Al Sacro Cuore di Gesù, simbolo univoco
dell’amore mostrato dal nostro Salvatore all’umanità, la Chiesa Cattolica rende
culto di adorazione per tutto il mese di giugno.
La
devozione al Sacro Cuore si accese in Francia, nella
seconda metà del XVI secolo, in tempi gelidi per il
Cristianesimo, messo in crisi dalle guerre di religioni e
dalla diffusione del giansenismo, precursore dell’Illuminismo sviluppatosi poi
nel '700, che predicava l'uso della ragione (l’unica in grado di illuminare le
menti), contro le superstizioni e i pregiudizi delle religioni, della
tradizione e di tutto ciò che limita la libertà dell'uomo.
La
prima Instancabile propagatrice del culto all'umanità di Gesù Cristo e del Suo
Sacro Cuore in particolare, fu Santa Gertrude di Hefta detta anche la “Grande" o "Magna ” per l’alta caratura della sua cultura evangelica.
La religiosa cistercense tedesca che il 27 gennaio 1281 riceve la prima visita
mistica di Gesù, è la teologa del Sacro Cuore, fornace ardente di carità, la
cui piaga rappresenta per lei una porta scintillante di diletti, dove trova
rifugio e si purifica.
Santa Gertrude di Helfta, detta la Grande
(Eisleben, 6 gennaio 1256 – Helfta, 17 novembre 1302)
La diffusione del culto però avviene solo nel secolo XVII per merito dei due grandi santi francesi Giovanni Eudes e Margherita Maria Alacoque.
San Giovanni Eudes, fervido sacerdote gesuita che avversò il giansenismo col sostegno al papato, fu il primo a esaltare il calore dell'amore divino dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria e a fondare nel 1641 due Congregazioni religiose a Loro dedicate.
San Giovanni Eudes
(Ri, 14 novembre 1601 – Caen, 19 agosto 1680)
Sono
però le rivelazioni di Margherita Maria Alacoque, una mistica monaca cristiana canonizzata da papa Benedetto XV nel 1920 e la cui memoria liturgica ricorre il
16 ottobre, a far crescere in modo inarrestabile la propagazione del culto in
tutto il mondo.
Nata
in Borgogna il 22 luglio 1647, la santa già a cinque anni aveva fatto voto di
castità al Signore e nonostante l'opposizione della ricca famiglia che la
voleva opportunamente maritare, a 24 anni riuscì ad entrare nell’Ordine della
Visitazione fondato da San Francesco di Sales.
Dopo
alcuni anni di permanenza nel monastero di Paray-le-Monial, il 27 dicembre 1673
riferì di aver avuto la prima apparizione di Gesù, mentre era assorta in adorazione
ai piedi del crocifisso.
Durante questa visione le domandava una particolare devozione al suo
Sacro Cuore e le rivelava in tutta la loro mirabile profondità i doni d'amore
del suo appassionato Cuore e la promessa che i soprannaturali carismi sarebbero
stati estesi a tutti i devoti: “Il mio divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini, che non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua ardente carità, bisogna che le spanda. Io ti ho scelta per adempiere a questo grande disegno, affinché tutto sia fatto da me”.
Santa Margherita Maria Alacoche
(Verosvres, 22 luglio 1647 – Paray-le-Monial, 17 ottobre 1690)
Le
visioni continuarono per tutta la sua vita, ma le più importanti furono
quattro.
"Ecco
quel Cuore che tanto ha amato gli uomini e che nulla ha risparmiato fino ad
esaurirsi e a consumarsi per testimoniare loro il suo Amore" - le venne
anche detto da Gesù nel rapimento delle visioni -
"In segno di riconoscenza, però, non ricevo dalla maggior parte di
essi che ingratitudini per le loro tante irriverenze, i loro sacrilegi e per le
freddezze e i disprezzi che essi mi usano in questo Sacramento d'Amore. Ma ciò
che più mi amareggia è che ci siano anche dei cuori a me consacrati che mi
trattano così.
Per
questo ti chiedo che il primo venerdì dopo l'ottava del "Corpus
Domini", sia dedicato a una festa particolare per onorare il mio Cuore,
ricevendo in quel giorno la santa comunione e facendo un'ammenda d'onore per
riparare tutti gli oltraggi ricevuti durante il periodo in cui è stato esposto
sugli altari.
Io
ti prometto che il mio Cuore si dilaterà per effondere con abbondanza le
ricchezze del suo divino Amore su coloro che gli renderanno questo onore e
procureranno che gli sia reso da altri".
Grandi
sono le Promesse fatte da Gesù agli adoratori del suo Splendente e Fulgido
Cuore e, in pratica, costituiscono un piccolo Codice dell’amore e della
misericordia di Dio e una sintesi di quanto Gesù rivela nel Vangelo:
1.
Darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato
2.
Porterò soccorso alle famiglie in difficoltà e metterò la pace nelle famiglie
divise.
3.
Li consolerò nelle loro afflizioni
4.
Sarò il loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte.
5.
Spargerò abbondanti benedizioni sopra tutte le loro opere.
6.
I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l'oceano della Misericordia.
7.
Le anime tiepide si infervoreranno.
8.
Le anime fervorose giungeranno in breve a grande perfezione.
9.
Benedirò i luoghi dove l'immagine del mio Sacro Cuore verrà esposta ed onorata.
10.
A tutti coloro che lavoreranno per la salvezza delle anime darò loro il dono di
commuovere i cuori più induriti.
11.
Il nome di coloro che propagheranno la devozione al mio Sacro Cuore sarà
scritto nel mio Cuore e non ne verrà mai cancellato.
12.
Io ti prometto, nell'eccesso della Misericordia del mio Cuore, che il mio Amore
Onnipotente concederà a tutti coloro che si comunicheranno al Primo Venerdì del
mese per nove mesi consecutivi, la grazia della penitenza finale. Essi non
moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, e il mio Cuore sarà
il loro asilo sicuro in quell'ora estrema.
Sacro Cuore di Gesù opera di Pompeo Batoni (1767)
Chiesa del Gesù di Roma
Le apparizioni della Santa
però non convinsero né consorelle né i
suoi superiori spirituali, che la giudicarono una fanatica visionaria.
Fu
San Claudio La Colombière, il gesuita divenuto sua autorevole guida spirituale, a credere
il lei e a chiederle di stilare un’autobiografia, per rendere pubbliche le
visioni e rivelazioni ascetiche avute.
Vinte
le ostilità clericali, si diffuse nel mondo cattolico la pratica pia dei primi nove
venerdì di ogni mese e la devozione a quel Cuore Divino che a Santa Margherita Maria Alacoque si era manifestato: "su un trono di fiamme, più raggiante del sole e trasparente come cristallo,
circondato da una corona di spine simboleggianti le ferite inferte dai nostri
peccati e sormontato da una croce, perché dal primo istante che era stato
formato, era già pieno d’ogni amarezza."
Claude de la Colombière
(Saint-Symphorien-d'Ozon, 2 febbraio 1641 – Paray-le-Monial, 15 febbraio 1682)
La festa del Sacro Cuore fu celebrata per la
prima volta in Francia, probabilmente nel 1685, presente la santa mistica.
I francesi divennero così devoti che, in segno di profonda dedizione, costruirono a Parigi tra il 1875 e il 1914, l’abbacinante e grandiosa basilica del Sacre Coeur, che domina Montmartre, proprio nel cuore del cosiddetto "quartiere maledetto", sede degli artisti tutto genio e sregolatezza e poco distante dal lussurioso Moulin Rouge.
I francesi divennero così devoti che, in segno di profonda dedizione, costruirono a Parigi tra il 1875 e il 1914, l’abbacinante e grandiosa basilica del Sacre Coeur, che domina Montmartre, proprio nel cuore del cosiddetto "quartiere maledetto", sede degli artisti tutto genio e sregolatezza e poco distante dal lussurioso Moulin Rouge.
Basilique du Sacré-Cœur - Paris
Il
Sacro Cuore riporta chiaramente alla mente la Passione di Cristo sulla croce ed
è raffigurato sfolgorante di raggi di luce, cinto dalla
corona di spine, sormontato dalla croce, trafitto da una lancia (o in talune raffigurazioni trafitto con frecce) e avvolto dalle
fiamme.
Facilmente
intuiamo come i raggi di luce rappresentino Gesù, come ci suggeriscono anche alcuni versetti della Bibbia: "Io sono la luce del mondo; chi mi segue non
camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita"(Giovanni
8, 12,) o anche :"La città non ha bisogno di sole, né di luna che la illumini,
perché la gloria di Dio la illumina, e l'Agnello è la sua lampada." (Apocalisse
21, 23).
Il fuoco è da sempre associato all’essenza della
divinità e simboleggia anche la consumazione perfetta di un sacrificio, basti
pensare alle offerte bruciate in sacrificio descritte nell’Antico Testamento, quindi l’immagine del fuoco associato al cuore rappresenta il sacrificio l’amore supremo fatto da Cristo per noi.
Le spine sono i nostri peccati che trafiggono in profondità il cuore di Gesù, così come la lancia, anche se potrebbe anche richiamare al mito di Cupido, il dio dell'amore che colpiva al cuore con una freccia gli innamorati e dunque interpretabile come un ulteriore simbolo dell’amore di Cristo per noi.
Le spine sono i nostri peccati che trafiggono in profondità il cuore di Gesù, così come la lancia, anche se potrebbe anche richiamare al mito di Cupido, il dio dell'amore che colpiva al cuore con una freccia gli innamorati e dunque interpretabile come un ulteriore simbolo dell’amore di Cristo per noi.
"Nel
linguaggio biblico il “cuore” indica il centro della persona, la sede dei suoi
sentimenti e delle sue intenzioni. Nel cuore del Redentore noi adoriamo l’amore
di Dio per l’umanità, la sua volontà di salvezza universale, la sua infinita
misericordia. Rendere culto al Sacro Cuore di Cristo significa, pertanto,
adorare quel Cuore che, dopo averci amato sino alla fine, fu trafitto da una
lancia e dall’alto della Croce effuse sangue e acqua, sorgente inesauribile di
vita nuova..."
papa Benedetto XVI, Angelus 5 giugno 2005
papa Benedetto XVI, Angelus 5 giugno 2005
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