21 marzo 2021

MARZO - Arturo Onofri


 MARZO


Marzo, che mette nuvole a soqquadro

e le ammontagna in alpi di broccati,

per poi disfarle in mammole sui prati,

accende all'improvviso, come un ladro,

un'occhiata di sole,

che abbaglia acque e viole.


Con in bocca un fil d'erba primaticcio,

Marzo è un fanciullo in ozio, a cavalcioni

sul vento che separa due stagioni;

e, zufolando, fa, per suo capriccio,

con strafottenti audace,

il tempo che gli piace.


Stanotte, fra i suoi riccioli, spioventi

sul mio sonno a rovesci e a trilli alati,

il flauto di silenzio dei suoi fiati

vegetali svegliava azzurri e argenti

nel mio sognarlo, e fuori

ne son sbocciati i fiori.


(Arturo Onofri)


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