24 dicembre 2016

COLTIVAZIONE DELL'AGRIFOGLIO




     COLTIVAZIONE DELL' AGRIFOGLIO

L'agrifoglio che si vede a Natale è uno degli arbusti più resistenti e più coltivati al mondo che appartiene alla famiglia delle Aquifoliacee
Anche detto aquifoglio, alloro spinoso, pungitopo maggiore, il suo nome botanico è Ilex aquifolium.
Il nome deriva dal latino “acrifolium”, ovvero “acer”, (acuto) e “folium” (foglia) in riferimento alle foglie pungenti.
Ne esistono circa 400 specie arbustive o arboree, di cui alcune a foglia caduca; sono coltivate come piante ornamentali da molto tempo e al giorno d’oggi il numero degli ibridi e delle varietà ha largamente superato quello delle specie    
Cresce su terreni abbastanza sabbiosi e acidi, in luoghi abbastanza protetti dalla vegetazione per poter sopravvivere ai freddi invernali troppo rigidi, come nei pascoli boschivi o al limitare dei boschi. 
La sua altezza può raggiungere i 10 o 12 metri, che raramente supera, mentre l’età che può sfiorare è di circa 300 anni.


Coltivato come arbusto, non supera i 4-5 m.
Possiede una corteccia liscia, grigia o bruno-verde; il suo legno è molto duro, resistente e pesante, tanto da affondare, se posto in acqua, anche quando è secco. Questa durezza è data soprattutto dalla crescita della pianta, che è molto lenta.
Le sue belle foglie, un po’ accartocciate e contornate da spine molto aguzze, sono lucidissime, piuttosto dure e cerose, di colore verde scuro nella pagina superiore e verde più chiaro su quella inferiore.

 Si tratta di un arbusto dioico, che cioè sono presenti i fiori maschili e femminili, con chioma piramidale, corteccia liscia grigia e rami verdastri. Solo i fiori femminili daranno le drupe, cioè le bacche dal caratteristico color rosso brillante.



I fiori, che compaiono non prima dei 20 anni d’età, sono piccoli, bianchi o appena rosati, e leggermente profumati; sbocciano alla fine della primavera, a maggio e giugno.
Le bacche, invece, arrivano con l’autunno e permangono per tutto l’inverno, costituendo uno dei cibi preferiti da molti tipi di uccelli, tra i quali il tordo e, soprattutto, il pettirosso, che le ama in modo particolare. Il loro colore, inizialmente verde, diventa poi un bel rosso vivo e brillante.




Cure: sopporta perfettamente la potatura quando è necessaria
Esposizione: dalla mezz’ombra al sole pieno. Nelle regioni fredde, sempre in pieno sole.
Temperatura: sopporta un clima variabile, ma soffre il freddo troppo intenso.
Annaffiatura: circa 2 alla settimana.
Riproduzione: per seme, in autunno o all’inizio della primavera. Anche per talea alla fine dell’inverno.
Terreno: l’agrifoglio preferisce terreni acidi, leggeri, ricchi di humus, che restino freschi d’estate. Molto resistente, si adatta però benissimo a qualsiasi suolo, anche o quelli un po’ calcarei.

Potatura essendo una pianta a crescita lenta, la potatura dell’agrifoglio, se necessaria, va effettuata tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, nel periodo in cui le piante non hanno ancora iniziato il loro nuovo sviluppo vegetativo. Se necessario, si può ripetere la potatura a metà dell’estate ma non è consigliabile eseguirla alla fine del periodo estivo perché i germogli che nascono dopo la potatura potrebbero essere troppo teneri per resistere alle gelate dell’inverno. La potatura effettuata in primavera, potrebbe invece comportare l’assenza di fioritura e quindi di drupe.


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