LA FINE DEL SILENZIO
Sotto il monte nessuno pensava
nelle povere case buie…
la notte sovrana scandiva le ore.
Le mura, corrose da anni,
le viuzze acciottolate,
che lasciavano il nulla
nell’inganno del tempo,
accoglievano le ombre
del doloroso dì:
“l’Uomo, Figlio di Dio,
trafitto dall’uomo gridava
il suo dolore…”
Dall’alto l’Eterno dettò il destino,
squarciò il cielo,
sparse le lacrime e il sangue
a bagnar la terra.
S’aprirono le pietre,
i cuori, prigioni dell’anima,
gli occhi assenti,
nell’oscurità della mente,
alla croce issata
sull’umanità intera
nella fitta foschia del rimorso.
La Luce di Vita cancellò la morte
con un penetrante sguardo
e un semplice sorriso.
Sotto il monte nell’oscure spelonche,
nei regali palazzi,
un’inusitata soggezione abitava
tra le mura e le vie…
col vespro e la notte; ma…
il silenzio non riprese il suo corso.
Giovanni Teresi
Nessun commento:
Posta un commento