4 giugno 2014

GLI UCCELLI PROIBITI-Eduardo Galeano


Libertà: quanto ha lottato l'uomo per ottenerla e quanto ancora deve lottare fino a quando non sarà un diritto acquisito da tutti, in ogni parte del mondo!

GLI UCCELLI PROIBITI

Per quanto incredibile possa sembrare, la principale prigione della dittatura militare uruguaiana si chiamava "Libertad".
In questa prigione però i prigionieri politici erano liberi di fare ben poco: non potevano parlare senza permesso, fischiare, sorridere, cantare, camminare velocemente o salutare altri prigionieri.
Non potevano neppure disegnare o ricevere disegni di donne incinte, coppie, farfalle, stelle, uccelli.
 In definitiva nulla che potesse simboleggiare la libertà, l'amore, la luce e la speranza.
Didasko' Perez, maestro di scuola, torturato e arrestato per le sue idee ideologiche, riceve una domenica la visita di sua figlia Milay, di cinque anni.
La bambina gli porta un disegno di uccellini, ma i censori lo strappano all'entrata del carcere.
La domenica seguente, Milay gli porta un disegno di alberi.
Gli alberi non sono vietati e quindi il disegno passa la censura.
Didasko' elogia la sua opera e le chiede dei cerchietti colorati che compaiono tra le corone degli alberi, molti piccoli cerchi tra i rami:
- Questi frutti così colorati, cosa sono?
Sono arance, mele, limoni? Che frutta è?-
La bimba lo fa tacere:
- Ssshhhh... -
E in segreto gli spiega:
- Stupido. Non vedi che sono occhi? Gli occhi degli uccellini che ti ho portato di nascosto. -

Eduardo Galeano



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