Buonanotte con un paio di poesie del poeta madrileno Luis
Alberto de Cuenca, che molto romanticamente ama definire i capelli neri “fili di lignite”: in
spagnolo "hilos de hazabache"...
NOTTURNO
Spegnesti le
luci ed accendesti la notte.
Chiudesti le
finestre ed apristi il tuo vestito.
Odorava di
fiore bagnato.
Da un paese
senza limiti mi guardavano
i tuoi occhi
nell'ombra infinita.
E a cosa odoravano i tuoi occhi?
Che profumo
di oro e di acqua pulita e pura
germogliava
delle tue palpebre?
Che
invisibile tremore di vetri di fuoco
agitava la
seta lunare delle tue pupille?
Ricamasti il
cuscino con fili di lignite.
Tessesti sul
sonno un velo di bianchezza.
Eri la rosa
pallida tinta di rosso,
la rosa del
veleno che restituisce la vita.
La blusa, il
ventaglio, una piuma violetta,
la spilla con
la perla ed il diamante nel petto.
Tutto aperto
ed in pace, trasparente ed oscuro,
senza dolore,
navigando di rotta alle tue mani fredde
Luis Alberto de Cuenca
DA AMARTI
COSI’ TANTO E
TANTO NON VOLERTI AMARE
Da amarti
così tanto e tanto non volerti amare
ti sei
stancata di me e delle mie pazzie
e hai dato
fuoco alla nostra storia.
I tuoi
vestiti non profumano più la casa.
Non rimane
una parola di affetto sospesa nell'aria,
né una fibra
di lignite nel cuscino.
Solo fiori
secche tra le pagine del libro del nostro amore,
e calici di
angoscia, ed un delirio di ombre per strada
Luis Alberto de Cuenca
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