"Sotto la neve pane, sotto la pioggia fame”, recita un antico e noto proverbio.
La spiegazione sta nel fatto che, l’eccessiva acqua piovana, affonda il seme nel terreno, lo "affoga" e lo fa marcire.
Al contrario la neve, come una sorta di coperta, lo protegge dalle gelate nel grembo della madre terra, per farlo germogliare sano e forte al risveglio della primavera.
Sciogliendosi lentamente, la neve viene invece assorbita dal terreno senza rovinare i raccolti.
SOTTO LA NEVE, PANE
Cadde la neve, ma non fu tormenta;
sì cadde come fa quando rimane:
un bianco sfarfallio nell’aria spenta,
un morbido calar di bianche lane.
E dapprima infiorò le rame, i fusti,
le nude siepi, tutti i vecchi arbusti.
Poi disegnò, come di netto smalto,
i margini, le prode, ogni rialto.
Poi s’allargò, s’alzò a mano a mano
stese una coltre là dal monte al piano.
Sii benvenuta, o neve! La sementa
non crescerà precoce in spighe vane,
chè la fredda tua coltre l’addormenta.
Io sento dir: “Sotto la neve, pane!”.
Pietro Mastri
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