23 aprile 2018

IL CONVITATO ASSENTE - Nazik al-Mala'ika


Buonasera con una bella poesia di Nazik al-Mala’ika, poetessa irachena tra le prime a introdurre l'uso del verso libero nella rigida struttura poetica araba. 
Nata a Baghdad il 23 agosto 1922 da genitori entrambi poeti, prima di sette figli, sin da piccola dimostra la sua propensione all'arte poetica componendo la sua prima poesia in arabo classico a 10 anni.
Si laurea a Baghdad in letteratura nel 1944   e pubblica la sua prima raccolta di poesie, A'shiqat Al-Layl (L'amante della notte), nel 1947.
Grazie alla buona conoscenza dell’inglese vince una borsa di studio presso l'università di Princeton nel New Jersey e prosegue quindi gli studi in America, ottenendo il master in Letterature Comparate e poco dopo una cattedra universitaria di letteratura.
Nel 1961 sposa Abdel-Hadi Mahbouba, professore di arabo presso il College di Baghdad e insieme fondano l'Università di Basra, nel sud dell'Iraq.
Nel 1970 lascia il suo paese con il marito marito e vivono in Kuwait fino al 1990, quando Saddam Hussein lo invade.
Trascorre il resto della sua vita al Cairo, dove si spegne il 20 giugno 2007, a 85 anni, a causa di una serie di problemi di salute, tra cui il morbo di Parkinson.

 IL CONVITATO ASSENTE 

Già trascorsa la sera

volge la luna al tramonto

ed eccoci a contare

le ore di un’altra notte,

guardando la luna

scivolare nell’abisso

e con lei l’allegria

senza che tu sia venuto

perso con le mie speranze,

fissando la tua sedia vuota

in compagnia della tristezza

dopo aver chiesto invocato

in silenzio la tua venuta.

Mai avrei immaginato

dopo tutti questi anni

la tua ombra ancora

in grado di sovrastare

ogni pensiero ogni parola,

ogni passo ogni sguardo,

né potevo sapere che tu

saresti stato più forte

di ogni altra presenza

e che l’unico assente

fra tutti i convitati

eclissasse ogni altro

in un mare di nostalgia.

Certo se tu fossi venuto

ci saremmo intrattenuti

a conversare con gli amici

finché fossero partiti

e allora anche tu forse

saresti parso come gli altri,

ma la sera è già passata

e il mio sguardo gridando

interrogava ogni sedia vuota

cercando fra gli astanti

sino alla fine della sera

l’unico che non è venuto.

Che tu arrivi un giorno

ormai non lo desidero:

dai miei ricordi all’istante

svanirebbero il profumo

e i colori di quest’assenza,

rotta l’ala alla fantasia

languirebbero le mie canzoni.

Stringendo le dita

intorno ai frantumi

dell’ingenua mia speranza

ho scoperto di amarti

nelle sembianze del sogno,

e se anche tu fossi qui

adesso in carne ed ossa

io seguiterei a sognare

quell’invitato assente.

Nazik al-Mala’ika


Nessun commento:

POST PIU' POPOLARI

SANTA CHIARA D' ASSISI - 11 Agosto

SANTA CHIARA D' ASSISI "Per la grazia di Dio, l'anima dell'uomo fedele, che è la più degna di tutte le creature, è...