I Romani erano soliti dire "Omne vivum ex ovo" (Ogni essere vivente proviene da un uovo) e seppellivano un uovo dipinto di rosso nei loro campi, come rito propiziatorio per il buon esito del raccolto. Ovvio quindi, con l'avvento del Cristianesimo, adottare l’uovo come simbolo pasquale della resurrezione e della vita che continua anche dopo la morte, quindi della Resurrezione di Cristo. Secondo una leggenda addirittura l’uso di ornare l’uovo di Pasqua con decorazioni variopinte ha origini religiose antichissime legate a Maria Maddalena che, recatasi al sepolcro di Gesù e avendolo trovato vuoto, corse dai discepoli annunciando la straordinaria notizia e Pietro, incredulo, le disse: “ Crederò a quello che dici solo se le uova che porti in quel cestello diverranno rosse”. Miracolosamente le uova si tinsero di rosso intenso. Nella simbologia, quindi, le uova colorate con colori brillanti rappresentano i colori della primavera e della luce del sole, mentre quelle colorate di rosso scuro sono invece simbolo del sangue versato da Cristo.
L’usanza di decorare e colorare le uova
si diffuse attorno al Medioevo e tra i nobili signori divenne
tradizione regalare uova artificiali, create con materiali preziosi come l’argento
e loro e intarsiate di pietre preziose.
L'usanza di inserire un regalo all'interno dell'uovo nacque invece da un'idea dello zar Alessandro III che nel 1883 commissionò, all’orafo Peter Carl Fabergé, un regalo speciale per la zarina Maria. Fabergé realizzò un preziosissimo uovo - gioiello di platino, smaltato di bianco, contenente un uovo più piccolo d'oro, che conteneva a sua volta altri doni: una gallinella d’oro che conteneva una riproduzione della corona imperiale e un piccolo pendente di rubino. Gli zar ne furono così entusiasti che ordinarono a Fabergé di preparare tutta una serie di uova da donare gli anni a seguire e da allora furono create 57 uova imperiali, ognuna preziosissima e unica, fino al 1917 quando l’ultimo zar, Nicola II Romanov, fu costretto ad abdicare.
Per quanto riguarda il classico, l’uovo
di cioccolata le origini sono tuttora incerte: secondo alcuni, il
primo a farle realizzare fu Luigi XIV di Borbone, detto il Re
Sole, che ai primi del '700 le commissionò al cioccolatiere David
Chaillou; secondo altri l’idea proviene invece dalle Americhe, ossia
da dove la pianta di xocoatl, il cacao, è originaria.
Certamente fu l’olandese Coenraad van Houte, nel 1825, a concepire l'uovo di Pasqua vuoto all'interno, riuscendo a separare i grassi dal cacao tramite una particolare pressa idraulica, perfezionando il procedimento, che prese il nome di dutching, per raffinare colore e sapore. Dobbiamo invece a Rodolphe Lindt, nel 1879, il conciaggio, cioè il processo di lavorazione che rende il cioccolato vellutato e morbido, rispetto a quello granuloso prodotto fino ad allora. Le uova di cioccolato in serie furono prodotte per la prima volta da John Cadbury, che inventò anche il primo uovo di cioccolato con la sorpresa dentro e nel 1905 le uova di cioccolato al latte.
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