno chiede all'altro: "Gustavo,sai come si chiamano gli abitanti di San Francisco?"
"No, tutti no!",risponde Gustavo



Due uomini ubriachi fradici discutono davanti  una casa.
Dice uno :"Io abito qui!"
Contesta l'altro :"No,sono io quello che abita qui!"
Svegliata dal fracasso,si affaccia una donna e arrabbiatissima li rimprovera:
" Bene,bene di nuovo padre e figlio completamente ubriachi!"

13 novembre 2012

LA VITA E I DUE BICCHIERI DI VINO-dal web




LA VITA E I DUE BICCHIERI DI VINO


Quando ti sembra di avere troppe cose da gestire nella vita, quando 24 ore in un giorno non sono abbastanza, ricordati del vaso della Maionese e dei due bicchieri di vino...

                                         

Un professore stava davanti alla sua classe di filosofia e aveva davanti alcuni oggetti.

Quando la classe incominciò a zittirsi, prese un grande barattolo di maionese vuoto e lo iniziò a riempire di palline da golf.
Chiese poi agli studenti se il barattolo fosse pieno e costoro risposero che lo era.
Il professore allora prese un barattolo di ghiaia e la rovesciò nel barattolo di maionese. Lo scosse leggermente e i sassolini si posizionarono negli spazi vuoti, tra le palline da golf.
Chiese di nuovo agli studenti se il barattolo fosse pieno e questi concordarono che lo era.
Il professore prese allora una scatola di sabbia e la rovesciò, aggiungendola nel barattolo; ovviamente la sabbia si sparse ovunque all'interno.
Chiese ancora una volta se il barattolo fosse pieno e gli studenti risposero con un unanime 'si'.
Il professore estrasse quindi due bicchieri di vino da sotto la cattedra e aggiunse il loro intero contenuto nel barattolo, andando così effettivamente a riempire gli spazi vuoti nella sabbia.
Gli studenti risero. Ora, disse il professore non appena la risata si fu placata, voglio che consideriate questo barattolo come la vostra Vita.
Le palle da golf sono le cose importanti: la vostra famiglia, i vostri bambini, la vostra salute, i vostri amici e le vostre Passioni; le cose per cui, se anche tutto il resto andasse perduto e solo queste rimanessero, la vostra vita continuerebbe ad essere piena.
I sassolini sono le altre cose che hanno importanza, come il vostro lavoro, la casa, la macchina...
La sabbia è tutto il resto: le piccole cose.
Se voi mettete nel barattolo la sabbia per prima, non ci sarà spazio per la ghiaia e nemmeno per le palle da golf.
Lo stesso vale per la vita: se spendete tutto il vostro tempo e le vostre energie dietro le piccole cose, non avrete più spazio per le cose che sono importanti per voi.
Prestate attenzione alle cose che sono indispensabili per la vostra felicità: giocate con i vostri bambini, godetevi la famiglia ed i genitori fin che ci sono; portate il vostro compagno/a fuori a cena... E non solo nelle occasioni importanti!
Dedicatevi a ciò che amate e alle passioni, tanto ci sarà sempre tempo per pulire la casa o fissare gli appuntamenti.
Prendetevi cura per prima cosa delle palle da golf, le cose che contano davvero.
Fissate le priorità... Il resto è solo Sabbia.
Uno degli studenti alzò la mano e chiese cosa rappresentasse il vino.
Il professore sorrise: Sono felice che tu l'abbia chiesto.
Serve solo per mostrarvi che non importa quanto piena possa sembrare la vostra vita: ci sarà sempre spazio per un paio di bicchieri di vino con un amico!




L'AMICIZIA E' IL VINO DELLA VITA

Non lasciare il vecchio amico
perché quello nuovo non l'eguaglia;
l'amico è come il vino nuovo:
lo bevi con gioia quando è invecchiato.
Se hai aperto la bocca contro l'amico,
non temere perché c'è la riconciliazione.
Ma oltraggio, superbia,
segreto svelato e tradimento
mettono in fuga l'amico.

(dal libro del Siracide)



IL VINO DEGLI AMANTI- Charles Baudelaire


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Continuiamo a inebriarci con il vino... anche se di buon mattino non mi sembra esattamente una buona idea!

IL VINO DEGLI AMANTI

Oggi lo spazio è bello a meraviglia!
Senza speroni, né morso, é briglia,
partiamo dunque a cavallo sul vino
per un cielo fantastico e divino!

Come due cherubini che l'arsura
d'un estro inesorabile tortura,
nell'azzurro cristallo del mattino
salpiamo per l'aereo cammino!

Fianco a fianco, o sorella, mollemente
secondati dal turbine sapiente,
in una parallela frenesia,

insieme a nuoto fuggiremo via,
inseguendo il miraggio ov'io ravviso
dei miei sogni l'antico paradiso

Charles Baudelaire

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