IL ROSPO E LO
SCORPIONE
Il rospo era una creatura buona e gentile che nuotava felice nel
suo stagno e aveva molti amici, perché era benvoluto da tutti. Un giorno mentre
sguazzava sentì una voce che lo chiamava dalla riva dello stagno. "Ehi rospetto,
vieni qui" disse la voce.
E così il rospo nuotò fino alla riva e lì vide che era stato uno
scorpione a chiamarlo. Ora sappi che il rospo era, per sua natura, una creatura
fiduciosa e buona, ma non era uno stupido. Sapeva che lo scorpione era
pericoloso ed era noto per il suo pungiglione velenoso, che poteva colpire in
qualsiasi momento e spesso senza nessun motivo.
Così il rospo mantenne le distanze, ma replicò in modo
educato:
"Che cosa posso fare per te fratello
scorpione?"
"Devo andare sull'altra riva dello stagno" gli disse lo scorpione
" tuttavia mi servirebbero parecchi giorni per farlo camminando.
Se mi portassi sulla schiena e lo attraversassi a nuoto, arriverei
in un baleno. Mi hanno detto che sei buono e generoso e spero che vorrai farmi
questo enorme favore, che mi aiuterebbe tantissimo e sarebbe molto
apprezzato."
Ora, il rospetto aveva un rompicapo da risolvere. La sua natura lo
spingeva ad aiutare, ma aveva paura della cattiva reputazione dello scorpione.
Decise di essere sincero:" Fratello scorpione, io vorrei aiutarti ma tu sei noto
per la tua volubilità e per il tuo pungiglione micidiale. Se ti prendo sulla
schiena e nuoto, che mi succederà se deciderai di pungermi? Morirò e io non
voglio morire!"
Lo scorpione si mise a ridere "Ridicolo! Fratello rospo, pensa a
ciò che hai detto! Se ti pungessi mentre nuoti, andresti a fondo e annegheremmo
entrambi. Non ho alcun desiderio di uccidere te e di sicuro neanche me stesso,
perciò perché ti dovrei pungere? Devo solo attraversare lo stagno e mi serve il
tuo aiuto per farlo. Per favore, fratello!"
E così il rospo fiducioso permise allo scorpione di salirgli sulla
schiena e cominciò a nuotare. Quando giunsero a metà strada, il rospo sentì un
dolore terribilmente acuto.
"Ahi, cos'è stato?" gridò. Al che lo scorpione replicò:" Ops, ti
ho punto, scusa". Il rospo era incredulo e mentre il veleno gli si diffondeva
nel corpo e lui cominciava ad affondare, chiese allo scorpione: "Ma perché,
fratello? Perché mi hai punto se ora moriremo di sicuro
entrambi?".
Lo scorpione sospirò e spiegò in modo molto semplice, mentre
entrambi si preparavano a morire: "Non ho saputo resistere: è la mia
natura!"
Morale: Quando lo scorpione dice al rospo che non vuole ferirlo è
sincero, in quel momento. In quel momento davvero non voleva pungerlo e non
voleva fare niente di così palesemente autodistruttivo. Ma la sua natura lo ha
sopraffatto, come sempre, e lui non è riuscito a trattenersi. Il rospo è da
biasimare tanto quanto lo scorpione per la sua morte. Conosceva la natura dello
scorpione e il suo istinto gli diceva di non fidarsi, ma la sua natura lo ha
portato ad ignorare la sua somma saggezza.
Insomma... presto o tardi la vera natura dell'essere umano salta
fuori anche se facciamo di tutto per
nasconderla!
Nessun commento:
Posta un commento