31 maggio 2012

MONDO MERAVIGLIOSO - Anna Maria Spadafora


Per scacciare la malinconia ci vuole la fantasia!

MONDO MERAVIGLIOSO

A volte mi sento avvolgere
dalle spire della malinconia,
immaginando un meraviglioso mondo
tutto da vivere e vedere fino in fondo
in ogni suo colore,
mentre invece me ne sto
tra le pareti di casa mia
a ingrigire dentro e fuori…
ma prima che la tristezza mi faccia sua
viene in mio soccorso la fantasia
e in un batter d' ali
me ne volo via.

Comunque vada,
comunque sia,
nulla può ingabbiare
la mente mia,
così come neppure la tua…
Sprigiona anche tu la stessa magia
e ti ritroverai
in questa poesia a volare in mia compagnia.
Che meraviglioso incantesimo
è la fantasia!

Anna Maria Spadafora


 


Per scaricare la pps...


28 maggio 2012

COCOTTE-GUIDO GOZZANO


http://i1238.photobucket.com/albums/ff486/Preziosa62/PINKGA14.jpg?t=1306652410


Oltre alle rose si coglie anche l'intenso profumo del rimpianto, nella versione integrale della poesia scritta da Guido Gozzano,di cui io conoscevo solo la strofa più famosa...

"Non amo che le rose che non colsi.
Non amo che le cose che potevano
essere e non sono state
"


COCOTTE

Ho rivisto il giardino, il giardinetto
contiguo, le palme del viale,
la cancellata rozza dalla quale
mi protese la mano ed il confetto...

"Piccolino, che fai solo soletto?"
"Sto giocando al Diluvio Universale"
Accennai gli strumenti, le bizzarre
cose che modellavo nella sabbia,
ed ella si chinò come chi abbia
fretta d'un bacio e fretta di ritrarre
la bocca, e mi baciò tra le sbarre
come si bacia un uccellino in gabbia.

Sempre ch'io viva rivedrò l'incanto
di quel volto tra le sbarre quadre!
La nuca mi serrò con le mani ladre;
ed io stupivo di vedermi accanto
al viso, quella bocca tanto, tanto
diversa dalla bocca di mia Madre!

"Piccolino, ti piaccio che mi guardi?
Sei qui pei bagni? Ed affittate là?"
Subito mi lasciò, con negli sguardi
un vano sogno (ricordai più tardi)
un vano sogno di maternità...

"Una cocotte..."

"Che vuol dire mammina?"
"Vuo dire che è una cattiva signorina:
non bisogna parlare alla vicina!"
Co-co-tte... La strana voce parigina
dava alla mia fantasia bambina
un senso buffo d'uovo e di gallina...

Pensavo deità favoleggiate:
i naviganti e l'Isole Felici...
Co-co-tte... le fate intese a malefici
con cibi e bevande affatturate...
Fate saranno, chi sa quali fate,
e in chi sa quali tenebrosi offici!

Un giorno -giorni dopo- mi chiamò
tra le sbarre fiorite di perbene:
"O piccolino, che non mi vuoi più bene?"
"È vero che sei una cocotte? "
Perdutamente rise... E mi baciò
con le pupille di tristezza piene

Tra le gioie defunte e i disinganni
dopo vent'anni, oggi si ravviva
il tuo sorriso... Dove sei, cattiva
signorina? Sei viva? Come inganni
(meglio per te non essere più viva!)
la discesa terribile degli anni?

Oimè! Da che non giova il tuo belletto
e il cosmetico già fa mala prova
l'ultimo amante disertò l'alcova...
Uno, sol uno: il piccolo folletto
che donasti d'un bacio e d'un confetto,
dopo vent'anni, oggi, ti ritrova

in sogno, e t'ama, in sogno, e dice: T'amo!
Da quel mattino dell'infanzia pura
forse ho amato te sola, o creatura!
Forse ho amato te sola! E ti richiamo!
Se leggi questi versi di richiamo
ritorna a chi t'aspetta, o creatura!

Vieni, Che importa se non sei più quella
che mi baciò quattrenne? Oggi t'agogno,
o vestita di tempo! Oggi ho bisogno
del tuo passato! Ti rifarò bella
coma Carlotta, come Graziella,
come tutte le donne del mio sogno!

Il mio sogno è nutrito d'abbandono,
di rimpianto.
Non amo che le rose che non colsi.
Non amo che le cose che potevano essere
e non sono state...
Vedo la casa; ecco le rose
del bel giardino di vent'anni or sono!

Oltre le sbarre il tuo giardino intatto
fra gli eucalipti liguri si spazia...
Vieni! T'accoglierà l'anima sazia.
Fà che io riveda il tuo volto disfatto;
ti bacerò: rifiorirà nell'atto,
sulla tua bocca l'ultima tua grazia.

Vieni! Sarà come se a me, per mano,
tu riportassi me stesso d'allora,
il bimbo parlerà con la Signora.
Risorgeremo dal tempo lontano.
Vieni! Sarà come se a te, per mano,
io riportassi te, giovane ancora.


GUIDO GOZZANO

RAMO DI ROSE - Luciana Schneyder





Vi offro un ramo di rose insieme all'augurio di una serena settimana!

RAMO DI ROSE

Ramo di rose
ti offri allo sguardo
giocando con la luce tenue
delle ombre lacustri.
Piccoli soli in fiore
regali innocenza
di incontaminate visioni.
Stupito il pittore
ti ha voluto
ritrarre in eterno.
Entri cosi'
dalla vista del passante distratto
nell'animo del poeta che t'invoca :
sii tu effimero ramo
lo spartiacque delle mie malinconie.


Luciana Schneyder


RISCHIO TERREMOTO




Mentre nell’Italia settentrionale la terra continua a tremare, alcuni autorevoli sismologi lanciano l’allarme di un catastrofico terremoto tra Sicilia e Calabria… 



Alessandro Martelli, direttore del centro di ricerche dell’Enea di Bologna, ha dichiarato: “Ci sono tre diversi algoritmi di previsione, due elaborati da esperti nazionali e uno da sismologi russi, concordi nel prevedere un forte evento sismico tra Sicilia e Calabria , in un arco di tempo che va da pochi mesi a un anno, forse anche due” 



Il terremoto potrebbe essere molto intenso, fino al grado 7,5 della scala Richter, superiore a quello del terremoto che distrusse L’Aquila nel 2009. Facile immaginare come sarebbe devastato da un simile cataclisma un territorio come quello del Sud già martoriato dalle frane, dall’abusivismo e dall’interferenza della malavita negli appalti edili pubblici. 





Senza crearci allarmismi inutili, dobbiamo prendere atto che l’Italia tutta è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo per non farci cogliere impreparati e soprattutto dal panico, che certo non aiuta in situazioni critiche. 

Essenziale dunque conoscere le regole fondamentali per fronteggiare un terremoto prima,durante e dopo


Prima del terremoto 
• Informati sulla classificazione sismica del comune in cui risiedi.
Devi sapere quali norme adottare per le costruzioni, a chi fare riferimento e quali misure sono previste in caso di emergenza
• Informati su dove si trovano e su come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e gli interruttori della luce.
Tali impianti potrebbero subire danni durante il terremoto
• Evita di tenere gli oggetti pesanti su mensole e scaffali particolarmente alti.
Fissa al muro gli arredi più pesanti perché potrebbero caderti addosso
• Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono riposti
• A scuola o sul luogo di lavoro informati se è stato predisposto un piano di emergenza.
Perché seguendo le istruzioni puoi collaborare alla gestione dell’emergenza
•E' buona norma sottoporre a periodici controlli le proprie abitazioni.


Durante il terremoto
• Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave.
Ti può proteggere da eventuali crolli
• Riparati rannicchiandoti  sotto un tavolo.
E’ pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso
• Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore.
Talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire 
• Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge.
Potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami
• Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche.
Potrebbero crollare
• Stà lontano da impianti industriali e linee elettriche.
E’ possibile che si verifichino incidenti
• Stà lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine.
Si possono verificare onde di tsunami 
• Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale.
Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli 
• Evita di usare il telefono e l’automobile.
E’ necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi

Dopo il terremoto 
• Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te.
Così aiuti chi si trova in difficoltà ed agevoli l’opera di soccorso
• Non cercare di muovere persone ferite gravemente.
Potresti aggravare le loro condizioni 
• Aspettare che finisca la scossa poi nel più breve tempo possibile abbandonare l'abitazione. Fare attenzione al pavimento . Il pericolo di non accorgersi dei cedimenti al pavimento e cadere nel vuoto è molto alto nelle ore notturne, soprattutto se presi dal panico.
Evitare di perdere tempo a raccogliere oggetti preziosi, vestiti o soldi.
 Esci con prudenza indossando possibilmente le scarpe.
In strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci. 
• In caso di forte terremoto le scale sono le prime a cedere, facendo cadere nel vuoto cose e persone. Fare molta attenzione. Evitare di usare le scale in massa, il sovrappeso può causare il crollo. E' consigliabile utilizzare le scale poche persone alla volta, piano dopo piano, prestando molta attenzione alla stabilità della struttura.
• Evitare di usare l'ascensore. La cabina dell'ascensore può staccarsi dal suo percorso a causa del sisma e cadere, oppure bloccarsi per mancanza di energia elettrica.
• Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti che potrebbero caderti addosso e mettiti a disposizione delle forze di soccorso o della Protezione civile e attenersi alle loro disposizioni o richieste. Soltanto un aiuto organizzato e collettivo può garantire efficacia nei soccorsi.


Fonte: Protezione Civile italiana

Per maggiori informazioni visita il sito del Dipartimento della Protezione Civile:


27 maggio 2012

TERREMOTO-Rosaria Mennillo





A una settimana dal terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna, causando sette morti, migliaia di sfollati, danni incalcolabili al patrimonio artistico e la terra continua ancora a tremare!
Ero molto giovane quando in piena notte, durante il devastante terremoto che nell'ottanta distrusse l'Irpinia, anche la Calabria fu svegliata da un boato e da una violenta scossa di terremoto, non ci furono gravi danni o vittime, eppure anche così la paura folle di quella notte mi è rimasta intrappolata dentro, lasciando un indelebile timore.
E nulla è stato in confronto a chi il terremoto ha ridotto in macerie la casa e la vita...


TERREMOTO

Tutto trema, tante grida di aiuto,
tutt' attorno rovine e morte.
La vita si e' fermata in quell'istante.

Un giorno di sofferenza e di morte,
un senso di smarrimento, confusione,
angoscia, emozioni fortissime,
che lasciano un vuoto dentro.

La vita e' sempre in bilico,
e si ha paura del futuro,
mentre il pensiero va a chi ha bisogno
del nostro aiuto, delle nostre mani,
del nostro sorriso.

Raccogliamo tutti insieme raggi di sole sparsi,
frammenti di cielo, schegge di stelle
e costruiamo la speranza di un mondo migliore.

Rosaria Mennillo

                                    

La Torre dell'Orologio di Finale Emilia capolavoro dell'arte trecentesca,
 ridotta a un cumulo di macerie è diventata  tragico simbolo del terremoto:
mille anni di storia crollati in pochi attimi!


25 maggio 2012

RICORDANDO G.FALCONE e P.BORSELLINO



Il 23 maggio 1992, alle ore 17:58, presso lo svincolo di Capaci – Isola delle Femmine, cinque quintali di tritolo fermarono le vite di Giovanni Falcone, giudice anti-mafia, della moglie Francesca Morvillo e di tre giovani agenti della scorta: Vito Schifani, Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro.
Solo 57 giorni dopo,il 19 luglio 1992 un' autobomba fu fatta esplodere a Palermo ,in via Mariano D'Amelio n.1,causando la morte di Paolo Borsellino,collega e amico fraterno di Giovanni Falcone e dei cinque agenti della Polizia di Stato: Emanuela Loi,Claudio Traina, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina ed Agostino Catalano .
Venti anni non sono bastati a farci dimenticare chi ha sacrificato la propria vita per sottrarre l'Italia dai tentacoli della Mafia, anzi il loro ricordo e i loro ideali sono più vivi e forti che mai, così come la determinazione di ottenere giustizia e verità e mai permetteremo che i nomi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino cadano nell'oblio.Oltre diecimila persone riunite a commemorare le vittime delle stragi di Capaci e via D'Amelio, i cui nomi sono stati letti dal procuratore nazionale antimafia Grasso, con un lungo applauso, un minuto di silenzio e lancio di palloncini tricolore, davanti  all’albero in via Notarbartolo 23, dove abitavano Giovanni Falcone e Francesca Morvillo.
L’albero di Falcone a Palermo un Ficus macrophilla alto 5 piani,  è ormai uno dei più significativi simboli contro la mafia , dove vengono appuntati ogni anno migliaia di  messaggi,lettere o  disegni contro il cancro della mafia.



Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.

(Giovanni Falcone)


E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti
(Paolo Borsellino)


Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.
(Giovanni Falcone)


A fine mese, quando ricevo lo stipendio, faccio l'esame di coscienza e mi chiedo se me lo sono guadagnato. 
(Paolo Borsellino)


La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine.
(Giovanni Falcone)

Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.
(Paolo Borsellino)

Possiamo sempre fare qualcosa: massima che andrebbe scolpita sullo scranno di ogni magistrato e di ogni poliziotto.
 (Giovanni Falcone)

La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.
(Paolo Borsellino)

La mafia, lo ripeto ancora una volta, non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società. Questo è il terreno di coltura di Cosa Nostra con tutto quello che comporta di implicazioni dirette o indirette, consapevoli o no, volontarie o obbligate, che spesso godono del consenso della popolazione
 (Giovanni Falcone)

Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.
(Paolo Borsellino)



Concludo con due scottanti interviste rilasciate da Paolo Borsellino: la prima poche settimane dopo la strage di Capaci ad una tv francese

                                 


La seconda rilasciata a Lamberto Sposini per il Tg 5, venti giorni prima di essere assassinato con 100 kg di esplosivo,dove pronunciò la tristemente  famosa frase:
“Siamo cadaveri che camminano”

                                

22 maggio 2012

MELISSA SEMPRE NEI NOSTRI CUORI




Che razza d’inferno hanno nell'anima esseri scellerati che vigliaccamente organizzano stragi d’innocenti?
Quale perversa malvagità spinge a pianificare un attentato contro studenti che avevano la sola colpa di recarsi a scuola in una mattina cominciata come tante altre?
Poteva essere una strage molto peggiore, ma a rimetterci la vita è stata solo la sedicenne Melissa Bassi.
Il dolcissimo, spensierato e vivace sguardo di Melissa, fino a pochi giorni fa una sconosciuta ragazzina e ora nel cuore di tutti, è ormai impresso nella memoria collettiva... da far sgorgare lacrime anche alle pietre!
Se siamo sconvolti noi da tanta ferocia, non oso neppure pensare al dolore dei genitori di Melissa, sicuramente sarà un dolore ancora più devastante della bomba che li ha privati della loro unica figlia.
Vite segnate per sempre anche per le altre studentesse gravemente ferite dall’esplosione e che il trauma per il dramma vissuto non potranno mai completamente superare: cicatrici troppo gravi saranno sempre lì a ricordarlo …
Gli attentatori di Brindisi ancora purtroppo non hanno un'identità, ma speriamo ardentemente che siano assicurati alla giustizia al più presto e che abbiano il risveglio di una coscienza che non dia loro tregua, tormentandoli con i rimorsi per il resto della loro miserabile vita.
Un fortissimo abbraccio pieno di conforto, forza e coraggio ai familiari di Melissa, alle ragazze straziate e alle loro famiglie cui ora tocca il delicato e difficile compito di aiutarle a rimettere insieme i cocci e anche ai loro addolorati amici.
Addio dolce Melissa, ora al riparo da ogni male…mentre noi restiamo a chiederci se mai arriverà mai il giorno in cui potremo vivere senza aver timore del prossimo.


Addio, Addio amici miei. 

Con un sorriso vi saluto. 
No, non versate lacrime,
non ne ho bisogno.
Voglio soltanto i vostro sorriso.
Se la tristezza vi assale, pensatemi...
e io sarò felice. Ricordate bene: 
quando vivi nel cuore di chi ami,
non morirai mai.


Rabindranhat Tagore



13 maggio 2012

L’IMMAGINE DI UNA MAMMA - dal web



A seconda dell'età cambia la visione che abbiamo della mamma..
.

L’ IMMAGINE DI UNA MAMMA

 -All’età di 4 Anni: Mia mamma sa fare tutto!
-All’età di 8 Anni: Mia mamma sa tutto! Proprio tutto!
-All’età di 12 Anni: Mia mamma non sa veramente proprio tutto.
-All’età di 14 Anni: Naturalmente, mamma non lo sa, neppure questo!
-All’età di 16 Anni: Mamma? E’ una fuori moda senza speranza.
-All’età di 18 Anni: Quella vecchia donna? É fuori tempo!
-All’età di 25 Anni: Beh, potrebbe sapere qualcosina al riguardo.
-All’età di 35 Anni: Prima di decidere, sentiamo l’opinione di mamma.
-All’età di 45 Anni: Mi chiedo che cosa ne avrebbe pensato la mamma.
-All’età di 65 Anni: Vorrei poterne parlare con mamma…

(dal web)

LA MAMMA DEL DISABILE-LUCIA ANGELINI


Questa poesia,di una dolcezza infinita, vinse nel 2006 il Concorso "Poesia per la Mamma".
Impossibile non commuoversi!

LA MAMMA DEL DISABILE

Quanto ti voglio bene figlio mio,
ma questo lo sappiamo io, tu e Dio.
Da quando ti ho portato in grembo,
io ti pensavo forte e turbolento,
ma il giorno che nascesti,
tu te ne stavi lì quasi inerme,
non piangesti nemmeno e non facesti niente,
solo i tuoi occhi parlavano
dicendomi che volevi tanto amore,
allora, senza indugio, ti abbracciai
e ti strinsi forte al cuore.
Sì, ti ho abbracciato e ti ho baciato.
Un grande bacio forse per colmarti
di tutto quello che non ho saputo darti.
In te mi sono persa in questo doloroso abbraccio,
promettendoti un mio grande coraggio,
di poterti sempre accudire,
assicurandoti un sereno avvenire.
Ti amo più della mia stessa vita,
ti guardo, tu mi sorridi e ti abbandoni a me
allora mi sento ripagata tremila volte tre.
Quando abbiamo da fare io te !
ma non mi stanco mai di dedicarmi a te.
Quando tutte le altre mamme, a sera vanno a riposare,
la mamma del disabile è sempre lì, a vegliare,
perché suo figlio si senta protetto,
e abbia tanto amore e rispetto.
La mamma del disabile non va mai in ferie,
perché suo figlio ha sempre bisogno di lei.
Io ti guardo e ti vedo come tutti gli altri,
anzi il tuo sorriso mi ripaga di tutti i miei affanni.
Ti voglio ringraziare di averti avuto,
tu mi hai insegnato cose che non avrei mai creduto.
Ti abbraccio forte e ti stringo a me,
tu sei la cosa più importante e preziosa che c’è.

Lucia Angelini

CHIESI A UN BIMBO - dal web






CHIESI A UN BIMBO

Chiesi a un bimbo: 

- A chi vuoi bene 

chi consola le tue pene 

e s'allieta del tuo riso 

quasi fosse il paradiso? 

A chi arde e brucia in core 

una fiamma tutta amore? 

Mi rispose: - quella fiamma 

arde in cuore alla mia mamma.


(dal web)

PER TE MAMMA - dal web




  A tutte le mamme: fonte di vita e solide radici della nostra esistenza!

PER TE MAMMA!

Nove mesi,
il viaggio è stato lungo
ma sono arrivato,
finalmente potrò vedere il viso
che tanto ho immaginato.
Non conosco ancora le parole,
ma nel suo sguardo leggo amore.
Stretto in un caldo abbraccio
sul suo seno morbido,
sono felice d’essere venuto al mondo.
Non ho più paura del buio e dell’ignoto,
queste braccia sono la mia mèta, 
lei è la comèta,
che guiderà i miei passi,
sulle strade della vita.
Grazie, mà.


(dal web)

BEATA LA MAMMA - LUIGINA TRAINI



Credevate mi fossi dimenticata di fare gli auguri alle mamme?
Certo che no, solo che il "piccirillo" mio non voleva saperne di connettere e quindi rimedio ora, con una serie di poesie veramente per tutti i gusti!
Inizio da questa che vorrei dedicare anche alla mia adoratissima nonna, come e più di una madre per me...


BEATA LA MAMMA

Beata la mamma
che chiama alla vita e sa donare la vita per i figli.
Beata la mamma
che è felice di esserlo.
Beata la mamma
consapevole che i figli non sono sua proprietà,
ma un dono per il mondo.
Beata la mamma
che sa educare con dolcezza e determinazione.
Beata la mamma
che educa alla gratuità, al perdono, alla tolleranza.
Beata la mamma
che vive coi figli esperienze
di rispetto, di condivisione, di solidarietà.
Beata la mamma
che sa pregare con i figli e confrontare la vita con il vangelo.
Beata la mamma
che veglia sui figli lasciando che seguano la propria strada.
Beata la mamma
che intuisce le difficoltà dei figli e li sostiene con parole e gesti
che vengono dal cuore.
Beata la mamma
che insegna ai figli ad essere migliori e non i migliori.
Beata la mamma
convinta che i figli sono semi di un futuro ricco di speranza

Luigina Trani

8 maggio 2012

UNA ROSA A TE - Jean Debruynne



A te che stai leggendo...

UNA ROSA A TE

A te che stai leggendo questa pagina:
regalo una rosa...
perchè tu possa sentirne il profumo dolce ed estivo,
per ammirarne il colore unico e perfetto,
per capire che le spine ci sono
ma basta saperle maneggiare per farle essere innocue,
per scoprirne il cuore prezioso,
perchè i petali possano accarezzarti e spingere via la tristezza ed il gelo,
qualunque cosa ti stia capitando...
per farti compagnia, come fece il Piccolo Principe,
Ti regalo una rosa perchè
io stesso avrei bisogno di qualcuno che mi lasci scoprire tutto questo.
Perchè a volte mi capita di essere giù,
e pensare che ho ancora la possibilità di ricevere la mia rosa mi da forza,
mi fa andare avanti,
mi permette di non arrendermi
perchè io "non voglio" arrendermi mai;
La rosa, cos'è per me?
Un piccolo pensiero, nulla più,
ma a volte penso che è di questo che abbiamo bisogno...
di un pensiero d'amore...

Un cuore semplice e sincero...

Il mondo va per il suo verso. sento ridere le cose,
i desideri fanno tutti centro,
vedo rose dovunque la strada è un giardino,
la giornata è un sogno, il buon giorno del vicino,
il cielo si solleva...
piccoli piaceri uno dopo l'altro...

Perchè questa è la nostra vita, una vita semplice.


Jean Debruynne

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