LE TRE CASE
Un bel
giorno, tre giovani stanchi delle delusioni patite fino ad allora, decisero di
partire alla ricerca della felicità e della gioia.
Cammina
cammina, arrivarono infine in cima ad una collinetta dove sorgevano due case,
una per ogni lato del sentiero ... ma come erano diverse tra loro!
Davanti
alla prima casa c’era un uomo imbronciato che brontolando ed ansimando, strappava
affannosamente le erbacce del suo giardino …. in verità qua e là spuntava
qualche fiore, ma nel complesso il Giardino aveva un aspetto davvero desolato.
Di
fronte, invece, c'era una casetta graziosa, con uno splendido giardino e sulla
veranda, in mezzo ai fiori, sedeva un uomo sorridente, che subito invitò i giovani
ad accomodarsi:
"
Venite pure avanti! "
I
giovani chiesero, incuriositi:" Come fa ad avere un giardino così bello?
"
La
risposta fu: " Un tempo cercavo di mantenere in ordine il giardino,
strappando le erbacce ma molto presto mi accorsi che in quel modo non sarei mai
riuscito ad avere tutto sotto controllo: mentre le sradicavo da una parte, loro
ricrescevano più rigogliose dall'altra e il lavoro non finiva mai! Poi, un po'
per volta, imparai che esistevano dei fiori che avevano la capacità di cacciare
le erbacce e, in poco tempo, i loro semi si sparpagliarono dappertutto soffocando
le erbacce e da allora il giardino si mantiene praticamente da solo! "
I
Giovani rimasero a lungo a pensare, in silenzio.
L' uomo li guardò sorridendo e poi chiese loro:
"
A cosa state pensando? "
Uno dei
giovani rispose: " Beh! Quando mi viene in mente un brutto pensiero,
nonostante mi sforzi con tutto me stesso di scacciarlo, calpestarlo,
allontanarlo da me, non riesco mai ad avere la meglio... è sempre in agguato
pronto a tornare, più forte di prima. Che cosa potrei fare? "
L’uomo
rispose senza esitare:
"
Non prestargli troppa attenzione, non dargli importanza!
Cerca piuttosto d' occupare la mente con pensieri
buoni e luminosi. Vedrai che, a poco a poco, saranno loro a scacciare i pensieri
neri, li soffocheranno e li faranno morire, senza più concedere loro spazio per
rinascere.
Se qualche aspetto del tuo carattere ti rende infelice,
se vivi per prendere più che per donare, cerca solo di concentrare il tuo pensiero
sulla gioia del donare.
Un bel giorno
finalmente, guardando al passato, t' accorgerai che quella brutta abitudine
sarà sparita semplicemente e completamente nel nulla!
Lo
stesso vale per l’odio, la collera, l’egoismo, la crudeltà, la violenza e tutti
i cattivi sentimenti!
Lascia
tranquillamente che l’odio sia spazzato via dall' amore, l’egoismo dall' umiltà,
la collera dalla misericordia, la crudeltà dalla bontà, i pensieri neri da
quelli pieni di luce… " continuò, accalorandosi, l’uomo.
Intanto
stava scendendo il buio della sera e allora l’uomo, prese una lanterna, l’accese
e proseguì il suo discorso:
"
Vedete, quando scende l’oscurità, non servirebbe a niente cercare di scacciarla
o lottare contro di essa: è possibile però, riempirla di luce! È tardi per
andare via, restate qui per la notte "l’invitò l’uomo.
"
Questa sì ch'è un’idea luminosa! " esclamarono contenti i giovani.
Il giorno
dopo, decidendo ch' era ora di tornare a casa, salutarono e ringraziarono di
tutto quell' uomo saggio e dal volto così tanto sereno.
Mentre
s'incamminavano, intravidero una terza casetta, un po' più appartata, semi
nascosta dagli alberi.
"
E laggiù chi ci vive? " chiesero molto incuriositi.
"
Un uomo assolutamente eccezionale: coltiva piante velenose per trarne preziose medicine.
È un'altra strada per vincere il Male, cioè trasformandolo
in Bene, ma solo in pochissimi ci riescono " spiegò l’uomo.
Tornati
a casa, i giovani rifletterono a lungo su tutto quello che aveva rivelato loro l’uomo
" dalla Bella Casetta " sotto la Collina: e si misero, con grande
impegno, a lavorare su loro stessi per ottenere la stessa gioia e la stessa serenità
che avevano percepito su quel volto.
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