Questa preghiera di Don Tonino Bello offre lo spunto per delle dolorose riflessioni, viste le quotidiane terribili vicende di cronaca che portano davvero allo sconforto e alla totale sfiducia nel prossimo.
Vien da pensare che ormai la
maggioranza dell'umanità abbia perso tutte e due le ali e anzi, con
invidia e cattiveria, cerca di strapparle a chi ancora le ha.
Il risultato è un mondo dove
il male è sempre in agguato, annidato addirittura in seno alla famiglia, e dove
raramente chi commette atroci delitti paga adeguatamente. Accorato,
va il mio pensiero alle anime strappate anzitempo alla vita da disumana
crudeltà… nessuno spazio alla pietà per i loro carnefici.
A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore, che tu abbia un’ala soltanto, l’altra la tieni nascosta, forse per farmi capire che tu non vuoi volare senza di me; per questo mi hai dato la vita: perché io fossi tuo compagno di volo.
Insegnami, allora, a librarmi con Te, Perché vivere non è trascinare la vita, non è strapparla, non è rosicchiarla, vivere è abbandonarsi come un gabbiano all’ebbrezza del vento.
Vivere è assaporare l’avventura della libertà. Vivere è stendere l’ala, l’unica ala, con la fiducia
Di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te.
Ma non basta saper volare con Te, Signore.
Tu mi hai dato il compito
Di abbracciare anche il fratello e aiutarlo a volare.
Ti chiedo perdono, perciò, per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi.
Non farmi più passare indifferente vicino al fratello che è rimasto con l’ala , l’unica ala inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine e si è ormai persuaso di non essere più degno di volare con Te.
( Don Tonino Bello, Vescovo di Molfetta, Alessano, 18 marzo 1935 – Molfetta, 20 aprile 1993)
La citazione : "Siamo angeli con un'ala soltanto e possiamo volare solo restando abbracciati", è di Luciano De Crescenzo (I pensieri Di Bellavista)
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