26 luglio 2021
SANT'ANNA E SAN GIOACCHINO - 26 luglio
21 luglio 2021
C'E' UN ISTANTE - Guillermo Valencia Castillo
Buonasera con una evocativa poesia di Guillermo Valencia Castillo, politico e poeta di spicco del modernismo colombiano, movimento letterario emerso nel paese sudamericano nella seconda metà del diciannovesimo secolo e durato fino alla prima metà del ventesimo secolo ...
C'E' UN ISTANTE
C'è un instante del crepuscolo in
cui le cose brillano di più, un
momento palpitante fugace
di un'intensità noiosa.
I rami sembrano vellutati,
le torri lucidano il loro profilo,
un uccello staglia la sua sagoma
sullo sfondo di zaffiro.
Si muove il pomeriggio, si concentra
per l'oblio della luce,
e penetra in un regalo soave
di malinconica calma,
come se il globo raccogliesse
tutto il suo bene e la sua bellezza,
tutta la sua fede, tutta la sua grazia
contro l'ombra che verrà...
Il mio essere fiorisce in quell'ora
di misterioso prosperare;
Ho un crepuscolo nella mia anima,
di placidità sognante;
in esso scoppiano i germogli
dell'illusione primaverile,
e in esso mi ubriaco di aromi
di qualche giardino più in là ...!
Guillermo Valencia Castillo
20 luglio 2021
NUTELLINO
Ingredienti per poco più di 1 litro
300 g di Nutella
300 ml di latte intero
200 ml di panna da montare
60 g di zucchero semolato
200 ml di alcol etilico a 90 °
17 luglio 2021
I NOSTRI INCONTRI - Michele Mari
“Se incontrarsi resta una magia, è non perdersi la vera favola.”
(Massimo Gramellini)
I NOSTRI INCONTRI
I nostri incontri eran sessioni
di sguardi sorridenti
che si staccavan solo
per controllare l’ora
e tanto era fra noi lo struggimento
che spesso ci siamo presi il lusso
di non baciarci.
Michele Mari
LIQUORE CREMOSO ALL' ARANCIA
LIQUORE CREMOSO ALLE ARANCE
Ingredienti
5 arance grandi dalla buccia grossa
mezzo litro di alcol etilico a 90°
mezzo litro di latte intero
mezzo litro di panna fresca liquida per dolci
800 g di zucchero
2 bustine di vanillina, o 2 cucchiaini di estratto di vaniglia
Per prima cosa lavare accuratamente le arance (che dovrebbero essere non trattate e di ottima qualità), immergendole in acqua e bicarbonato per qualche minuto, poi le risciacquare strofinando bene e le asciugare. Con un coltellino affilato togliere la buccia tagliandola sottilissima, evitando l'amara parte interna bianca. Mettere le bucce in un contenitore di vetro a chiusura ermetica e versarvi il litro di alcool etilico a 90°. Chiudere bene riponendo al buio per almeno due settimane, ma non dimenticando di agitare di tanto in tanto. Trascorso il tempo di macerazione, per ogni mezzo litro di alcol macerato con le bucce, bollire in una pentola mezzo litro di latte, mezzo litro di panna fresca per dolci e 2 bustine di vanillina o 2 cucchiaini di essenza di vaniglia. Portare lentamente ad ebollizione, spegnere il fuoco, lasciate raffreddare e quindi mescolare bene all'alcol e imbottigliare. La crema di arance, tenuta nel freezer, dura anche più di un anno.
LIQUORE CREMOSO AL CAFFÈ
LIQUORE CREMOSO AL CAFFÈ
Ingredienti
3 tazzine di caffè ristretto
300 ml di latte intero
200 ml di panna da montare
200 g di zucchero semolato
una bustina di vanillina
200 ml di alcool etilico a 90°
16 luglio 2021
16 LUGLIO B.V. MARIA DEL MONTE CARMELO
14 luglio 2021
DUE - Erri De Luca
“Nulla è più bello che l'unione di due persone dove l'amore è maturato attraverso gli anni, dalla piccola ghianda di passione fino all'albero dalle grandi radici. Sopravvissuto a tutte le vicissitudini, e ricco con i suoi molteplici rami, ogni foglia conserva per sempre la sua dolce importanza ed unicità.”
(Victoria Sackville West)
DUE
Quando saremo due saremo veglia e sonno
affonderemo nella stessa polpa
come il dente di latte e il suo secondo,
saremo due come sono le acque, le dolci e le salate,
come i cieli, del giorno e della notte,
due come sono i piedi, gli occhi, i reni,
come i tempi del battito
i colpi del respiro.
Quando saremo due non avremo metà
saremo un due che non si può dividere con niente.
Quando saremo due, nessuno sarà uno,
uno sarà l’uguale di nessuno
e l’unità consisterà nel due.
Quando saremo due
cambierà nome pure l’universo
diventerà diverso.
(da “Solo andata”)
Erri De Luca
12 luglio 2021
TI VOGLIO BENE - anonimo
Ti voglio bene, amica mia e non mancherò mai di dirtelo e, soprattutto, di dimostrartelo!
TI VOGLIO BENE
Ti voglio bene non solo per quello che sei,
ma per quello che sono io quando sto con te.
Ti voglio bene non solo per quello che hai fatto di te stesso,
ma per ciò che stai facendo di me.
Ti voglio bene perchè tu hai fatto più di quanto abbia fatto
qualsiasi fede per rendermi migliore,
e più di quanto abbia fatto qualsiasi destino per rendermi felice.
L’hai fatto senza un tocco, senza una parola, senza un cenno.
L’hai fatto essendo te stesso.
Forse, dopo tutto, questo vuol dire essere un amico.
Anonimo
AVERE UN AMICO - Gyo Fujikawa
Anche con il migliore amico può capitare di litigare, ma poi ti manca così tanto che facile è dimenticare e accantonare ogni malumore!
AVERE UN AMICO
È tanto bello quando si è amici,
giocare insieme,
sentirsi felici.
Col mio amico è bello parlare
aver mille segreti da raccontare
e ridere insieme ridere assai
i motivi per ridere non mancano mai.
Certo, a volte può capitare
di ritrovarsi a litigare
e in quei momenti dirsi: Addio,
tu non sei più amico mio!
Presto però lo vai ad abbracciare
senza di lui non sai proprio stare.
E ancor per mano contenti e felici
camminano insieme i veri amici.
Gyo Fujikawa
IL RICORDO DI UN AMICO - David Maria Turoldo
Un amico, anche se lontano, resta comunque un confortevole rifugio!
IL RICORDO DI UN AMICO
Penso che nessun’altra cosa ci conforti tanto,
quanto il ricordo di un amico,
la gioia della sua confidenza
o l’immenso sollievo di esserti tu confidato a lui
con assoluta tranquillità:
appunto perché amico.
Conforta il desiderio di rivederlo se lontano,
di evocarlo per sentirlo vicino,
quasi per udire la sua voce
e continuare colloqui mai finiti.
David Maria Turoldo
AMICIZIA - Pam Brown
AMICIZIA
Nella solitudine, nella malattia, nella confusione,
la semplice conoscenza dell’amicizia
rende possibile resistere,
anche se l’amico non ha il potere di aiutarci.
È sufficiente che esista.
L’amicizia non è diminuita dalla distanza o dal tempo,
dalla prigionia o dalla guerra,
dalla sofferenza o dal silenzio.
È in queste cose che essa mette più profonde radici.
È da queste cose che essa fiorisce…
Pam Brown
AMICI - Vinìcius De Moraes
Testo che esprime molto efficacemente quanto penso anche io riguardo l'amicizia...
AMICI
Ho amici che non sanno quanto sono miei amici.
Non percepiscono tutto l'amore che sento per loro né quanto siano necessari per me.
L'amicizia è un sentimento più nobile dell'amore. Questo fa sì che il suo oggetto si divida tra altri affetti, mentre l'amore è imprescindibile dalla gelosia, che non ammette rivalità.
Potrei sopportare, anche se non senza dolore, la morte di tutti i miei amori, ma impazzirei se morissero tutti i miei amici!
Anche quelli che non capiscono quanto siano miei amici e quanto la mia vita dipenda dalla loro esistenza...
Non cerco alcuni di loro, mi basta sapere che esistono. Questa semplice condizione mi incoraggia a proseguire la mia vita. Ma, proprio perché non li cerco con assiduità, non posso dir loro quanto io li ami. Loro non mi crederebbero.
Molti di loro, leggendo adesso questa "crônica" non sanno di essere inclusi nella sacra lista dei miei amici. Ma è delizioso che io sappia e senta che li amo, anche se non lo dichiaro e non li cerco.
E a volte, quando li cerco, noto che loro non hanno la benché minima nozione di quanto mi siano necessari, di quanto siano indispensabili al mio equilibrio vitale, perché loro fanno parte del mondo che io faticosamente ho costruito, e sono divenuti i pilastri del mio incanto per la vita.
Se uno di loro morisse io diventerei storto.
Se tutti morissero io crollerei.
E' per questo che, a loro insaputa, io prego per la loro vita.
E mi vergogno perché questa mia preghiera è in fondo rivolta al mio proprio benessere. Essa è forse il frutto del mio egoismo.
A volte mi ritrovo a pensare intensamente a qualcuno di loro. Quando viaggio e sono di fronte a posti meravigliosi, mi cade una lacrima perché non sono con me a condividere quel piacere...
Se qualcosa mi consuma e mi invecchia è perché la furibonda ruota della vita non mi permette di avere sempre con me, mentre parlo, mentre cammino, vivendo, tutti i miei amici, e soprattutto quelli che solo sospettano o forse non sapranno mai che sono miei amici.
Un amico non si fa, si riconosce.
(Vinìcius De Moraes)
AMICIZIA - Daisaku Ikeda
Che tristi sarebbero le strade della vita se non si potessero percorrere, almeno a tratti, in buona amicizia !
AMICIZIA
SANTA VERONICA - 12 LUGLIO
Il nome Veronica è attestato già dal II secolo come variante latina di "Berenike" (dal macedone classico fere nike=che porta vittoria) e, seppure non vi siano riscontri documentali, sarebbe il nome della donna citata negli Acta Pilati, precisamente nel Vangelo apocrifo di Nicodemo, come l’emorroissa ( (dal greco=che perde sangue) , protagonista dell' episodio biblico che, per l'inoppugnabile fede dimostrata, maggiormente ha colpito la mia sensibilità cristiana.
Lo storico Eusebio di Cesarea (265-340) racconta che l'emorroissa era originaria di Cesarea di Filippo (l'antica Paneas) dove viveva in una casa al cui ingresso era posta una pietra che raffigurava in rilievo l'immagine di una donna in ginocchio con le mani tese in atteggiamento di preghiera e di fronte un uomo avvolto in un mantello con la mano, tesa verso di lei. Ai piedi di quell'effigie, sulla stessa pietra, cresceva una non identificata pianta cui erano attribuite grandi proprietà terapeutiche.
Fu nel passaggio dal greco al latino che l'assonanza del nome "Veronica" con "vera eicon" (vera icona o immagine) generò la leggenda, adattandosi perfettamente alla tradizione medioevale cristiana dell’immagine acheropita di Gesù, cioè non dipinta da mano umana ma apparsa per intervento divino e pertanto dotata di miracolosi poteri. Così, infatti, vuole la leggenda secondo la quale l’imperatore romano Tiberio colpito da una grave malattia, avendo saputo che nella lontana Palestina operava un eccezionale guaritore di nome Gesù, ordinò al suo messo Volusiano di andare a cercarlo a Gerusalemme. A causa della stagione invernale che attardò la partenza di Volusiano, questi giunse in Palestina quando ormai Gesù era già stato crocefisso.
Secondo un’altra leggenda il velo della Veronica sarebbe invece custodito a Manoppello, in provincia di Pescara, dove agli inizi del '500 fu portato da un pellegrino che lo consegnò al fisico Giacomo Antonio Leonelli per poi scomparire misteriosamente. Sono in molti a credere il "Volto Santo" di Manoppello sia quello originale, sostenuti nella loro ipotesi dal risultato di un esame realizzato con uno scanner digitale che attesta di non aver trovato sul telo tracce di colore o pigmenti e anche dalla suggestiva coincidenza di dimensioni del volto di Manoppello con quello della Sacra Sindone di Torino , a differenza di quello custodito in Vaticano.
Ci sono poi anche un terzo e un quarto velo che si trovano in Spagna e sono chiamati “La Santa Faz de Jaén” e “La Santa Faz de Alicante” a contendersi la veridicità della reliquia, giusto per amor di chiarezza. Tornando a Santa Veronica, sempre secondo la tradizione, dopo aver lasciato a Roma il panno di lino, avrebbe in seguito viaggiato per l’Europa annunciando la buona novella, stabilendosi infine in Francia, dove conosciuta col nome di Venice o Venisse, gode di particolare culto ed è si considerata la donna che, andata sposa a Zaccheo, primo vescovo di Cesarea di Palestina, dopo la morte del Salvatore si dedicò a convertire la Gallia e, pur non conoscendone la data, si ritiene morì nell'eremitaggio di Soulac, in Aquitania.
LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESÙ
Tutti i discepoli sono fuggiti e Pietro stesso rinnega con foga.
Una donna nel colmo dell'insulto e nel cerchio della morte
si lancia e trova Gesù e gli prende il volto tra le mani.
Insegnaci, Veronica, a sfidare il rispetto umano.
Perché colui per il quale Gesù Cristo
non è solo un'immagine, ma è vero, vivo,
diventa subito sgradevole e sospetto agli altri uomini.
Il suo progetto di vita è alla rovescia,
le sue motivazioni di vita sono ormai diverse dalle loro.
In lui c'è sempre qualcosa che sfugge ed è altrove.
Un uomo ormai formato che recita il rosario
e impudentemente va a confessarsi,
si astiene dalle carni il venerdì e si mostra alla messa fra le donne,
fa ridere e urta, è comico e insieme irritante.
Stia attento a quello che fa, perché è tenuto d'occhio.
Stia attento a ogni passo, perché lui è un segno.
Perché ogni Cristiano è l'immagine viva,
benché indegna, del suo Cristo.
E il volto che mostra è l'umile riflesso nel suo cuore
di quella Faccia di Dio, cruenta e gloriosa.
Lasciaci contemplare ancora una volta, Veronica,
sul panno in cui l'hai raccolta, la faccia del Santo Viatico.
Il velo di lino pietoso in cui Veronica ha nascosto
la faccia del Vendemmiatore nel giorno della sua ebbrezza,
perché vi s'imprimesse per sempre la sua immagine,
fatta del suo sangue, delle sue lacrime e dei nostri sputi!
Paul Claudel
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