24 febbraio 2019

CADE LA NOTTE - Forough Farrokhzad


Buonanotte con una poesia di Forough Farrokhzad, forse la più grande poetessa iraniana.
Compositrice precoce, dopo la scuola dell’obbligo non si diploma neppure, ma pubblica a metà degli anni ’50 la raccolta autobiografica "Prigioniera": è così che si sente, tanto che divorzia dal marito, sposato a soli 17 anni, lasciandogli il figlio piccolissimo, per essere libera di seguire la vocazione poetica e una vita tumultuosa e anticonformista.
 Per sfuggire alla pressione sociale ripara per un breve periodo in Europa, dove riceve premi e riconoscimenti internazionali per il documentario "La casa è nera" da lei stessa girato in una comunità di lebbrosi nel 1963.
Vivendo di provocazioni che la portarono a sfidare le autorità religiose e i letterati più conservatori contestando il ruolo della donna nel matrimonio tradizionale e nella società, ebbe chiacchierate relazioni anche con uomini sposati e si legò al poeta Nader Naderpur, finché non trova il suo ultimo amore, lo scrittore e regista Ebrahim Golestan.
La loro però e una relazione tempestosa, fatta di litigi e rappacificazioni.
Anche la fredda notte di febbraio in cui morì, a 32 anni, aveva litigato furiosamente con lui e mentre stava tornando da una visita alla madre la sua jeep scivolò su una lastra di ghiaccio e si schiantò.
Forugh Farrokhzad è ora il simbolo della voglia di vivere e di libertà degli iraniani e la sua tomba è meta di pellegrinaggio.

CADE LA NOTTE

Cade la notte
E dopo la notte, il buio
E dopo il buio
Gli occhi
Le mani
I respiri, i respiri…
E il rumore dell’acqua
Che gocciola dal rubinetto

Dopo due punti rossi
Due sigarette accese
Il tic-tac dell’orologio
Due cuori
E due solitudini

Forough Farrokhzad
(Teheran, 5 gennaio 1935 – Tafresh, 13 febbraio 1967) 

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