2 novembre 2018

IL CRISANTEMO


 Il nome del crisantemo deriva dal greco chrysós=oro e ánthemon=fiore, letteralmente “fiore d'oro”.
Coltivato già cinquecento anni prima di Cristo in Cina, arrivando in Europa verso il 1800, questo superbo fiore perde il suo carattere solare e diventa, nel linguaggio botanico, il simbolo del dubbio e dell'attesa.


Per molti paesi occidentali, e per la religione cristiana in genere, il significato del Crisantemo è legato al concetto di morte.
Nella gran parte dei paesi orientali, compresi Cina, Giappone e nei paesi anglosassoni è invece simbolo di gioia, vitalità e pace.
Ma allora perché in Italia è il più usato per commemorare i morti il 2 novembre?
Semplicemente perché è un fiore che sboccia nel  tardo autunno  e soprattutto nei primi giorni di novembre, quando le ore di luce sono inferiori a 14. 



A seconda dei colori, il crisantemo assume diversi significati: il bianco per il dolore, quindi non si regala mai a una persona malata, il giallo indica un amore trascurato, mentre il crisantemo rosso, proprio come per la rosa rossa, esprime amore ed affetto.
Le varietà di crisantemi sono diverse e si distinguono per la forma dei fiori e dei petali: crisantemi "pompon", o morifolium con fiori piccoli e globosi; i crisantemi "a fiore d’anemone", con capolini piccoli e convessi; i crisantemi "spider" con petali allungati e disordinati ‘incurvato-ricurvati’, con capolini grandi e fiori ligulati rivolti verso il centro o verso l’esterno.

Crisantemo "spider"


 IL CRISANTEMO 

Il crisantemo è il fiore della malinconia,
 è il fiore della tomba. Esso è azzurrino, è roseo,
 è violaceo, ma le sue tinte sono pallide, come se le
 lacrime lo avessero fatto scolorire.
 Esso ha un odore pungente che sale al cervello
 e lo immelanconisce: esso ha odore di cose
 morte per sempre.
 Il crisantemo è un fiore che sa di dolore.

(Matilde Serao)





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