13 febbraio 2018

IL VESTITO DI ARLECCHINO

Arlecchino e Colombina  - Frank Xvier Leyendecker
 (1876-1924)


IL VESTITO DI ARLECCHINO

 Arlecchino era un bambino che viveva in un grazioso paesino in provincia di Bergamo.
Tutti gli volevano bene perché era gentile e buono con grandi e piccini.
La sua era una famiglia poverissima e vivevano in una casupola che si trovava lungo la strada che portava sui monti, umile ma pulita e ordinata.
Nonostante fossero così poveri, erano felici perché si accontentavano di quello che avevano.
I giorni di Carnevale si avvicinavano e in paese tutti parlavano della festa che si sarebbe tenuta di lì a poco.   I bambini parlavano con entusiasmo degli abiti e delle maschere che avrebbero indossato.
Colombina, una graziosa bambina che proveniva da Venezia chiese ad Arlecchino, che stava zitto zitto in un cantuccio: “Tu, Arlecchino, che cosa metterai per la festa?”
“lo???… Indosserò quello che indosso ora, ma verrò a vedere le vostre maschere e mi divertirò lo stesso”.
Sapeva, infatti, che non avevano danaro da scialacquare per un vestito nuovo.
I compagni di scuola rimasero molto dispiaciuti e parlarono fra loro a bassa voce su come procurare un vestito anche ad Arlecchino.
Così il giorno dopo tutti portarono i pezzi di stoffa avanzati dai loro costumi colorati, chiesti alle loro mamme.
Aimè… s’accorsero però che i pezzetti erano tutti di diversi colori, non ci avevano pensato e rimasero rattristati. Come fare? Non volevano che Arlecchino fosse senza vestito per la festa.
-Non temete! - disse Arlecchino. -La mia mamma è così brava che saprà farmi lo stesso un bel vestitino, vedrete! E io sarò contento che sia di tanti colori, perché ogni colore mi ricorderà un amico.
Tornato a casa mostrò alla sua mamma tutti quei ritagli e lei lo rassicurò con un bel sorriso.
Arlecchino aveva fiducia che la sua mamma gli avrebbe fatto qualcosa di bello. E così fu.
Durante la notte, alla luce di una candela, mentre Arlecchino dormiva, la mamma inforcò gli occhiali che usava per cucire e iniziò a lavorare.
Cucì e rammendò per ore e la mattina dopo Arlecchino trovò sul letto un bellissimo e coloratissimo vestito ricavato da tutte le quelle pezze.
 Arlecchino ringraziò la mamma riempendola di baci e, indossato l’abito, uscì per le vie saltando e cantando felice e orgoglioso. A scuola, tutti rimasero colpiti per l’originalità e l'allegria dell'abito di Arlecchino e, durante la festa, tra tutte le maschere presenti, fu proprio il suo vestito quello più acclamato.
A tutti i bambini quell abito sembrò ancor più bello perché ognuno di loro aveva contribuito a creare una meraviglia e soprattutto a rendere felice Arlecchino.
Per Arlecchino fu infatti un giorno fantastico che mai avrebbe dimenticato e il suo vestito divenne il simbolo dell’amicizia e della bontà dei bambini e anche della solidarietà delle loro mamme.

Arlecchino e il pagliaccio con maschera- Rafael Zabaleta (1942)

Nessun commento:

POST PIU' POPOLARI

SANTA CHIARA D' ASSISI - 11 Agosto

SANTA CHIARA D' ASSISI "Per la grazia di Dio, l'anima dell'uomo fedele, che è la più degna di tutte le creature, è...