Una
breve poesia autunnale di Pejo Javorov, poeta simbolista bulgaro autore di
melodie definite stilisticamente e spiritualmente perfette.
Di famiglia modesta, ebbe una vita tormentata,
costellata di dolori che si impressero nella sua poetica.
Fervido
sostenitore dell'indipendenza dei "fratelli" macedoni, combatte in
Macedonia nel 1903 nel gruppo del celebre rivoluzionario Goce Delčev.
Persa nel 1910 l'amata Mina Todorova, nel 1912
sposa una delle più belle e influenti dame di Sofia, Lora Karavelova, sua
ammiratrice.
La
gelosia della donna però rende impossibile la vita coniugale e nel novembre del
1913 Lora si suicida.
Javorov
viene ingiustamente accusato di averla uccisa e tenta a sua volta il suicidio senza
riuscirci.
Rimasto quasi cieco e in un crescendo di difficoltà materiali e di tormenti psichici, si
uccide il 29 ottobre del 1914, assumendo veleno e sparandosi.
MOTIVO AUTUNNALE
Soffia sui campi la tramontana;
gli alberi scuote.
e dai rami inariditi
stacca le morte foglie.
Il vento le sparge,
lontano per i campi:
restan sol i neri fusti
che tristi agitano i rami spogli.
Pejo Javorov
(Čirpan, 1877 – Sofia, 1914)
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