Una letterina natalizia triste triste, che colpisce dritto al cuore…
LETTERA DI UNA BAMBINA A BABBO NATALE
Babbo Natale, non ti avevo scritto
mai: sotto l'albero trovavo giochi
e doni a volontà, barbie bionde
puffi e caramelle scoppiettanti
tra i libri regalati dalla nonna
e con papà ridevo a crepapelle.
Poi, un giorno in tivù ho visto i bimbi
con la pance tanto gonfie, le mosche
sulla faccia " c'era uno senza denti -
i corpi tutti nudi, le ossa fuori,
stesi a terra in mezzo al fango.
Poi la guerra, tanto sangue e una bimba
senza gamba. Come fanno i bambini
senza gamba a giocare a nascondino?
(Ho provato a salire i gradini della scala
con un piede, sono caduta, ho rotto
un dente, ma corro ancora senza il dente
e col ginocchio un po' sbucciato).
Ora senti, Babbo Natale, ascolta
bene: sul mio tetto non passare!
Vola dritto, non mi offendo. Ti perdono!
Ma se la trovi, nel tuo viaggio,
puoi portare quella gamba
alla bimba che ho visto alla tivù?
E anche una di scorta, se ce l'hai,
così sempre correrà, come l'auto di papà.
Poi posa quelle mosche sulla neve:
sai, la neve a pois non l'ho mai vista!
Solo i vetri della nonna, se sta male.
Una cosa per me, per me sola veramente
la vorrei. Soltanto questo io ti chiedo!
Tu forse non lo sai, ma a due anni,
o non ancora, con la fiaba della sera,
la nonna mi disse che la mamma,
la mia mamma, nel cielo, tra le stelle, era volata.
E io neppure ricordo il suo sorriso, sai.
Se tu passi lì vicino, io ti chiedo, per favore,
accanto a te, sulla slitta, falle posto, piccolino
(non era tanto grande la mia mamma, come me)
ed il giorno di Natale, tra le luci colorate,
anche senza caramelle, sotto l'albero, ti prego,
fammela trovare. Sarò buona tutto l'anno!
Ada Firino
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