NEVICATA
Sulla campagna squallida e pensosa
Scende la neve a larghi fiocchi e lenti,
E sui morbidi strati rilucenti,
Immaculata e tacita si posa;
Scende, d’un fitto vel copre ogni cosa,
Copre casette, ponti, acque dormenti,
E colma fossi e imbianca bastimenti,
E scende senza fine e senza posa;
E via pei campi, dietro al bianco velo,
Gli alti mulini in grande atto severo
Tendon le braccia irrigidite al cielo;
E del piano bianchissimo al confine
Segna la vecchia Leida un arco nero…
Nevica senza posa e senza fine.
Io veggo nelle tepide casine
Gli olandesi panciuti ed opulenti
Seduti intorno ai caminetti ardenti
Sbuffare il fumo in larghe onde azzurrine,
O stare a mensa con le fronti chine
Argomentando in riposati accenti,
E macinar gli arrosti succulenti
Con le lente mascelle elefantine;
Veggo le caste mogli e i grossi putti,
E il placido gatton lucido e bello,
E monti di formaggi e di prosciutti;
E i larghi letti insidïati invano
Sa cui l’Amore ha scritto a stampatello:
Chi va piano va sano e va lontano.
(Edmondo De Amicis)
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