Buongiorno con una poesia di Edith Södergran, poetessa finlandese, considerata la fondatrice del modernismo scandinavo.
Edith Södergran contrasse una malattia polmonare all'età di sedici anni nel 1908 e questo fu l'inizio dell'andirivieni dai sanatori, prima in Finlandia, poi in Svizzera, finché non rifiutò altre cure per vivere il più pienamente possibile.
Tornata in patria, diede inizio alla sua attività poetica attraversando anni bui di guerra, di difficoltà economiche e d’isolamento, influenzata soprattutto dal simbolismo francese, dall'espressionismo tedesco e dal futurismo russo.
Esordì nel 1916 con la raccolta “Poesie”, cui seguirono “Lira di settembre” del 1918, “L'altare delle rose” del 1919, “L'ombra del futuro” del 1920 e “Il paese che non esiste” pubblicata postuma nel 1925.
In vita però non ottenne la notorietà che meritava come poetessa, fu dopo la sua prematura dipartita che la sua influenza divenne notevole e a oggi è considerata tra i più importanti esponenti della poesia svedese, lingua in cui si espresse.
Morì a causa della tisi poco più che trentenne e la consapevolezza della morte è evidente tra le righe delle sue oniriche poesie...
AMORE
La mia anima era un vestito azzurro color del cielo;
l’ho lasciato su una rupe, presso il mare,
e nuda son venuta a te, somigliando a una donna.
E come una donna mi son seduta alla tua tavola
e ho bevuto una coppa di vino, ho respirato il profumo di rose.
Mi hai trovato bella, che somigliavo a qualcosa visto in sogno,
ho dimenticato tutto, dimenticato la mia infanzia e la mia patria,
sapevo soltanto che le tue carezze mi tenevano prigioniera.
E tu sorridente hai preso uno specchio, m’hai invitato a guardarmi.
Io ho visto che le mie spalle erano di polvere e andavano in briciole,
io ho visto che la mia bellezza era malata e senza più volontà – svaniva.
Oh, tienimi chiusa fra le tue braccia, così forte ch’io non abbia bisogno di nulla.
Edith Irene Södergran
(San Pietroburgo, 4 aprile 1892 – Roščino, 24 giugno 1923)
Nessun commento:
Posta un commento