“Novembre”, deriva dal latino november,
novembris, derivato a sua volta da novem, “nove”.
Novembre, infatti nell’antico calendario
romano, istituito nel 753 a.C. da Romolo, fondatore di Roma, occupava il nono
mese dell'anno.
Il calendario romano, basato sul calendario
lunare greco era diviso in dieci mesi con inizio alla luna piena di marzo.
Novembre restò il nono mese anche nel 46 a.C.,
cioè quando il calendario romano venne sostituito dal calendario giuliano,
elaborato dall'astronomo egizio Sosigene di Alessandria e promulgato da Giulio
Cesare, che si basava sul ciclo delle stagioni e quindi era solare.
Il 4 ottobre del 1582, papa Gregorio XIII
introdusse, su proposta di illustri astronomi e matematici, il calendario gregoriano.
Per strutturare il calendario gregoriano, tuttora in uso nella maggior parte dei paesi occidentali, furono
usate le misurazioni dell'astronomo Niccolò Copernico, pubblicate nel 1543, il
quale era riuscito a calcolare, con notevole accuratezza, sia l'anno tropico
sia l'anno siderale.
Il calendario era basato sull'anno solare, ma
si aggiunsero i due mesi gennaio e febbraio.
Novembre così diventò l'undicesimo mese, ma il nome gli fu cambiato!
Novembre così diventò l'undicesimo mese, ma il nome gli fu cambiato!
NOVEMBRE
Cadono giù le foglie. Sono stanche
hanno visto tant'acqua e tanto sole!
Sbocciate con le tenui viole,
cadono prima delle nevi bianche.
La loro vita dura una stagione,
cadono a sciami, frusciando;
i bimbi le sparpagliano passando
o le colgono per farsene corone.
Il vento fa con esse mulinello,
ed a qualcuno dà melanconia;
esse fan tutti gli anni questa via:
parton col brutto, tornano col bello.
Là, nella macchia, il vecchio boscaiolo
con un rastrello lieto le raduna:
saranno il letto per la mucca bruna,
saranno fiamma sotto il suo paiolo.
Rosalia Calleri
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