L'usanza di allestire il presepe per commemorare il Santo Natale ebbe origine da San Francesco d'Assisi che, tornato di recente dalla Palestina, dopo aver ottenuto l'autorizzazione da papa Onorio III nel 1223 decise di realizzare la prima rappresentazione della Natività così come descritta nella Bibbia in una grotta a Greccio, un paesino del reatino che tanto trovava simile a Betlemme.
Egli amava il Signore con tutto il suo essere e voleva ricordare agli uomini la nascita di Gesù avvenuta nella povertà e nei disagi e intagliò la figura di un bambino che pose nella mangiatoia tra un bue e un asinello veri.
La notizia dell'umile presepe si sparse rapidamente e una gran folla si avviò con le torce verso la grotta, dove Francesco parlò con gran commozione a quella gente e, secondo le agiografie, durante la Messa, la statuina raffigurante il Bambinello avrebbe preso vita più volte tra le braccia di Francesco.
Il successo dell'idea del presepe, diffusa prima dai francescani, poi dai domenicani, e infine dai gesuiti, crebbe fino a espandersi in tutto il mondo, trasmettendo il messaggio di pace e amore recepito da tutti, ricchi e poveri.
Con il tempo la celebrazione con personaggi in carne ed ossa, si trasformò via via in presepio immobile, fatto di statuine di vari materiali più o meno pregiati.
Nella Napoli del '700, addirittura divenne un simbolo di ricchezza e i nobili facevano a gara a commissionare agli artigiani il presepio più bello e costoso, vanificando, di fatto, il messaggio del Santo Poverello.
PERCHE' SONO NATO
Sono nato nudo, dice Dio, perché tu sappia spogliarti di te stesso.
Sono nato povero perché tu possa considerarmi l'unica ricchezza.
Sono nato in una stalla perché tu impari a santificare ogni ambiente.
Sono nato debole, dice Dio, perché tu non abbia mai paura di me.
Sono nato per amore perché tu non dubiti mai del mio amore.
Sono nato di notte perché tu creda che posso illuminare qualsiasi realtà.
Sono nato persona, dice Dio, perché tu non abbia mai a vergognarti di essere te stesso.
Sono nato uomo perché tu possa essere "dio".
Sono nato perseguitato perché tu sappia accettare le difficoltà.
Sono nato nella semplicità perché tu smetta di essere complicato.
Sono nato nella tua vita, dice Dio, per portare tutti alla casa del Padre.
(Lambert Noben)
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