Buonanotte con una romantica poesia tratta dalla silloge
poetica intitolata "Poesie di Jurij Zivago", posta a conclusione de
"Il Dottor Zivago", romanzo che nel 1958 frutterà all’autore Boris Pasternak
l'assegnazione del Premio Nobel per la letteratura...
CONVEGNO
La neve ricoprirà le strade
colmerà i pioventi dei tetti,
andrò a sgranchirmi le gambe:
tu stai oltre la porta.
Sola, col paltò autunnale,
senza cappello né galosce,
lotti con l’emozione
e l’umida neve inghiotti.
Alberi e steccati
svaniscono lontano nel buio.
Sola nel turbinio
all’angolo stai tu.
Dal fazzoletto del capo scorre l’acqua
dietro le maniche nel risvolto,
e come gocce di rugiada
tra i capelli brillano.
E da una ciocca bionda
sono rischiarati: il volto,
il fazzoletto e la figura
e quel paltoncino.
La neve sulle ciglia è bagnata,
nei tuoi occhi l’angoscia
e il tuo aspetto risulta
di un sol pezzo.
Quasi che come ferro
bagnato in antimonio,
ti avessero portato a taglio
per il mio cuore.
In esso s’è in eterno fissata
la dolcezza di questi tratti,
per cui non ha importanza
che il mondo sia spietato.
E perciò si biforca
tutta questa notte nella neve
e tracciare un confine
tra di noi non posso.
Ma noi chi siamo e da dove
se di tutti quegli anni
sono rimaste chiacchiere
e noi siamo scomparsi?
(Dalle "Poesie di Jurij Zivago")
Boris Leonidovič Pasternak.
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