9 luglio 2014

ESTATE - Hermann Hesse



Dopo una fugace apparizione della primavera, quest'anno anche l’estate ha un umore capriccioso e bizzoso e alterna giorni roventi con altri che d'estivo non hanno niente!
Nemmeno le stagioni sono più quelle di una volta e neanche in questo caso il cambiamento è stato in meglio... nemmeno del tempo ci si può più fidare!

ESTATE

Improvvisamente fu piena estate.
I campi verdi di grano, cresciuti e
riempiti nelle lunghe settimane di piogge,
cominciavano a imbiancarsi,
in ogni campo il papavero lampeggiava
col suo rosso smagliante.
La bianca e polverosa strada maestra
 era arroventata,
dai boschi diventati più scuri risuonava più spossato,
più greve e penetrante il richiamo del cuculo,
nei prati delle alture, sui loro flessibili steli,
si cullavano le margherite e le lupinelle,
la sabbia e le scabbiose, già tutte in pieno rigoglio
e nel febbrile, folle anelito della dissipazione
dell'approssimarsi della morte
perché a sera si sentiva qua e là nei villaggi il chiaro,
inesorabile avvertimento delle falci in azione.

Hermann Hesse

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