LA STORIA DELLA COLOMBA DI PASQUA
Molte sono le leggende sull’origine delle colombe pasquali, dolce d’obbligo sulle nostre tavole il giorno di Pasqua in quanto simbolo di libertà, amore e pace cristiana.
La prima leggenda risale all'epoca
medioevale, quando Re Alboino, re dei Longobardi, calò in Italia con le sue orde barbariche per
assalire Pavia.
Dopo un assedio di tre anni, alla vigilia
della Pasqua del 572, riuscì ad entrare in città, ricevendo in segno di
sottomissione vari regali fra i quali anche dodici meravigliose fanciulle destinate
ad allietare le notti del re.
Mentre
Alboino, sovrano feroce, ma per certi versi generoso, stava decidendo sul
destino della città, si presentò davanti a lui un vecchio artigiano con dei
pani dolci a forma di colomba, quale tributo di pace nel giorno di Pasqua.
Il vecchio s’inchinò solennemente davanti al
trono, ubicato nel sagrato della basilica e rivolgendosi con rispetto
all’invasore disse: “Sire, sono venuto a porgerti queste colombe, quale tributo
di pace nel giorno di Pasqua”.
Il re assaggiò così i pani, che gli piacquero
così tanto da indurlo a sentenziare: “Pace sia! Inoltre, rispetterò sempre le
colombe, simbolo della tua delizia.”
Il dono fatto dal vecchio pasticcere altro
non era che un’astuta idea per salvare la città e i suoi abitanti.
Quando
Alboino interrogò le giovani fanciulle chiedendo loro il nome, tutte risposero
di chiamarsi Colomba.
Egli capì il sottile inganno, ma decise comunque di
rispettare la promessa fatta e non solo risparmiò la città ed i suoi abitanti, ma
rispettò anche le giovinette a lui donate.
L'assassinio di Alboino - Charles Landseer (1856)
Altre fonti fanno risalire la nascita della
colomba a San Colombiano, da cui prenderebbe il nome.
La leggenda vuole il santo abate irlandese al
suo arrivo in città, attorno al 612 venisse ricevuto dalla sovrana longobarda Teodolinda e
invitato a corte con i suoi monaci ad un sontuoso pranzo.
Gli
furono servite numerose vivande con molta selvaggina rosolata, ma Colombano ed
i suoi, rifiutarono quelle carni servite in un periodo di penitenza quaresimale.
Teodolinda, regina dei Longobardi
La regina Teodolinda si offese non capendo, ma l'abate superò con diplomazia l'incresciosa situazione affermando che essi avrebbero consumato le carni solo dopo averle benedette.
Colombano alzò la mano destra in segno di croce e le pietanze si trasformarono in candide colombe di pane, bianche come le loro tuniche monastiche.
Il prodigio colpì molto la regina che
comprese la santità dell'abate e decise di donare il territorio di Bobbio dove
nacque l'Abbazia di San Colombano.
La colomba bianca divenne anche il simbolo
iconografico del santo, ed è sempre raffigurata sulla sua spalla.
San Colombano
Secondo alcuni invece la creazione della colomba
pasquale è legata ad un’altra leggenda, che risale al tempo della Battaglia di
Legnano, nel 1176, quando i Comuni Lombardi sconfissero l’invasore Federico
Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero.
Si dice infatti che, proprio durante la
battaglia, tre colombe bianche si fossero posate sopra le insegne lombarde, simbolo della protezione divina nei confronti della Lega dei comuni.
Vinta la battaglia, vennero confezionati dei pani dolci in memoria di quelle tre colombe.
Federico Barbarossa
Giungendo a tempi molto più recenti, fu Dino
Villani, direttore pubblicità della ditta milanese Motta, già celebre per i
suoi panettoni natalizi, che intorno al 1930, per sfruttare gli stessi
macchinari e la stessa pasta, ideò un dolce simile al panettone, ma con una
forma che fosse più consona al periodo pasquale, quindi la colomba sembrò
perfetta.
Il dolce raggiunse grande notorietà soprattutto
dopo che l’artista Cassandre disegnò il famoso manifesto pubblicitario con
sopra una colomba e lo slogan: “colomba pasquale Motta, il dolce che sa di
primavera”.
L’impasto tradizionale a base di farina,
burro, uova, zucchero e buccia d'arancia candita, con una ricca glassatura alle
mandorle, ha successivamente assunto varie forme e varianti, ma senza mai perdere
la morbidezza e quel profumo che lo contraddistingue.
La colomba è ufficialmente inserita nella
lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero
delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf).
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