LUCIO BATTISTI
Il 5 marzo 1943 nasceva a Poggio Bustone (provincia di Rieti) il cantautore, compositore e polistrumentista Lucio Battisti.
Pur non avendo una voce
tecnicamente perfetta, Battisti è riuscito a diventare un mito della musica
leggera italiana e in tutta la sua carriera ha venduto oltre 25 milioni di
dischi.
Nonostante siano trascorsi ormai molti
anni dalla sua scomparsa, le sue canzoni continuano a essere degli evergreen e
a riscuotere ancora gran successo e consenso anche tra i giovani che non hanno
fatto in tempo a conoscerlo.
Nel 1950 la famiglia Battisti si
trasferisce a Roma e qui inizia la passione del piccolo Lucio per la chitarra e
la musica in generale, ostacolata dal padre Alfiero, un impiegato del dazio, ma
incoraggiata dalla madre Dea, casalinga.
Le sue canzoni più incisive sono state quelle nate dal connubio con il paroliere Giulio Rapetti,in arte Mogol.
Album come “Emozioni” (1970), "Il mio canto libero" (1972) "Umanamente uomo: il sogno","Il nostro caro Angelo"(1973),"Anima Latina"(1974), "Una donna per amico" (1978) , che contengono brani indimenticabili come "I giardini di Marzo", "E penso a te", che hanno accomunato tre generazioni.
Cantautore tra i più timidi e riservati, ha sempre protetto in maniera esasperata la sua vita privata e mal sopportava le esibizioni in pubblico.
Rotto il sodalizio con Mogol per divergenze artistiche, Battisti infatti rifiuta ogni apparizione in pubblico e mantiene il contatto con il pubblico solo attraverso i suoi dischi e qualche rara intervista concessa alla stampa.
L'ultima produzione Mogol-Battisti risale al 1980; "Una giornata uggiosa" segna l'ultimo capitolo di un'amicizia solida e di una felice collaborazione artistica.
L'ultima produzione Mogol-Battisti risale al 1980; "Una giornata uggiosa" segna l'ultimo capitolo di un'amicizia solida e di una felice collaborazione artistica.
Mentre Mogol inizierà una collaborazione con Riccardo Cocciante, Lucio continua la sua carriera musicale con Velezia (pseudonimo di Grazia Letizia Veronese ,moglie di Lucio Battisti e madre di suo figlio Luca) e con Pasquale Panella,ma furono collaborazioni molto criticate .
Con Pasquale Panella, realizza "Don Giovanni" del 1986 seguito da "L'apparenza" nell'88 e "La sposa occidentale" nel '90.
Nel '94 Panella e Battisti si dividono, dopo aver pubblicato l'album "Hegel" che resta l'ultima incisione del cantautore ,anche se tutti sperarono in un riavvicinamento con Mogol che mai avvenne.
Battisti muore la mattina del 9 settembre 1998, presso l'Ospedale San Paolo di Milano, secondo alcune voci non confermate a causa di un tumore.
Ai funerali, celebratisi in forma strettamente privata a Molteno, ( piccolo comune in provincia di Lecco dove Lucio ha vissuto negli ultimi anni della sua vita e riposa), furono ammesse appena 20 persone, tra le quali Mogol.
Timido e riservato ma con coscienza del proprio valore,
come testimoniano sue varie citazioni un po’ pungenti e che voglio riportare
per tentare di capire meglio l'ermetico personaggio...
Io ho del talento, lo dico senza mezze
parole perché non sono un ipocrita. Mi sarei imposto comunque, quindi non devo
niente a nessuno.
Non parlerò mai più, perché un artista deve
comunicare con il pubblico solo per mezzo del suo lavoro.
L'importante è comunicare con il pubblico.
Il resto conta molto poco. Il guaio è che in Italia ci sono ancora troppi
cantanti alla Claudio Villa.
Che c'entro io con Gaber? Io sono un rullo
compressore, lui è un triciclo.
Trovo i testi di Fabrizio De André
interessanti, ma goliardici tanto è vero che piacciono solo agli studentelli.
La musica, poi, è solo accompagnamento.
I miei LP costano come quelli di Venditti
ma io nei miei ci metto il cuore: siccome non costano di più non ci metterò più
i sentimenti.
Mi sono reso conto che fare l'ermetico crea
meno problemi, mentre parlare un linguaggio semplice ti espone a maggiori
possibilità di essere giudicato. Più gente ti capisce, più hai potenziali
giudici di ciò che fai.
Amarsi è questo: escludere d'essere i soli
al mondo, i soli ad esser soli amando, sterminandola l'invincibile armata.
Non capisco quelli che dicono che per avere
successo devono soffrire. Ma che so', scemi? Come la ragione, perché con
la ragione si sopravvive a tutto. Si distrugge il distrutto, ricostruendo a
intarsi la copia fedele dell'innamorarsi.
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