La sensazione di libertà che si deve provare in sella ad un
cavallo lanciato al galoppo, con il vento tra i capelli, dev'essere davvero
inebriane... nella prossima vita, tra le altre cose, imparerò anche a cavalcare!
IL MIO CAVALLO
Il mio cavallo?
Non lo cambierei con nessun’altra bestia a quattro zampe.
“Za’, hop!”, e ti rimbalza sul terreno come se fosse imbottito di crine.
Pare davvero le cheval volant, il Pégaso dalle narici di fuoco.
Quando gli sono in sella, è come se volassi: sono un falco che galoppa per l’aria insieme a lui.
La terra canta, quando lui la tocca.
Il più banale corno del suo zoccolo è più armonioso della piva d’Ermes.
Ha il mantello color noce moscata.
E il calor dello zenzero.
Una bestia che andrebbe a perfezione a un Persèo, tutto aria e fuoco;
gli elementi più torpidi, terra e acqua, traspaion solo in lui nella paziente
sua docilità quando gli monta in sella il cavaliere.
Lui solo è quel che può dirsi un cavallo; gli altri sono tutti miseri ronzini,
da dirsi tutt'al più degli animali.
William Shakespeare, Enrico V, ca. 1599
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