Questo
bellissimo testo viene quasi sempre presentato come un “Manoscritto del 1692
trovato a Baltimora nell’antica chiesa di San Paolo”.
In realtà, l’autore di questa poesia in prosa è
Max Ehrmann, uno scrittore e avvocato di Terre Haute, Indiana, nato il 26
settembre 1872 da
genitori tedeschi.
Laureatosi
nel 1896 in legge e filosofia
all'università di Harvard, a 40 anni
smise di praticare la professione forense per scrivere poesie.
La
poesia venne scritta nel 1927 e pubblicata nello stesso anno, ma in quel
periodo non ottenne un particolare successo.
Ehrmann
morì nel 1945 e nel 1957, il reverendo Frederick Kates, parroco della St.
Paul's Protestant Episcopal Church di Baltimora, inserì la "Desiderata" in una
raccolta di preghiere da lui compilata per la sua congregazione.
Sulla
copertina era scritto: "Old Saint Paul's Church, Baltimore A.D.
1692", l'anno di fondazione della chiesa e fu per questo che, negli anni
seguenti, si diffuse erroneamente la convinzione che la poesia fosse stata
rinvenuta in tale chiesa e che fosse stata composta da un autore anonimo nel
XVII secolo.
La
fama per la poesia però giunse nel 1965 quando morì Adlai Stevenson e sul
suo comodino venne trovata una copia della “Desiderata” e si scoprì che intendeva
usarla per le cartoline di Natale.
La
popolarità dell'uomo politico statunitense fece da cassa di risonanza, ed in
breve sia la poesia che la chiesa di San Paolo di Baltimora raggiunsero la fama.
“
Desiderata”, divenne un culto per il movimento hippy nato a San Francisco negli
anni sessanta e fu diffusa come simbolo pacifista.
Negli
anni settanta il testo fu stampato su dei poster che vennero venduti in
grandi quantità e nel 1971, il presentatore radiofonico statunitense Les Crane
ne incise su vinile per la Warner Bros Records una versione parlata,
accompagnata da una musica psichedelica tipica delle atmosfere hippy, che nel
1972 entrò nella top ten delle classifiche di vendita sia negli USA che nel
Regno Unito.
DESIDERATA
Procedi con calma
tra il frastuono e la fretta e ricorda quale pace possa esservi nel silenzio.
Per quanto puoi,
senza cedimenti, mantieniti in buoni rapporti con tutti.
Esponi la tua
opinione con tranquilla chiarezza e ascolta gli altri: pur se noiosi ed
incolti, hanno anch’essi una loro storia.
Evita le persone
volgari e prepotenti: costituiscono un tormento per lo spirito.
Se insisti nel
confrontarti con gli altri rischi di diventare borioso ed amaro, perché sempre
esisteranno individui migliori e peggiori di te.
Godi dei tuoi
successi e anche dei tuoi progetti. Mantieni interesse per la tua professione,
per quanto umile: essa costituisce un vero patrimonio nella mutevole fortuna
del tempo. Usa prudenza nei tuoi affari, perché il mondo è pieno d’inganno. Ma
questo non ti renda cieco a quanto vi è di virtù: molti sono coloro che
perseguono alti ideali e dovunque la vita è colma di eroismo.
Sii te stesso.
Soprattutto non fingere negli affetti. Non ostentare cinismo verso l’amore,
perché, pur di fronte a qualsiasi delusione e aridità, esso resta perenne come
il sempreverde.
Accetta docile la
saggezza dell’età, lasciando con serenità le cose della giovinezza. Coltiva la
forza d’animo, per difenderti nelle calamità improvvise. Ma non tormentarti con
delle fantasie: molte paure nascono da stanchezza e solitudine.
Al di là d’una sana
disciplina, sii tollerante con te stesso. Tu sei figlio dell’universo non meno
degli alberi e delle stelle, ed hai pieno diritto d’esistere. E, convinto o non
convinto che tu ne sia, non v’è dubbio che l’universo si stia evolvendo a
dovere.
Perciò sta in pace
con Dio, qualunque sia il concetto che hai di Lui. E quali che siano i tuoi affanni
e aspirazioni, nella chiassosa confusione dell’esistenza, mantieniti in pace
col tuo spirito. Nonostante i suoi inganni, travagli e sogni infranti, questo è
pur sempre un mondo meraviglioso. Sii prudente. Sforzati d’essere felice.
Max Ehrmann
(Terre Haute, 26 settembre 1872 – Terre Haute, 9 settembre 1945)
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