17 maggio 2016

API D'ORO - Federico Garcia Lorca




Questi piccolissimi insetti, hanno acquisito nel tempo  un importante ruolo simbolico per la mirabile capacità di organizzare il suo alveare come uno stato.
Nell' antico Egitto i rimandi simbolici alla luce e al colore dorato del miele fecero dell' ape un insetto solare, nato dalle lacrime del Dio Sole "Ra" : quando le sue lacrime caddero a terra, vennero trasformate in api che costruirono arnie e produssero miele. Ciò fece sì che la cera d'api venisse onorata come sacra e che le candele fatte con la cera d'api venissero usate unicamente dai capi spirituali.
L’apicultura in Egitto esisteva già nel 2600 a. C. e nel Basso Egitto  l’ape era il simbolo geroglifico della regalità, mentre nell’Alto Egitto il re era rappresentato dal giunco.
Nell’ Antico Egitto la cera era usata per la mummificazione mentre a Sparta e presso gli Sciiti il miele veniva usato come unguento per i re defunti.
Gli antichi Babilonesi ( 1600 a. C. circa) veneravano il dio Mithra che era rappresentato come un leone che teneva nelle sue fauci un’ape.
Anche nell’ Olimpo, Zeus, da fanciullo era nutrito col miele, mentre nel mito indiano i gemelli Ashvin, messaggeri degli dei, al mattino bevono miele e i devoti  possono abbeverarsi a una leggendaria sorgente di miele.
In Occidente, l’ape è considerata simbolo dell’anima, tanto da venir definita “uccello del Signore”.
Il loro riposo invernale era paragonato invece alla morte, quindi vennero considerate anche un simbolo di resurrezione.


Nel Cristianesimo, per la loro infaticabilità, sono considerate un modello per l’operosità della comunione cristiana.
Sant’ Ambrogio paragonò la Chiesa all’ alveare, in cui tutti dovrebbero essere laboriosi e capaci di cogliere solo il meglio dai fiori.
Bernardo di Chiaravalle ha considerato le api come un simbolo di purezza e continenza e addirittura simbolo dello Spirito Santo.
La dolcezza del miele divenne simbolo dell’eloquenza dei grandi predicatori San Giovanni Crisostomo(che significa bocca d’oro).
L’ape fu considerata anche simbolo del Cristo stesso, per la sua clemenza (dolcezza del miele),ma anche,a causa del pungiglione, della sua severità al momento del Giudizio Universale.
Nella Bibbia, la Terra Promessa viene descritta a Mosè come “un paese bello e spazioso dove scorre latte e miele” (Esodo 3,8) ;mentre la Parola di Dio è “più dolce del miele” (Salmi 119,103).
Nel racconto biblico di Sansone  si narra che l’eroe, nel leone appesa ucciso a mani nude, trovasse un favo di api e miele e ciò lo indusse a proporre l’indovinello : “Dal divoratore è uscito il cibo e dal forte è uscito il dolce” (Giudici 14,14).

API D' ORO

Api d’oro
cercavano il miele
dove sarà il miele?
E’ nel giallo
di un fiorellino.
Sopra un bocciolo
di rosmarino

Federico Garcia Lorca






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