Il
nome del crisantemo deriva dal greco chrysós=oro e ánthemon=fiore, letteralmente
“fiore d'oro”.
Coltivato
già cinquecento anni prima di Cristo in Cina, arrivando in Europa verso il
1800, questo superbo fiore perde il suo carattere solare e diventa, nel
linguaggio botanico, il simbolo del dubbio e dell'attesa.
Per
molti paesi occidentali, e per la religione cristiana in genere, il significato
del Crisantemo è legato al concetto di morte.
Nella
gran parte dei paesi orientali, compresi Cina, Giappone e nei paesi
anglosassoni è invece simbolo di gioia, vitalità e pace.
Ma allora perché in Italia è il più usato per commemorare i morti il 2 novembre?
Semplicemente perché è un fiore che sboccia nel tardo autunno e soprattutto nei primi giorni di novembre, quando le ore di luce sono inferiori a 14.
A
seconda dei colori, il crisantemo assume diversi significati: il bianco per il
dolore, quindi non si regala mai a una persona malata, il giallo indica un
amore trascurato, mentre il crisantemo rosso, proprio come per la rosa rossa,
esprime amore ed affetto.
Le varietà di crisantemi sono diverse e si distinguono per la forma dei fiori e dei petali: crisantemi "pompon", o morifolium con fiori piccoli e globosi; i crisantemi "a fiore d’anemone", con capolini piccoli e convessi; i crisantemi "spider" con petali allungati e disordinati ‘incurvato-ricurvati’, con capolini grandi e fiori ligulati rivolti verso il centro o verso l’esterno.
Crisantemo "spider"
IL CRISANTEMO
Il
crisantemo è il fiore della malinconia,
è
il fiore della tomba. Esso è azzurrino, è roseo,
è
violaceo, ma le sue tinte sono pallide, come se le
lacrime
lo avessero fatto scolorire.
Esso
ha un odore pungente che sale al cervello
e
lo immelanconisce: esso ha odore di cose
morte
per sempre.
Il
crisantemo è un fiore che sa di dolore.
(Matilde Serao)
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