MARIA, DONNA DEL SABATO SANTO
Santa Maria, donna del
Sabato santo, estuario dolcissimo nel quale almeno per un giorno si è raccolta
la fede di tutta la Chiesa, tu sei l'ultimo punto di contatto col cielo che ha
preservato la terra dal tragico blackout della grazia. Guidaci per mano alle
soglie della luce, di cui la Pasqua è la sorgente suprema.
Stabilizza nel nostro
spirito la dolcezza fugace delle memorie, perché nei frammenti del passato
possiamo ritrovare la parte migliore di noi stessi. E ridestaci nel cuore,
attraverso i segnali del futuro, una intensa nostalgia di rinnovamento, che si
traduca in fiducioso impegno a camminare nella storia.
Santa Maria, donna del
Sabato santo, aiutaci a capire che, in fondo, tutta la vita, sospesa com'è tra
le brume del venerdì e le attese della domenica di Risurrezione, si rassomiglia
tanto a quel giorno. È il giorno della speranza, in cui si fa il bucato dei
lini intrisi di lacrime e di sangue, e li si asciuga al sole di primavera
perché diventino tovaglie di altare.
Ripetici, insomma, che non
c'è croce che non abbia le sue deposizioni. Non c'è amarezza umana che non si
stemperi in sorriso. Non c'è peccato che non trovi redenzione. Non c'è sepolcro
la cui pietra non sia provvisoria sulla sua imboccatura. Anche le gramaglie più
nere trascolorano negli abiti della gioia. Le rapsodie più tragiche accennano
ai primi passi di danza. E gli ultimi accordi delle cantilene funebri
contengono già i motivi festosi dell'alleluia pasquale.
Santa Maria, donna del
Sabato santo, raccontaci come, sul crepuscolo di quel giorno, ti sei preparata
all'incontro col tuo figlio Risorto. Quale tunica hai indossato sulle spalle?
Quali sandali hai messo ai piedi per correre più veloce sull'erba? Come ti sei
annodata sul capo i lunghi capelli di nazarena? Quali parole d'amore ti andavi
ripassando segretamente, per dirgliele tutto d'un fiato non appena ti fosse
apparso dinanzi?
Madre dolcissima, prepara
anche noi all'appuntamento con lui. Destaci l'impazienza del suo domenicale
ritorno. Adornaci di vesti nuziali. Per ingannare il tempo, mettiti accanto a
noi e facciamo le prove dei canti.
Perché qui le ore non passano mai.
Don Tonino Bello
(Maria,donna dei nostri giorni,ed.San Paolo)