21 maggio 2014

IL RICCIO - Nemesis Marina Perozzi


Grazie all'autrice che mi ha dato il consenso di pubblicare questa bella poesia, posso augurarvi la buonanotte con un diffidente riccio che non ne vuol sapere di farsi accarezzare...a domani,si spera!

IL RICCIO

Ogni volta che tento
Di avvicinarti,
come un riccio pungente,
mi respingi.

Tra i cespugli del mio giardino
Guardingo ti aggiri.
Mi osservi,
ti aspetti un cenno,
ma quando tendo la mano
diventi una palla acuminata
e fuggi via.
Impronte leggere
Sul soffice prato
L’unica traccia di te.

Non ti farei del male,
tu lo sai,
ma di me non ti fidi,
né delle mie promesse.
Ogni notte siedo in veranda
Ad aspettarti,
col respiro appeso a un filo,
per non fare rumore.
Poi ecco,ti scorgo arrivare.
Verde bottiglia i tuoi occhi
Tra il fogliame.
Incauto scricchiolio
Ti metterà in allerta.
Ancora una volta
Al mio silenzio parlo.

Riccio pungente,
fatti sfiorare.
Spine per la mia corona,
il tuo dorso acuminato.
Una carezza, stanne certo,
non potrò domarti,
né mai sarò, io,
la tua padrona.
Voglio solo assopirmi
Con te vicino,
tra il verde fogliame
del mio giardino.

Nemesis Marina Perozzi




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