LA LEGGENDA DEI COLORI E DEL PAPPAGALLO
Tanto tempo fa il mondo era quasi
privo di colori, c’erano solo il nero che comandava la notte, il bianco che regnava
di giorno, e il grigio che dipingeva sere e mattine affinché gli altri due non
si scontrassero troppo.
In questo mondo così noioso e
monotono, gli dei erano sempre di malumore e litigavano sempre.
Questi Dei litigiosi erano anche
molto sapienti e, durante una riunione discussero su come rendere a tutti la
vita più allegra e piacevole, giungendo all'accordo di aumentare i colori.
Uno degli Dei prese a camminare avanti e
indietro per pensare meglio e, tanto era assorto, che sbatté contro una pietra
ferendosi la testa.
Dopo aver strillato per un bel pezzo, guardò il
sangue sgorgato dalla testa e vide che era di un colore sconosciuto, diverso e
ben più vivo dei colori conosciuti.
Felice andò a mostrare il nuovo
colore agli altri Dei che decisero di chiamarlo “rosso".
Un altro degli Dei cercava un colore per
dipingere la speranza. Lo trovò dopo aver strofinato a fondo le foglie degli alberi
e così trovò il verde”.
Un altro cominciò a grattare
forte a terra.
"Che fai?" chiesero gli altri Dei.
"Cerco il cuore della terra" rispose
rivoltando la terra da ogni lato.
Dopo un po' trovò il cuore della terra, lo
mostrò agli altri dei che chiamarono "marrone" il quinto colore.
"Vado a guardare il colore
del cielo" disse un altro degli Dei, e si mise a scalare una montagna fino
alla cima.
Quando arrivò ben in alto,
guardò in su e vide il colore del cielo, ma non sapeva come fare a portarlo giù.
Rimase a guardare il cielo
fisso per un bel po', finché il colore non gli si attaccò agli occhi.
Discese a tentoni e andò di filata all'assemblea
degli Dei: "Porto nei miei occhi il colore del cielo".
"Azzurro"
fu chiamato il sesto colore. Un altro dio stava cercando colori quando sentì un
bambino ridere; si avvicinò con cautela e senza ripensamenti gli rubò la risata.
La risata del bimbo diventò il
colore “giallo”.
A quel punto, gli Dei, esausti
andarono a dormire, lasciando i colori incustoditi dentro una cassetta ai piedi
di un albero.
Appena rimasti soli, dalla
cassetta rimasta semiaperta, uscirono tutti i colori mettendosi a festeggiare e
mescolandosi l’uno con l’altro nacquero tanti altri colori!
Il bianco ed il nero, che nel
frattempo si erano sentiti messi da parte nella creazione dei nuovi colori, anzi,
si erano proprio offesi,
presero il coraggio a due mani
e ben pensarono di dare il loro al progetto: solo a loro infatti poteva venire
in mente che aggiungendo 'chiaro' o 'scuro' ai nuovi colori, se ne sarebbero
inventati molti di più!
Rosso scuro e rosso chiaro, verde scuro e
verde chiaro… e così via… si aggiunsero ad arricchire meravigliosamente la
gamma di tinte!
Al risveglio, gli Dei si
accorsero che i colori non erano più sette, ma molti di più ed euforici salirono
sulla cima del monte, cominciando a lanciare i color; così l'azzurro finì parte
nell'acqua e parte nel cielo, il verde ricadde sugli alberi e sulle piante, il marrone,
che era il più pesante, cadde sulla terra.
Il giallo, che ricordiamo era la risata di
bambino, leggero leggero volò fino a tingere il sole, mentre il rosso giunse
sulla bocca degli uomini e degli animali colorandosi così di rosso.
Gli dei lanciavano in aria i colori senza
fare attenzione a dove finivano, così alcuni di essi finirono spruzzati su
parte degli uomini, e questo spiega perché vi sono persone di diversi colori e
di diverse opinioni.
Finito di colorare il mondo,
gli Dei, per non dimenticarsi dei colori e anche affinché non andassero perduti,
cercarono il modo migliore per conservarli.
Stavano giusto pensando come fare, quando
videro il pappagallo, che, nascosto sotto un arbusto, era rimasto al riparo dal
lancio dei colori rimanendo grigio.
Lesti lo presero e gli
attaccarono i colori alle piume, rendendolo così com’è oggi.
Così il pappagallo se ne va in
giro tutto colorato, per ricordare a tutti che molti sono i colori e le
opinioni nel mondo e che solo dando spazio e rispetto a tutti si può vivere in perfetta
armonia!
I colori del pappagallo
Sono
brillanti tutti quanti
Ma
quando desidera una sposa
Gli
brilla di più il rosa.
Quando
desidera volare lassù
Gli
brilla di più il blu.
Quando
parla e non dice il vero
Gli
brilla di più il nero.
(Leggenda
degli Indios dell’Amazzonia)
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