Era il venerdì santo di circa un anno fa, quando un desolato Papa, in una piazza San Pietro in sostanza deserta e sotto la pioggia, implorava Dio di "non lasciarci in balia della tempesta" e lo pregava di benedire il mondo e salvarlo dalla pandemia. Le cose in questo lungo e doloroso anno sono sempre critiche e il Papa ha di nuovo celebrato la Via Crucis con solo pochi fedeli. Occorre ancora pregare per un intervento divino..
UN UOMO SOLO IN SAN PIETRO, LA SERA
Piazza San Pietro
sottratta alla sontuosità consueta,
l’abbraccio del Bernini ad un deserto.
Nel silenzio della solitudine
un uomo prostrato su un altare,
un Papa che prega, solo, sul sagrato,
la piazza di Roma spettrale e immota
un cielo plumbeo che rimanda
al clima desolato del Calvario.
Un’istantanea tramandata ai giorni della storia.
Da settimane navighiamo fra onde indomite
davanti a un nemico che ci scardina la vita,
sperduti su barche alla deriva
come gli antichi naviganti a rincorrere le stelle.
Il Papa col passo lento e assorto,
lo sguardo smarrito fra riverberi di fuochi,
la voce turbata sulla piazza desolata
tuttavia gremita di un popolo mancante.
La paura si fa grido: Signore, ci sentiamo perduti!
Ma come a Tiberiade – un miracolo –
Dio aleggiava nel sussurro del silenzio,
si avvertiva Dio nell’aria davanti all’ostensorio
dentro il dramma di una sera spopolata.
E il grido ripetuto: Maestro, salvaci!
Il Papa ha varcato quel silenzio,
ha baciato i piedi a un crocifisso
che, come un segno, lacrimava
la pioggia che gli irrigava il volto.
Un brivido di speranza ha attraversato noi
alla ricerca di un innesto di luce
per la nostra umanità scossa e ferita.
Nello scoramento di quel grido
abbiamo percepito, rabbrividente,
qualcosa di sublime che incombeva.
(27 marzo 2020)
Franco Casadei
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