L'asino
di Buridano, conosciuto anche come "Paradosso dell'asino", è un apologo
tradizionalmente attribuito al filosofo francese Jean Buridan (1300-1358 ca.),
anche se non si trova in nessuno dei suoi scritti.
Il
raccontino allegorico narra di un asino affamato e assetato, accovacciato tra
due mucchi di fieno, esattamente identici e alla stessa distanza, ognuno con
accanto un secchio d'acqua.
L’asino,
però non riesce a decidere se andare da una parte piuttosto che dall'altra.
Nell'
esitazione tra due scelte entrambe valide, resta fermo e muore di stenti.
La
morale dell’asino più celebre della storia, piacque anche a Dante che la citò
addirittura nel Paradiso: «intra due cibi, distanti e moventi – d’un modo,
prima si morria di fame – che liber uom l’un si recasse ai denti» (Par., IV,
1-3) e ispirò anche una poesia di Voltaire.
L'ASINO DI BURIDANO
«Conoscete quella frivola storiella
di un certo asino di cui si discute a scuola?
Nella stalla gli vennero portate
per il suo pasto due quantità di fieno uguali,
della stessa qualità, per molte volte;
dai due mucchi l'asino si vide tentato
ugualmente, e, drizzando le orecchie,
proprio in mezzo ai due mucchi uguali,
concretizzando le leggi dell'equilibrio,
morì di fame, per timore di fare una scelta.»
Voltaire
( pseudonimo di François-Marie Arouet)
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