L'AMICO RITROVATO
Libro memorabile, che affronta il
tema dell'amicizia durante il terribile Olocausto, di Fred Uhlman, scrittore,
pittore e avvocato tedesco di origini ebree, noto anche come Manfred Uhlmann,
(Stoccarda, 19 gennaio 1901 – Londra, 11 aprile 1985.)
E’ la breve storia, ispirata ai
ricordi personali dell’autore, della grande amicizia che unisce due adolescenti
nella Germania del 1932, quando intolleranza e culto della razza ariana si
stanno ormai diffondendo.
Hans Schwarz,figlio di un medico ebreo,
ama la lettura, il teatro e vuole diventare poeta. Si sente diverso dai
compagni di scuola che hanno altre ambizioni e con i quali non ha nulla da
condividere. Sarà l’arrivo in classe di Konradin, conte di Hoenfels, la cui
eleganza e raffinatezza non derivano solo dal titolo nobiliare, a suscitare l’entusiasmo
di Hans. Tra i due ragazzi nasce un’amicizia pura e disinteressata quanto forte
e sincera, di quelle che incidono per sempre. Purtroppo la loro amicizia non è
destinata a durare; infatti, Hitler sale al potere e Konradin, la cui famiglia
è filo nazista, decide di non frequentare più l'amico per non mettersi in
cattiva luce.
L’amicizia purtroppo sarà presto spezzata
quando Hitler sale al potere e Konradin, la cui famiglia è filo nazista, decide
di non frequentare più l'amico apparentemente per non mettersi in cattiva luce.
Hans, dal suo canto, per sfuggire
alla persecuzione antisemita si rifugia presso parenti in America con la
convinzione di aver perso per sempre un amico.
Molti anni dopo la Seconda guerra mondiale,
Hans scopre invece che Konradin era stato giustiziato da un Tribunale nazista poiché
partecipe al complotto per assassinare Adolf Hitler: Hans capisce così di aver
ritrovato il suo grande amico.
Un libro piccolo nella
dimensione, ma dalla grandezza di contenuti indiscutibile che arricchisce ed
eleva interiormente come pochi altri libri.
"Entrò nella mia vita nel febbraio del 1932 per non uscirne più. Da allora è passato più di un quarto di secolo, più di novemila giorni tediosi e senza scopo, che l'assenza della speranza ha reso tutti ugualmente vuoti - giorni e anni, molti dei quali morti come le foglie secche su un albero inaridito.Ricordo il giorno e l'ora in cui il mio sguardo si posò per la prima volta sul ragazzo che doveva diventare la fonte della mia più grande felicità e della mia più totale disperazione. Fu due giorni dopo il mio compleanno, alle tre di uno di quei pomeriggi grigi e bui, caratteristici dell'inverno tedesco. Ero al Karl Alexander Gymnasium di Stoccarda, il liceo più famoso del Württemberg, fondato nel 1521,l'anno in cui Lutero comparve davanti a Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero e re di Spagna. Ricordo ogni particolare: l'aula scolastica, con le panche e i banchi massicci,l'odore acre, muschioso, di quaranta pesanti cappotti invernali, le pozze di neve disciolta, i contorni bruno-giallastri sulle pareti grige in corrispondenza del punto in cui, prima della rivoluzione, erano appesi i ritratti del Kaiser Guglielmo e del re del Württemberg. Se chiudo gli occhi, riesco ancora a vedere le schiene dei miei compagni, molti dei quali sono morti nelle steppe della Russia o nelle sabbie di Alamein."
(tratto da L'amico ritrovato di Fred Uhlman)
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