La primula è il delicato fiore delicato che per prima annuncia la primavera; è il fiore del risveglio, della speranza e simboleggia il rinnovarsi della natura.
Nel linguaggio dei fiori, la primula simboleggia l’amicizia nascente ed è il simbolo per eccellenza della giovinezza.
Per tutto ciò che rappresenta è considerato un fiore di buon augurio e regalare primule significa dunque augurare ogni bene.
PRIMULE
Protette dalla siepe sono fiorite ad un tratto,
all'orlo del sentiero,
tra ciocche d'erba secca,
senza colore.
Il sole le ha chiamate, le ha risvegliate e
le primule,
foglioline pallide della primavera,
hanno spalancato gli occhi
e guardano in alto.
La terra scura sorride ravvivata...
(L. Heccher)
Nel fantastico mondo delle fate, queste deliziose creature temono le
primule, perché si sussurra che abbiano il potere unico di rendere visibile
l'invisibile e che pertanto basta mangiare primule per riuscire a vedere le
fate.
La
primula è infatti commestibile e può essere usata in cucina per preparare insalate, frittate o zuppe sia
con i fiori che con le foglie.
I rizomi essiccati invece possono essere usati a scopi curativi per fare infusi e decotti che hanno proprietà diuretiche, espettoranti e
posseggono inoltre un’azione tonica del sistema nervoso, antireumatica e antidiarroica.
Insalata di fiori di primula, fiori di viola e foglie di tarassaco.
Condire con olio di oliva delicato e poco succo di limone o aceto bianco.
La primula è pianta erbacea della famiglia delle Primulacee,che nasce spontanea nelle zone temperate montane e boschive, anche se alcune specie spuntano nei luoghi più impervi del pianeta.
Comprende circa 500 specie di colori che vanno dal giallo al bianco, al rosa e più raramente al rosso.
Le specie più conosciute delle zone montane sono la primula veris , nota anche col nome comune di primula odorosa e primula farinosa.
La primula vulgaris, comune nei boschi, è nota col nome comune di occhio di civetta o primaverina.
Quelle che invece troviamo più spesso nei vivai, sono le primule polyanthus ibrido derivato da incroci fra Primula elatior, Primula veris e Primula vulgaris.
LA LEGGENDA SULLA PRIMULA "MAZZO DI FIORI"
Una paradisiaca leggenda narra che un giorno San Pietro, uomo e santo di carattere
sanguigno, avendo saputo che il Signore voleva un altro mazzo delle chiavi del
Paradiso, buttò il suo dal Cielo.
Le chiavi caddero in una regione dell'Europa
settentrionale, per fortuna senza procurare gran danno, e dove caddero spuntò
la primula veris: questo fiore giallo, dai piccoli capi penduli, assomiglierebbe,
secondo la tradizione popolare, alle chiavi di San Pietro, tant'è che in
Inghilterra, viene chiamato anche “bunch of
keys”, ovvero “mazzo di chiavi”.
LA LEGGENDA DELLA PRIMULA VERIS
Tanto tempo fa, l’Inverno aveva deciso di cacciare la fata Primavera quando sarebbe arrivata perché stava troppo bene nel bosco e non voleva più andarsene. Gli animaletti che ormai avevano finito le scorte di cibo misero la testolina fuori e capirono subito che l’Inverno quell’anno non se ne voleva più andare. Gli animaletti allora sperarono che il sole si facesse vedere al più presto. Il sole venne ma l’Inverno disse al suo servo vento di soffiare contro le nuvole. Il vento ubbidì subito e il cielo divenne cupo. La fata Primavera capì le intenzioni dell’Inverno e allora traendo coraggio dalla vista pietosa degli animali, impegnati alla ricerca vana di tenere erbe e freschi germogli, divenne invisibile tra i tronchi degli alberi spogli per rinnovare con la bacchetta magica il miracolo del risveglio. Nonostante la fata procedesse silenziosamente si fece sentire per i profumi che emanava.
L’Inverno infuriato chiamò l’altro servo, il Gelo e disse di catturare la fata e rinchiuderla a chiave nella grotta posta tra i ghiacci sopra la montagna.
Compiuta la missione il Gelo scese giù e vide tutti gli animaletti riuniti a consiglio. Dissero che se non fossero riusciti a liberare la fata sarebbero morti.
Tutti fecero allora una buona proposta ed infine una rondine decise di andare fin lassù. Ritennero che questa era una buona idea, ma purtroppo non c’era la chiave per aprire la porta della grotta.
In coro tutti gli animaletti pregarono che il cielo li aiutasse e infatti poco dopo scese un mazzo di chiavi dorato dal paradiso.
Così nacquero le primule, gialli fiorellini riuniti come ciuffetti, uguali a piccoli mazzi di chiavi.
Tutti insieme appaiono sul limitare dei boschi prima che l’Inverno apra le porte alla Primavera.
Dal libro “Il Paese dei fiori “ di S. Guglielminetti e E .Bono
Ed. San Paolo Roma
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