Il 17
Febbraio è la giornata
mondiale del gatto, quindi abbiamo un
motivo in più per viziare e coccolare i nostri amici felini!
I gatti sono animali dal
fascino magnetico e secondo me maestri di vita.
Nella vita, infatti, si dovrebbe essere un po’ come i gatti, cioè
grintosi, ma anche affettuosi, nascondendo sotto morbidi cuscinetti, unghiette
da sfoderare se occorre difendersi o ... arrampicarsi da abile equilibrista!
Essere egoisti quanto basta per volersi bene, giusto per non
dimenticare che anche noi "esistiamo".
Avere uno spirito fiero e indipendente e anche sette vite
all’occorrenza inventarsi ... perché se le cose vanno male, non si demorde, ma
si ricomincia con determinazione, magari dopo aver leccato un po’ le ferite, ma
senza cadere nell’autocommiserazione.
ODE AL
GATTO
Gli animali
furono
imperfetti,
lunghi
di coda,
plumbei
di testa.
Piano piano si
misero
in ordine,
divennero
paesaggio,
acquistarono
in grazia, volo.
Il gatto,
soltanto il
gatto apparve completo
e orgoglioso:
nacque
completamente rifinito
cammina solo e
sa quello che vuole.
L'uomo vuol
essere pesce e uccello,
il serpente
vorrebbe avere le ali,
il cane è un
leone spaesato,
l'ingegnere
vuol essere poeta,
la mosca
studia la rondine,
il poeta cerca
di imitare la mosca,
ma il gatto
vuole esser
solo gatto
dai baffi alla
coda,
dal fiuto al
topo vivo,
dalla notte
fino ai suoi occhi d'oro.
Non c'è unità
come la sua,
non hanno
la luna o il
fiore
una tale
coesione:
è una sola
cosa
come il sole o
il topazio,
e l'elastica
linea del suo corpo,
salda e
sottile, è come
la linea della
prua di una nave.
I suoi occhi
gialli
hanno lasciato
una sola
scanalatura
per gettarvi
le monete della notte.
Oh piccolo
Imperatore
senz'orbe,
conquistatore
senza patria,
minima tigre
da salotto, nuziale
sultano del
cielo
delle tegole
erotiche,
il vento
dell'amore
nell'aria
aperta
reclami
quando passi
e posi
quattro piedi
delicati
sul suolo,
fiutando,
diffidando
di ogni cosa
terrestre,
perché tutto
è immondo
per
l'immacolato piede del gatto.
Oh fiera
indipendente
della casa,
arrogante
vestigio della
notte,
neghittoso,
ginnastico
ed estraneo,
profondissimo
gatto,
poliziotto
segreto
delle stanze,
insegna
di un
irreperibile
velluto,
probabilmente
non c'è
enigma
nel tuo
contegno,
forse non sei
mistero,
tutti sanno di
te ed appartieni
all'abitante
meno misterioso,
forse tutti si
credono
padroni,
proprietari,
parenti
di gatti,
compagni,
colleghi,
discepoli o
amici
del proprio
gatto.
Pablo
Neruda
(da
Navigazioni e ritorni, 1959)
Mi giunge un ultimo consiglio spassionato dal mio gatto: la vita è
una cosa seria, ma va vissuta con semplicità, altrimenti si rischia di farla
diventare come un ingarbugliato gomitolo di lana...
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