Memorie di un abete saggio...
PARLA UN ABETE
Ero un abete forte, dritto era il mio fusto,
vivevo con gli amici al limitar del bosco:
c’erano abeti giovani ed altri vecchi assai
credevamo che nessuno ci separasse mai,
ma venne un giorno che il padrone di quel bosco
a me ed ai miei amici mise gli occhi addosso,
parlando con un tale diede ordini sicuri
e l’indomani venne una squadra con le scuri,
fummo abbattuti al suolo e poi portati via
ci ritrovammo più tardi in una segheria,
in regoli e pannelli ci hanno trasformato
chi porta, chi finestra ognuno è diventato.
Io sono diventato un magnifico portone
ed ora apro e chiudo un bellissimo
salone,
di signore e signori ormai ne vedo tanti
brutti, belli ma tutti
assai eleganti.
Contento della sorte che mi era capitata,
anche se di uno
sguardo nessun mi ha mai degnata,
fino a quando un giorno che non potrò
scordare,
si avvicinava proprio la festa di Natale!
In mezzo al salone, dritto e illuminato
tutto ricco di addobbi e da tutti
guardato,
ti vedo un bell’ abete, e l’ho riconosciuto,
era un amico mio
che con me era cresciuto.
Ho fatto allora un confronto e ho pensato:
c’è
chi è sempre guardato e ammirato
chi invece utile è assai,
ma che
purtroppo non è guardato mai!
Un po’ d’odio provai nel mio cuore di
legno
per chi mi trasformò in pezzetti di legno
e in queste riflessioni
cullavo i miei sogni
quando mi accorsi che erano passati alcuni giorni.
La festa era finita,finita l’allegria
e l’abete bellissimo l’avean portato
via.
Era stato in quei giorni da tutti assai guardato
ma seppi che oramai
l’avevano bruciato;
il mio cuore di legno allora sussultò
e l’odio che
avevo dentro in amore si cambiò.
Tutti nella vita abbiamo un posto importante
colui che studia tanto e quello più ignorane
il ricco è più ammirato e rispettato,
il povero solo e tralasciato
però bisogna prendere con serenità
quello che la vita a ciascuno di noi da:
c’è chi ha la ricchezza, ma anche tanta noia
c’è chi ha la povertà, eppure ha tanta gioia,
è il viver bene, è la bontà nel cuore
quello che anche un povero fa diventar signore.
È la storia di un abete in porta trasformato:
voglio sperar che a tutti qualcosa abbia insegnato.
(dal web)
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