Il pavone, notoriamente simbolo della vanità, è secondo la
religione cristiana anche l’animale simbolo della rinascita spirituale e della
resurrezione, perché ogni anno in autunno perde le penne, che poi rinasceranno puntualmente
in primavera, mentre i tanti "occhi" che le adornano sono invece
considerati l'emblema dell'onniscienza di Dio.
IL PAVONE
Tutti eran fermi ad osservare il pavone,
attendendo, con frenetica apprensione,
che della sua coda esibisse la ruota,
per la bellezza delle penne assai nota.
Si muoveva nel recinto indifferente,
pur avvertendo lo sguardo sì insistente
della folla, ben conscio d'esser oggetto
di curiosa ammirazione per l'aspetto.
Dopo un tempo che ritenne sufficiente,
soddisfazione concedette alla gente
fermandosi nel mezzo ed all'improvviso,
superbo dell'espressione di ogni viso.
Mostrava, rigirandosi orgoglioso,
il suo piumaggio lungo, così prezioso,
ben ordinato e dai vividi colori,
che per natural beltà ricevea onori.
Il pavone è simbolo della vanità,
caratteristica nota all'umanità,
che rende gli uomini d'apparir bramosi,
del proprio aspetto cultori minuziosi.
Tutti ammalati siam di narcisismo,
timorosi d'incorrer nell'ostracismo
di questa sovrana opinione pubblica
che giudica fermandosi all'estetica.
Oggi si vive di superficialità,
è l'apparenza il metro della società,
ai veri valori non si da' importanza,
per chi è diverso si ha intolleranza.
La società ci vuol giovani e perfetti,
rifiuta chiunque tra noi mostri difetti,
o non vesta alla moda del momento,
o di massa non assuma il portamento.
Così l'uomo d'invecchiare più non accetta,
non rispetta la sua natura perfetta,
non vede la bellezza di ogni stagione,
al corpo nega natural evoluzione.
Schiavo dell'assurdo canone in vigore
sottopone se stesso ad ogni rigore,
con artifici, con ogni sorta di cura
per contrastare il corso della natura.
Ma, cieco, non s'accorge che così facendo
la singola identità si va perdendo,
il dono unico di originalità,
la bellezza che Dio volle per ogni età.
Barbara Gherman
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