19 gennaio 2012

THE MILLIONAIRE-Danny Boyle




Vi segnalo questo film:The Millionaire (Slumdog Millionaire)  un film del 2008 diretto da Danny Boyle in collaborazione con la regista indiana Loveleen Tandan, basato sul romanzo di Vikas Swarup Le dodici domande. L'ho guardato per curiosità ,visto che ha fatto incetta di Oscar e devo dire che mi ha conquistato ed emozionato al punto tale che mi sono fiondata a comprare il libro che leggerò al più presto.
Vedere una realtà tanto diversa dalla nostra serve a farci rendere conto che siamo molto fortunati anche solo per essere nati in un posto prospero e in pace...



Scalata al milione di un ragazzo innamorato nel melodramma bollywoodiano di Danny Boyle

Con Dev Patel, Anil Kapoor, Freida Pinto, Madhur Mittal, Irfan Khan.

Titolo originale Slumdog Millionaire.

Fotografia: Anthony Dod Mantle
Montaggio: Chris Dickens
Musiche: A.R. Rahman
Produzione: Celador Films
Distribuzione: Lucky Red
Paese: Gran Bretagna, USA 2008

Genere: Commedia, Drammatico
Durata: 120 Min


PREMI OSCAR VINTI

  • Vincitore del Premio Oscar alla migliore fotografia
  • Vincitore del Premio Oscar al miglior sonoro
  • Vincitore del Premio Oscar al miglior montaggio
  • Vincitore del Premio Oscar alla migliore sceneggiatura non originale
  • Vincitore del Premio Oscar alla migliore colonna sonora
  • Vincitore del Premio Oscar per la migliore canzone con Jai Ho, musica di A.R. Rahman e parole di Gulzar
  • Vincitore del Premio Oscar al miglior regista a Danny Boyle
  • Vincitore del Premio Oscar al miglior film 
Trama film 



E' il momento della verità negli studi dello show televisivo in India "Chi vuol esser milionario?". Davanti ad un pubblico sbalordito, e sotto le abbaglianti luci dello studio, il giovane Jamal Malik, che viene dagli slum di Mumbai (Bombay), affronta l'ultima domanda, quella che potrebbe fargli vincere la somma di 20 milioni di rupie. Il conduttore dello show, Prem Kumar, non ha molta simpatia per questo concorrente venuto dal nulla. Avendo faticosamente risalito la scala sociale, provenendo lui stesso dalla strada, Prem non ama l'idea di dover dividere la ribalta del Milionario con qualcuno come lui, e rifiuta di credere che un ragazzo dei quartieri poveri possa sapere tutte le risposte. Arrestato perché sospettato di imbrogliare, Jamal viene interrogato dalla polizia. Mentre ripassa le domande una per una, inizia ad emergere la storia straordinaria della sua vita vissuta per le strade, e della ragazza che ama e che ha perduto.



Per ammissione dello stesso regista Danny Boyle,The Millionaire ha tutte le caratteristiche di un film da Oscar: personaggi animati da forti passioni, un amore che sopravvive alla miseria e sconfigge la violenza, l’ambientazione esotica. La stessa storia raccontata – il ragazzo povero di una baraccopoli di Bombay che diventa una star del quiz televisivo "Chi vuol esser milionario?" - altro non è che l’ennesima variante di Rocky o di qualsiasi altra vicenda con protagonista un self-made man. Anche questo, come sappiamo, agli americani piace. Se si guarda infine all’impeccabile fotografia di Anthony Dod Mantle, che restituisce la liquidità dello sguardo di un bambino, la brillantezza di un sari, il fascino retrò di una stazione inglese, si potrebbe individuare nell’ultimo lavoro dell’autore diTrainspotting un’operazione a tavolino, un prodotto freddo, un film “ricattatorio” perché perfettamente consapevole delle emozioni suscitate e delle corde toccate.
Ci piace pensare che le cose non stiano affatto così e che The Millionaire sia un profondo atto d’amore verso Bollywood e verso Bombay. Per capire The Millionaire forse basta lasciare da parte quell’atteggiamento smaliziato che troppo spesso toglie immediatezza alla fruizione di un’opera d’arte. Per capire il film, dobbiamo “abbracciarlo”, “accoglierlo”, nella sua miscela di culture antitetiche, nel suo continuo oscillare tra la favola e il dramma. In fondo è così che l’uomo occidentale dovrebbe avvicinarsi all’India, accettando i suoi contrasti, le sue contraddizioni. Il primo a farlo è stato proprio Danny Boyle, che si è intrufolato, con una troupe leggera, fra gli slums di Mumbai. Lo ha fatto senza programmare nulla, confidando unicamente nella magia di un luogo e  di un popolo imprevedibili e spontanei. Di questo popolo il regista inglese sembra aver capito e rispettato i gusti cinematografici, accentuando a ragione i toni melodrammatici e non rinunciando al lieto fine. Di anglosassone, The Millionaire ha invece quel quiz televisivo – Chi vuol essere milionario?, appunto – che è nato proprio in Inghilterra e che poi è  stato esportato in quasi tutti i paesi del mondo, e che viene raccontato con lucidità e intelligenza. Occidentale è anche l’impianto narrativo. La sceneggiatura, scritta da Simon Beaufoy (Full Monty), ha la complessità e l’originalità di tanti buoni film hollywoodiani. L’idea di legare a ogni domanda del quiz un episodio della vita di Jamal infatti è ottima, anche se alla lunga può risultare ripetitivo.
Vicina a noi, infine – e sembra un paradosso - è perfino Bombay, ripresa, mostrata e in parte ricostruita come la Londra di Charles Dickens, città smisurata che si sviluppa a un ritmo vertiginoso fra poveri sempre più poveri e ricchi sempre più ricchi. La vera meraviglia di The Millionaire, però, sono gli attori bambini che interpretano Jamal e suo fratello Salim da piccoli. Toccano a loro le scene più belle e commoventi del film, quelle in cui leggiamo la forza e l’amore per la vita di un popolo disgraziato che proprio in questi giorni sta vivendo una brutta pagina di storia.


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