30 novembre 2019

COME LUPO DELLA STEPPA - Dag Hammarskjöld



Un saggio consiglio  di Dag Hammarskjöld, diplomatico, economista, scrittore e  segretario generale delle Nazioni Unite per due mandati consecutivi dal 1953 al 1961.
Hammarskjöld muore il 18 settembre 1961 in un sospetto incidente aereo nel corso di una missione di pace per risolvere la crisi congolese. 
 Gli verrà attribuito il Premio Nobel per la Pace alla memoria : "in segno di gratitudine per tutto quello che ha fatto, per quello che ha ottenuto, per l'ideale per il quale ha combattuto: creare pace e magnanimità tra le nazioni e gli uomini".
Solo  quarant'anni dopo emerse  la probabile verità  e cioè che l'Union Minière fece sabotare l'aereo per togliere di mezzo  il segretario generale dell'ONU, colpevole di opporsi alla secessione del Katanga, la regione più ricca del Congo per le risorse minerarie, tanto   bramate   dall'Union Minière.

COME LUPO DELLA STEPPA

Quando attorno a te c'è quiete e tu ti fermi terrorizzato,
 quando il lavoro diventa una fuga dall'angoscia e dalla responsabilità, 
quando senti battere in te il cuore crudele e maligno del lupo della steppa,
 allora non cercare un narcotico nel rumore e nella fretta snervante.
 Fissa risolutamente la tua immagine finché non avrai trovato il fondo.

Dag Hjalmar Agne Carl  Hammarskjöld 
(Jönköping, 29 luglio 1905 – Ndola, 18 settembre 1961)





26 novembre 2019

COSI' VANNO LE STELLE - Hermann Hesse




Una splendida notte!

COSI' VANNO LE STELLE

Così per la lor via vanno le stelle,
incomprese, immutabili!
Tu, mentre noi ci dibattiamo in vincoli,
di luce in luce ascendi.

Tu, la cui vita è tutta di splendore!
E se dalle mie tenebre
devo tendere a te braccia nostalgiche
sorridi e non m’intendi.

Hermann Hesse

NON INNAMORARTI DI UNA DONNA COSI' - M.R.Garrido


Le donne più pericolose...

NON INNAMORARTI DI UNA DONNA COSI'


Non innamorarti di una donna che legge,
di una donna che sente troppo,
di una donna che scrive…
Non innamorarti di una donna colta, maga, delirante, pazza.
Non innamorarti di una donna che pensa,
che sa di sapere e che inoltre è capace di volare,
di una donna che ha fede in se stessa.
Non innamorarti di una donna che ride
o piange mentre fa l’amore,
che sa trasformare il suo spirito in carne e, ancor di più, di una donna che ama la poesia (sono loro le più pericolose), o di una donna capace di restare mezz’ora davanti a un quadro o che non sa vivere senza la musica.
Non innamorarti di una donna intensa, ludica,
lucida, ribelle, irriverente.
Che non ti capiti mai di innamorarti di una donna così.
Perché quando ti innamori di una donna del genere, che rimanga con te oppure no, che ti ami o no, da una donna così, non si torna indietro.
Mai.

(Martha Rivera Garrido)


ALBA - Paul Verlaine



"L’alba è il momento in cui non respira, l’ora del silenzio. Tutto è paralizzato, solo la luce si muove."
(Leonora Carrington)

ALBA

Poiché l'alba si accende, ed ecco l'aurora,
poiché, dopo avermi a lungo fuggito, la speranza consente
a ritornare a me che la chiamo e l'imploro,
poiché questa felicità consente ad esser mia,

facciamola finita coi pensieri funesti,
basta con i cattivi sogni, ah! soprattutto
basta con l'ironia e le labbra strette
e parole in cui uno spirito senz'anima trionfava.

E basta con quei pugni serrati e la collera
per i malvagi e gli sciocchi che s'incontrano;
basta con l'abominevole rancore! basta
con l'oblio ricercato in esecrate bevande!

Perché io voglio, ora che un Essere di luce
nella mia notte fonda ha portato il chiarore
di un amore immortale che è anche il primo
per la grazia, il sorriso e la bontà,

io voglio, da voi guidato, begli occhi dalle dolci fiamme,
da voi condotto, o mano nella quale tremerà la mia,
camminare diritto, sia per sentieri di muschio
sia che ciottoli e pietre ingombrino il cammino;

sì, voglio incedere dritto e calmo nella Vita
verso la meta a cui mi spingerà il destino,
senza violenza, né rimorsi, né invidia:
sarà questo il felice dovere in gaie lotte.

E poiché, per cullare le lentezze della via,
canterò arie ingenue, io mi dico
che lei certo mi ascolterà senza fastidio;
e non chiedo, davvero, altro Paradiso.

Paul Verlaine

25 novembre 2019

IN PIEDI SIGNORI - William Jean Bertozzo


Questo testo spesso attribuito a William Shakespeare, ma che appartiene invece ad uno spettacolo teatrale, il "Chisciotte" di William Jean Bertozzo, è uno dei più gettonati sia l'otto marzo, in occasione della festa della donna , che  il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza alle donne...

IN PIEDI SIGNORI

In piedi, signori, davanti a una donna,
per tutte le violenze consumate su di lei
per tutte le umiliazioni che ha subito
per il suo corpo che avete sfruttato
per la sua intelligenza che avete calpestato
per l’ignoranza in cui l’avete lasciata
per la libertà che le avete negato
per la bocca che le avete tappato
per le ali che le avete tagliato
per tutto questo
in piedi, Signori, davanti ad una Donna.
E non bastasse questo
inchinatevi ogni volta che vi guarda l’anima
perché Lei la sa vedere
perché Lei sa farla cantare.
In piedi, Signori, ogni volta che vi accarezza una mano
ogni volta che vi asciuga le lacrime
come foste i suoi figli
e quando vi aspetta
anche se Lei vorrebbe correre.
In piedi, sempre in piedi, miei Signori
quando entra nella stanza e suona l’amore
e quando vi nasconde il dolore e la solitudine
e il bisogno terribile di essere amata.
Non provate ad allungare la vostra mano per aiutarla
quando Lei crolla sotto il peso del mondo.
Non ha bisogno della vostra compassione.
Ha bisogno che voi
vi sediate in terra vicino a Lei
e che aspettiate che il cuore calmi il battito
che la paura scompaia
che tutto il mondo riprenda a girare tranquillo
e sarà sempre Lei ad alzarsi per prima
e a darvi la mano per tirarvi su
in modo da avvicinarvi al cielo
in quel cielo alto dove la sua anima vive
e da dove, Signori, non la strapperete mai.

William Jean Bertozzo

LE DONNE NON SI TOCCANO NEMMENO CON UN FIORE...


LE DONNE NON SI TOCCANO NEMMENO CON UN FIORE, MI DICEVANO

Le donne non si toccano neanche con un fiore, mi dicevano.
Le donne non si toccano neanche con un fiore, mi dicevano quando ero bambina.
Me lo ripetevano sempre anche a scuola,  quando qualche compagno mi strattonava o tirava calci. Io poi, allontanatasi la maestra, picchiavo, mi difendevo, guadagnavo rispetto e tregua nella cerchia dei bulli tracotanti. Era vero che le bimbe non picchiano? Io picchiavo, mi difendevo eccome. E perché mai avrei dovuto lasciarmi prendere a calci senza reagire?
In pizzeria io, mia mamma, mia sorella…..venivamo sempre servite per prime. “Prima le signore” diceva il cameriere divertito, mio padre aspettava paziente e veniva servito per ultimo.
Qualche volta mi accompagnavano la sedia per farmi accomodare a tavola, ma lo facevano solo con me, mia mamma, mia sorella. Mio papà e mio zio, loro no, si sedevano da soli.
Capitava anche che mi venisse aperta la portiera dell’auto, per farmi salire o scendere. Lì ero già più grande, adolescente, quel gesto mi faceva ridere, lo trovavo ridicolo ma lo percepivo comunque come un atto di gentilezza.
La prima volta che ho preso un aereo ho sentito le indicazioni per la sicurezza: come trovare la bombola dell’ossigeno, dove cercare le uscite di sicurezza, a chi dare la precedenza in caso di incidente. Prima le donne e i bambini. La stessa frase sentita tante volte nei film, prima le donne e i bambini. I più fragili fisicamente, pensavo. Per questo li si protegge. Si proteggono le cose fragili. Era un bel pensiero. Ma era poi così vero che le donne sono così fragili? Mia mamma mi è sempre sembrata così forte!
Anche in autobus, mi ripetevano,  bisogna lasciare il posto a sedere alle mamme, alle donne col pancione, affaticate dalla gravidanza, o a quelle con qualche simpatico o antipatico moccioso a carico, talvolta difficile da gestire nei mezzi di trasporto. Per non parlare delle mamme con passeggino, vanno aiutate soprattutto loro! Mi é capitato ancora di recente di vedere signori scapicollarsi in gesti di cavalleresca galanteria pur di aiutarle a salire sul tram, sul bus, sul vaporetto. Sono tutti gentilissimi con le donne, pensavo.
Me ne compiacevo, ero nata nella squadra più fortunata, mi ripetevo gonfiandomi di orgoglio. 
Poi sono cresciuta, e mi è venuto un mal di testa cronico. L’emicrania mi accompagna tutt’ora perché sono tante, troppe,  le cose che non riesco a capire da quando di colpo mi sono accorta di non essere nel fantastico mondo di Amelie, e neanche in quello di Alice nel paese delle meraviglie.
Vedo, ho scoperto, ne ho le prove: quello che mi dicevano da bambina non era vero.
Vedo, ho scoperto, ne ho le prove: tutti quei piccoli insignificanti gesti altro non erano che retaggi culturali, piccole sottolineature di un’enorme differenza. La mancanza di parità, la sottolineatura della differenza di genere. Una sottile sottolineatura al contrario. Sostanzialmente una fregatura!
Che le donne non si picchiano neanche con un fiore poi non è vero.
Le donne si picchiano eccome, e si picchiano talmente tanto che si arriva ad ucciderle. Si picchiano perché non si vuole che siano libere, libere di lavorare, libere di scegliere come vestirsi, libere di amare un altro uomo o di smettere di amare e basta. Le donne si picchiano perché non si vuol lasciare loro i dati del conto bancario. Si uccidono perché non vogliono figli, oppure perché li vogliono. Le donne si uccidono per non farle andare via, per non sentire la porta sbattersi, per non vedere un frigo vuoto, una casa svuotata, per non sentirsi rifiutati. Per non dover dire agli altri che lei se n’è andata.
Le donne non si toccano neanche con un fiore, no. Ma si ammazzano come cani, si bruciano, si lapidano, si mutilano, si buttano dai cavalcavia, nei fiumi.
Si chiama femminicidio, questo è quello che ho scoperto.
E io invece, le mie sorelle, le vorrei proteggere tutte, dalla prima all’ultima.
E le bugie con cui sono cresciuta mi pesano addosso ogni giorno di più.

(dal blog bambolediavole.wordpress.com)



SONO UNA DONNA - Joumana Haddad


Joumana Haddad, scrittrice e giornalista, è  una delle donne arabe più influenti nel mondo per il suo attivismo culturale e sociale, ma soprattutto è una donna che sa essere libera nell'anima, a prescindere da tutto e tutti!

SONO UNA DONNA

Nessuno può immaginare
quel che dico quando me ne sto in silenzio
chi vedo quando chiudo gli occhi
come vengo sospinta quando vengo sospinta
cosa cerco quando lascio libere le mani.

Nessuno, nessuno sa
quando ho fame quando parto
quando cammino e quando mi perdo,
e nessuno sa
che per me andare è ritornare
e ritornare è indietreggiare,
che la mia debolezza è una maschera
e la mia forza è una maschera,
e quel che seguirà è una tempesta.

Credono di sapere
e io glielo lascio credere
e io avvengo.

Hanno costruito per me una gabbia affinché la mia libertà
fosse una loro concessione
e ringraziassi e obbedissi.

Ma io sono libera prima e dopo di loro,
con loro e senza loro
sono libera nella vittoria e nella sconfitta.
La mia prigione è la mia volontà!

La chiave della mia prigione è la loro lingua
ma la loro lingua si avvinghia intorno alle dita del mio
desiderio
e il mio desiderio non riusciranno mai a domare.

Sono una donna.
Credono che la mia libertà sia loro proprietà
e io glielo lascio credere
e avvengo.

Joumana Haddad 


L’UOMO E LA DONNA - Victor Hugo


"Le donne portano sulle loro spalle la metà del cielo e devono conquistarsela" 
(Mao Tse-tung)


L’UOMO E LA DONNA

L’uomo è la più elevata delle creature.
La donna è il più sublime degli ideali.
Dio fece per l’uomo un trono, per la donna un altare.
Il trono esalta, l’altare santifica.

L’uomo è il cervello. La donna il cuore.
Il cervello fabbrica luce, il cuore produce amore.
La luce feconda, l’amore resuscita.
L’uomo è forte per la ragione.
La donna è invincibile per le lacrime.
La ragione convince, le lacrime commuovono.

L’uomo è capace di tutti gli eroismi.
La donna di tutti i martìri.
L’eroismo nobilita, il martirio sublima.
L’uomo ha la supremazia.
La donna la preferenza.
La supremazia significa forza;
la preferenza rappresenta il diritto.

L’uomo è un genio. La donna un angelo.
Il genio è incommensurabile;
l’angelo indefinibile.
L’aspirazione dell’uomo è la gloria suprema.
L’aspirazione della donna è la virtù estrema.
La gloria rende tutto grande; la virtù rende tutto divino.

L’uomo è un codice. La donna un vangelo.
Il codice corregge, il vangelo perfeziona.
L’uomo pensa. La donna sogna.
Pensare è avere il cranio di una larva;
sognare è avere sulla fronte un’aureola.

L’uomo è un oceano. La donna un lago.
L’oceano ha la perla che adorna;
il lago la poesia che abbaglia.
L’uomo è l’aquila che vola. 
La donna è l’usignolo che canta.
Volare è dominare lo spazio; 
cantare è conquistare l’Anima.

L’uomo è un tempio. La donna il sacrario.
Dinanzi al tempio ci scopriamo;
davanti al sacrario ci inginocchiamo. Infine:
l’uomo si trova dove termina la terra,
la donna dove comincia il cielo.

 Victor Hugo 

ALLE DONNE CHE SUBISCONO VIOLENZA -M.L. Citarei


"La famiglia, questa isola di sicurezza, può essere al tempo stesso il luogo della violenza estrema."
(Boris Cyrulnik)

DEDICATA ALLE DONNE CHE SUBISCONO VIOLENZA

Venti anni sono trascorsi
e di te,
che un tempo mi fosti marito,
altro non resta,
se non l’infelice ricordo:
batuffoli di cotone
intrisi del mio sangue,
in un pronto soccorso
e la voce del dottore
dirmi che di quei punti
appena messi,
non ne avrei avuto traccia.
Ma spariscono le cicatrici
nell’animo?
Venti anni trascorsi
a ricomporre tasselli
scomposti
di donna violata nella sua essenza,
venti anni di solitudine morbosa,
refolo per uomini di vento,
quando bisognosa,
m’illudevo d’aver con loro
trovato amore vero.
Venti anni,
una lotta dura
in questo mondo
dove pari opportunità
vengono alle donne negate.
Venti anni
tra le lacrime di preghiere
urlate al cielo,
per sconfiggere paure 
per sentirmi
amata e protetta
almeno da Dio.
Venti anni,
educare giorno dopo giorno
i figli all’amore,
far loro capire
che le mani di un uomo
servono solo per carezzare
il viso di una donna, non per ferirlo.
Venti anni a sputare il tuo veleno
lasciatomi 
e convertirlo in compassione,
sorella del perdono.
Venti anni sono trascorsi.
sono libera,
sono viva,
sono donna, sono Io. 

Loretta Margherita Citarei

STOP ALLA VIOLENZA SULLE DONNE




”La violenza sulle donne è antica come il mondo, ma oggi avremmo voluto sperare che una società avanzata, civile e democratica non nutrisse le cronache di abusi, omicidi e stupri.” 
(Helga Schneider)

STOP!

Tu chi sei che irrompi e sfasci il mio silenzio
con sguardi agghiaccianti e parole senza senso?
Chi sei che sventri le mie finestre
e strappi la voce a quel che il tuo cuore non sente?
Chi sei che trova il coraggio solo nella forza dei graffi
di impossessarsi di ciò che a me sola appartiene?
Chi sei che mi sfinisce dinanzi al diritto negato
di incantarmi ancora dinanzi al mio specchio?
Osservami : ho la forza ancora negli occhi per farlo
le lacrime mi rigano il ricordo
i sorrisi riaccendono il dolore
Ma ho dentro ancora la grinta per dire
-NO-

(dal web)



24 novembre 2019

NON HO BISOGNO DI TEMPO - Pedro Salinas


Buonanotte con una romantica poesia...

NON HO BISOGNO DI TEMPO 

Non ho bisogno di tempo 
per sapere come sei:
conoscersi è luce improvvisa.
Chi ti potrà conoscere là dove taci
o nelle ore in cui tu taci?
Chi ti cerchi nella vita
che stai vivendo, non sa 
di te che allusioni,
pretesti in cui ti nascondi...
 Io no. 
Ti ho conosciuto nella tempesta.
Ti ho conosciuto, improvvisa,
in quello squarcio brutale
di tenebra e luce,
dove si rivela il fondo
che sfugge al giorno e alla notte.
Ti ho visto, mi hai visto ed ora...
sei così anticamente mia
da tanto tempo ti conosco
che nel tuo amor  chiudo gli occhi
e procedo senza errare,
alla cieca, senza chiedere nulla
a quella luce lenta e sicura...

Pedro Salinas
(da "La voce a te dovuta")

LE CANDELE - Costantinos Kavafis


Tengo i giorni chiari, quelli scuri li rendo al destino.
(Zsuzsa Bánk)

LE CANDELE

Stanno i giorni futuri innanzi a noi
come una fila di candele accese,
dorate, calde e vivide.
Restano indietro i giorni del passato,
penosa riga di candele spente:
le più vicine danno fumo ancora,
fredde, disfatte, e storte.
Non le voglio vedere: m'accora il loro aspetto,
la memoria m'accora del loro antico lume.
E guardo avanti le candele accese.
Non mi voglio voltare, 
ch'io non scorga, in un brivido,
come s'allunga presto la tenebrosa riga,
come crescono presto le mie candele spente.

Costantinos Kavafis

LUCE INAVVICINABILE - Giovanni Certomà


Più ti avvicini, più si allontana... indovini cos'è?

LUCE INAVVICINABILE 
  
Da lontano, in fondo alla via
intravedo una debole luce.

Provo ad avvicinarmi, per
capire, scrutare, conoscere.

Più mi avvicino e più la luce
si allontana:
è la conoscenza.

Giovanni Certomà

INSEGNAMENTI DI UN INIZIATO - Max Heindel


Un piccolo estratto da " Insegnamenti di un iniziato", scritto da Carl Louis von Grasshoff, conosciuto come Max Heindel, esoterista e astrologo danese  fondatore dell'Associazione Rosacrociana, tutt'ora esistente in California.
Heindel spese l' intera vita alla ricerca della conoscenza spirituale da mettere al servizio dell'umanità... 

 "INSEGNAMENTI DI UN INIZIATO"

Non perdete tempo a sospirare dietro a cose straordinarie, impossibili, non aspettate sognando, che vi spuntino ali angeliche. 

Non disdegnate di essere un fioco lumicino, non tutti possono essere stelle... 

Ma illuminate qualche angolo oscuro facendo luce lì, dove siete. 

L'umile candela ha la sua funzione, al pari dello splendido sole, e la più umile azione diventa nobile quando è compiuta con dignità. 

Forse non sarete mai chiamati ad illuminare lontane regioni oscure, perciò assolvete la vostra quotidiana missione brillando lì, dove siete". 


 Max Heindel 
(Aarhus, 23 luglio 1865 – Oceanside, 6 gennaio 1919)

PENSIERO DI HEGEL


Un pensiero, di cui fare tesoro, del filosofo innovativo  Georg Wilhelm Friedrich Hegel...

PENSIERO DI HEGEL

Non permettere al mondo di calpestarti l'anima,
ne all'uomo di oltraggiarla..
chiedi all'infinito la forza di combattere,
perché combattendo vincerai la paura,non sgomentarti,non scoraggiarti...
la paura non è altro che un fantasma piccolo se la si combatte con la luce dell'Amore...
poichè la luce che è  in te è più forte di qualsiasi forza negativa...
un sorriso e un giglio candido di vita,in direttissima dal cuore...

Georg Wilhelm Friedrich Hegel



LUCE O LAMPADINA - Bernie Siegel


"Chi non ha luce in viso, non diventerà mai una stella."
(William Blake)

LUCE O LAMPADINA

Voi pensate di essere la luce o la lampadina ? 
Le lampadine non durano per sempre poiché, con il passare del tempo, si bruciano e non funzionano più.
Ma la luce è una fonte inesauribile; non può bruciarsi ed è disponibile illimitatamente.
Quando riusciamo a entrare in contatto con la luce che c'è dentro di noi, tocchiamo l'infinito.
Dobbiamo cercare di non essere soltanto delle lampadine che vengono accese e spente dalla mano di altri intervenendo sull'interruttore, poiché in questo modo non dureremmo a lungo.
Abbiamo bisogno di tempo per soddisfare le nostre esigenze e i nostri bisogni, per questo motivo, di tanto in tanto, dobbiamo rimanere spenti per evitare il surriscaldamento e poterci collegare con la nostra luce interiore.
Quando emettiamo la nostra luce per rischiarare l'esistenza di coloro che ci circondano, offriamo al prossimo la possibilità di imparare da noi e di seguire... il nostro sentiero luminoso.

Bernie Siegel

23 novembre 2019

A DOMANI - Blaga N. Dimitrova



Buonanotte...

A DOMANI

- A domani! - dici tu e già te ne vai.
Con sguardo impaurito io t'accompagno.
A domani?... Ma domani è immensamente lontano.
Davvero tante ore fra noi si porranno?

Fino a domani per me sarà ignota
l'ombra mutevole della tua fronte,
il discorso ardente e pulsante della mano,
dei tuoi pensieri il fluire segreto.

Prima di domani, se vorrai bere, non potrò
essere la tua fonte. Se il freddo
ti avvolge - non sarò il tuo fuoco.
Se hai timore del buio - la tua luce.

- A domani! - tu dici e parti
e non senti nemmeno che non hai risposta.
- Al giorno estremo! - mi aspettavo dicessi
e rimanessi con me fino al giorno estremo.

Blaga N. Dimitrova

L' UNICA VIA - Anonimo


"Prendi l’abitudine di cercare il lato migliore nelle persone e nelle situazioni.
Scoprirai che anche soltanto questo atteggiamento porta all’ottimismo e alla positività.
E l’uno e l’altra portano alla serenità."
(Paul Wilson)


L’UNICA VIA

“Non si arriva ad una meta se non per ripartire
e là dove siamo ora non è che una tappa del nostro cammino
con la certezza che ogni sera è la promessa di un’aurora
conta i fiori del tuo giardino mai le foglie che cadono
conta le ore della tua giornata dimentica le nuvole
conta le stelle delle tue notti non le tue ombre
conta i sorrisi della tua vita non le lacrime
e ad ogni compleanno conta con gioia la tua età
dal numero degli amici non da quello degli anni
che piccola cosa è una vita
la mia, la tua, come tutte
è una goccia
e che si perda in un mare d’amore
è l’unica via
altrimenti è una goccia sprecata
troppo piccola per essere felice da sola
troppo grande per accontentarsi del nulla.”

(Anonimo)

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