25 maggio 2012

RICORDANDO G.FALCONE e P.BORSELLINO



Il 23 maggio 1992, alle ore 17:58, presso lo svincolo di Capaci – Isola delle Femmine, cinque quintali di tritolo fermarono le vite di Giovanni Falcone, giudice anti-mafia, della moglie Francesca Morvillo e di tre giovani agenti della scorta: Vito Schifani, Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro.
Solo 57 giorni dopo,il 19 luglio 1992 un' autobomba fu fatta esplodere a Palermo ,in via Mariano D'Amelio n.1,causando la morte di Paolo Borsellino,collega e amico fraterno di Giovanni Falcone e dei cinque agenti della Polizia di Stato: Emanuela Loi,Claudio Traina, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina ed Agostino Catalano .
Venti anni non sono bastati a farci dimenticare chi ha sacrificato la propria vita per sottrarre l'Italia dai tentacoli della Mafia, anzi il loro ricordo e i loro ideali sono più vivi e forti che mai, così come la determinazione di ottenere giustizia e verità e mai permetteremo che i nomi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino cadano nell'oblio.Oltre diecimila persone riunite a commemorare le vittime delle stragi di Capaci e via D'Amelio, i cui nomi sono stati letti dal procuratore nazionale antimafia Grasso, con un lungo applauso, un minuto di silenzio e lancio di palloncini tricolore, davanti  all’albero in via Notarbartolo 23, dove abitavano Giovanni Falcone e Francesca Morvillo.
L’albero di Falcone a Palermo un Ficus macrophilla alto 5 piani,  è ormai uno dei più significativi simboli contro la mafia , dove vengono appuntati ogni anno migliaia di  messaggi,lettere o  disegni contro il cancro della mafia.



Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.

(Giovanni Falcone)


E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti
(Paolo Borsellino)


Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.
(Giovanni Falcone)


A fine mese, quando ricevo lo stipendio, faccio l'esame di coscienza e mi chiedo se me lo sono guadagnato. 
(Paolo Borsellino)


La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine.
(Giovanni Falcone)

Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.
(Paolo Borsellino)

Possiamo sempre fare qualcosa: massima che andrebbe scolpita sullo scranno di ogni magistrato e di ogni poliziotto.
 (Giovanni Falcone)

La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.
(Paolo Borsellino)

La mafia, lo ripeto ancora una volta, non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società. Questo è il terreno di coltura di Cosa Nostra con tutto quello che comporta di implicazioni dirette o indirette, consapevoli o no, volontarie o obbligate, che spesso godono del consenso della popolazione
 (Giovanni Falcone)

Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.
(Paolo Borsellino)



Concludo con due scottanti interviste rilasciate da Paolo Borsellino: la prima poche settimane dopo la strage di Capaci ad una tv francese

                                 


La seconda rilasciata a Lamberto Sposini per il Tg 5, venti giorni prima di essere assassinato con 100 kg di esplosivo,dove pronunciò la tristemente  famosa frase:
“Siamo cadaveri che camminano”

                                

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