San Martino che condivide il suo
mantello - Anthony Van Dyck , 1618 Chiesa di San Martino, Zaventem ,
Belgio.
La
più nota poesia su San Martino, è senza dubbio quella di Giosuè Carducci, forse
anche grazie allo showman Rosario Fiorello, che nel 1993 ne fece una versione
cantata.
La
poesia, che fa parte della raccolta "Rime nuove" del 1887, è secondo
il giudizio dei critici, una delle più perfette del poeta.
Nel
quadro di una natura avversa, che con le sue brume preannuncia l'inverno e
porta una nota di tristezza negli animi, spicca il contrasto con vita del borgo,
sorpreso nella sua intimità raccolta, nella sua attività fervida e lieta, con
la gioia semplice dei paesani, a cui la prospettiva del vino nuovo di una cena
abbondante, scacciano ogni pensiero molesto.
SAN MARTINO
(in maremma pisana)
La nebbia agl’irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de’ tini
va l’aspro odor de i vini
l’anime a rallegrar.
Gira su’ ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
sull’uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d’uccelli neri,
com’esuli pensieri,
nel vespero migrar.
Giosuè Carducci
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