18 marzo 2019

IL ROSPO E LO SCORPIONE - dal web


IL ROSPO E LO SCORPIONE
Il rospo era una creatura buona e gentile che nuotava felice nel suo stagno e aveva molti amici, perché era benvoluto da tutti. Un giorno mentre sguazzava sentì una voce che lo chiamava dalla riva dello stagno. "Ehi rospetto, vieni qui" disse la voce.
E così il rospo nuotò fino alla riva e lì vide che era stato uno scorpione a chiamarlo. Ora sappi che il rospo era, per sua natura, una creatura fiduciosa e buona, ma non era uno stupido. Sapeva che lo scorpione era pericoloso ed era noto per il suo pungiglione velenoso, che poteva colpire in qualsiasi momento e spesso senza nessun motivo.
Così il rospo mantenne le distanze, ma replicò in modo educato:
"Che cosa posso fare per te fratello scorpione?"
"Devo andare sull'altra riva dello stagno" gli disse lo scorpione " tuttavia mi servirebbero parecchi giorni per farlo camminando.
Se mi portassi sulla schiena e lo attraversassi a nuoto, arriverei in un baleno. Mi hanno detto che sei buono e generoso e spero che vorrai farmi questo enorme favore, che mi aiuterebbe tantissimo e sarebbe molto apprezzato."
Ora, il rospetto aveva un rompicapo da risolvere. La sua natura lo spingeva ad aiutare, ma aveva paura della cattiva reputazione dello scorpione. Decise di essere sincero:" Fratello scorpione, io vorrei aiutarti ma tu sei noto per la tua volubilità e per il tuo pungiglione micidiale. Se ti prendo sulla schiena e nuoto, che mi succederà se deciderai di pungermi? Morirò e io non voglio morire!"
Lo scorpione si mise a ridere "Ridicolo! Fratello rospo, pensa a ciò che hai detto! Se ti pungessi mentre nuoti, andresti a fondo e annegheremmo entrambi. Non ho alcun desiderio di uccidere te e di sicuro neanche me stesso, perciò perché ti dovrei pungere? Devo solo attraversare lo stagno e mi serve il tuo aiuto per farlo. Per favore, fratello!"
E così il rospo fiducioso permise allo scorpione di salirgli sulla schiena e cominciò a nuotare. Quando giunsero a metà strada, il rospo sentì un dolore terribilmente acuto.
"Ahi, cos'è stato?" gridò. Al che lo scorpione replicò:" Ops, ti ho punto, scusa". Il rospo era incredulo e mentre il veleno gli si diffondeva nel corpo e lui cominciava ad affondare, chiese allo scorpione: "Ma perché, fratello? Perché mi hai punto se ora moriremo di sicuro entrambi?".
Lo scorpione sospirò e spiegò in modo molto semplice, mentre entrambi si preparavano a morire: "Non ho saputo resistere: è la mia natura!"

Morale: Quando lo scorpione dice al rospo che non vuole ferirlo è sincero, in quel momento. In quel momento davvero non voleva pungerlo e non voleva fare niente di così palesemente autodistruttivo. Ma la sua natura lo ha sopraffatto, come sempre, e lui non è riuscito a trattenersi. Il rospo è da biasimare tanto quanto lo scorpione per la sua morte. Conosceva la natura dello scorpione e il suo istinto gli diceva di non fidarsi, ma la sua natura lo ha portato ad ignorare la sua somma saggezza.
Insomma... presto o tardi la vera natura dell'essere umano salta fuori anche se facciamo di tutto per nasconderla!

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