29 gennaio 2018

LA SPOSA DEL MARE- dal web


Una struggente leggenda d'amore...


LA SPOSA DEL MARE


Si narra che tantissimi anni or sono al di là del mondo all'epoca conosciuto,esattamente ubicata oltre le Colonne d'Ercole si trovasse un isola felice . La popolazione quasi interamente composta da pescatori e saggi che viveva pacificamente, attendendo con laboriosità e solerzia alle attività quotidiane: dovete sapere infatti che questa terra era stata benedetta dal Signore di tutte le cose e si distingueva dalle isole limitrofe per la grande bellezza, essendo quasi totalmente circondata da un mare cosi terso che fedelmente rispecchiava la purezza del cielo sovrastante.Onde spumose si inanellavano dolcemente sulla spiaggia dorata a lambirla con tenere carezze di schiuma e lussureggianti palmizi donavano ombrosa frescura a chi di li passava; sia fosse un forestiero in visita o un indigeno intento a godere con attonito stupore di tutto quell'incanto generosamente elargito dagli Dei .Ecco era proprio un oasi tranquilla e stupendi palazzi dove vivevano i grandi saggi accentuavano la magia e la perfezione di quel luogo dove lo scorrer delle ore trascorreva sereno scandito solo dai gridi dei gabbiani intenti a sorvolare la spiaggia deserta in cerca di cibo In quest'angolo di terra sconosciuto ai più viveva Kahan il gran sacerdote capo di tutti i saggi e consigliere dell'impero del popolo della terraferma il quale vedovo da parecchi lustri,abitava con la bellissima figlia Narizen in uno degli edifici più belli dell'isola .La ragazza di indole mite e piuttosto malinconica aveva l'abitudine di recarsi almeno due volte al giorno in riva al mare per ammirare il nascer del giorno stagliarsi sopra la linea dell'orizzonte con i colori rosati d'aurora e il corallo rosso cupo tracciato sui morbidi cerchi dell'acqua nell'ora del crepuscolo.Solitamente occupava questo spazio di tempo libero a lei concesso magnanimamente dal padre raccogliendo conchiglie con cui poi si dilettava a intrecciare collane e altri monili oppure a meditando immersa in quell'atmosfera incantevole ove con spaziando con la fantasia si sentiva libera di librarsi in altre dimensioni .Fu appunto durante uno di questi momenti per lei unici e irripetibili ,mentre attenta ascoltava l'incessante respiro dell'acqua rifrangersi in echi dal guscio di conchiglia che aveva raccolto un attimo prima che Zahrec ,re del popolo sommerso, la vedesse rimanendo istantaneamente abbagliato da tanta gentile soavità. Infatti la fanciulla sedeva apparentemente estranea al posto in cui si trovava, sulla battigia e il vento dolcemente soffiava sui suoi neri capelli scompigliandoli in morbidi riccioli attorno al viso dall'ovale perfetto, ella indossava  una candida tunica modellata armoniosamente attorno al corpo di cui si poteva indovinare la grazia flessuosa delle forme. In cuor suo Zahrec decise che sarebbe diventata la sua sposa e si avviò a passo svelto incontro a quella figuretta che tanto aveva colpito la sua attenzione .Temeva di spaventarla avvicinandosi troppo e per dir la verità si sentiva enormemente imbarazzato, ma fu lei a invitarlo con un' espressione talmente dolce contenuta nei grandi occhi chiari- quasi un tacito assenso a osare .Era avvenuto un miracolo che poche volte si verifica nel corso di un' intera esistenza, una magica empatia che per comodità definiremo amore a prima vista! Fu cosi che pochi giorni dopo il Re chiese la mano della giovinetta al padre che, molto onorato e contento per l'avvenire senz'alcun ombra di dubbio, luminoso della figlia, prontamente accordò . I due giovani profondamente innamorati in breve si sposarono e andarono a vivere sul fondo dell'oceano. Niente intaccava la loro felicità e la vita trascorreva lieta tra feste e danze fino al malaugurato giorno in cui un araldo portò l'atroce notizia;era scoppiata la guerra e il re doveva partire in soccorso dei suoi alleati , fu allestita la flotta reale e la regina stessa si recò a salutare il marito prima che salisse sulla nave ammiraglia ,la più bella e grande della flotta :"Và sposo mio e torna presto perchè io senza te moriro!" Queste le sue parole bagnate dalle lacrime, prima di veder le vele della nave sparire sfumando nelL'azzurro .Tornando sola verso la reggia sentiva muover dentro  uno strano presentimento: che quella sarebbe stata la loro ultima volta insieme e non lo avrebbe più rivisto.Ad ogni alba andava sulla riva per osservare tra un battito e l'altro del suo cuore se per caso le navi fossero di ritorno .Questo per parecchi anni, finchè una mattina poco prima dell'alba giunse la triste notizia della morte dell' amato sposo e del suo equipaggio inghiottiti da una violenta tempesta sulla via del ritorno .Per un istante tutto si fermo' intorno a lei ...No...Non poteva essere! Correndo raggiunse il punto dove si era verificato il loro primo incontro, disperata voleva gettarsi  tra le onde e raggiungere il suo amore .Però il Signore di tutte le cose ebbe pietà del suo dolore e le concesse di esprimere un desiderio. "Non posso far rivivere il tuo sposo nè concederti la morte per riunirti a lui, poichè non è ancora venuto il tuo tempo", le disse apostrofandola con dolcezza, "ma posso esaudire qualsiasi altra cosa tu scelga: quindi decidi ora." Narizen rispose :"Se possibile Suprema Entità vorrei trasformarmi in onda, in modo da esser sempre congiunta a colui che amai più di me stessa" . Il Signore di tutte le cose :"E sia! Sarai onda in perpetuo moto dell'oceano e siccome il tuo amore è stato grande, ogni anno su questa spiaggia nella prima notte di plenilunio il tuo sposo e tu stessa prenderete nuovamente sembianze umane in modo da potervi riabbracciare. Però ricordati che questo avverrà solamente il tempo di un moto di brezza, poi lui tornerà nella casa dell'eterno splendore e tu sarai lieve spuma a delineare l'apice dell'onda. Questa è la mia volontà!Da tutti sarai conosciuta come Narizen la sposa del mare, poichè tale vastità ebbe il tuo sentimento e adesso vai dovunque l'inquieto soffio del vento ti spinga , finchè l'era di questa terra non finirà ."Da allora vaga l'onda in incessante moto ,aspettando l'istante designato per vedere ancora una volta il suo amore perduto tra i flutti.


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