29 dicembre 2019

NATALE IERI - Salvatore Armando Santoro


 Il Natale è sicuramente la festa che più risveglia nostalgia e  rimpianto...

NATALE IERI

Oh, Natale, Natale!

Suoni d’acciarini lontani
e melodie sperse per borghi abbandonati,
per strade di ciottoli e di fango.

E frotte di bimbi cenciosi,
di bimbe spettinate e unte,
salti e versi, risa e strepitio di  porte,
latrar di cani ed imprecazioni di vecchi 
stanchi ed assonnati.

Odor d’incenso,
ostentazioni e canti in una vecchia Chiesa,
dove l’odor di muffa si confondea col puzzo 
degli stracci dei vagabondi
a mendicare all’uscio.

Giorni miei andati di preghiere,
di speranze per una vita migliore,
per un giorno diverso, poi arrivato.

E, infine, il razionale, il ripudio d’una santità
sospesa tra immagini indefinite e malinconiche,
allineate in alcove di cui s’è perso il senso 
e la memoria.

Ed il rimpianto arriva
a scuoter l’uscio delle certezze,
a risperare un mondo
che, sui canti serali e sulle nenie,
mi riporti gli affetti ormai finiti 
e quel Natale, di cui l’orma di santità,
in me, ormai è dispersa.

Salvatore Armando Santoro 

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