11 novembre 2016

L'estate di San Martino - Giuseppe Risica



In pieno autunno, grazie alla generosità del cavaliere Martino di Tours che nonostante il freddo divise il suo mantello con dei mendicanti, la natura ci regala dei tiepidi giorni di sole, che nella nostra cultura definiamo "estate di San Martino".
Nei paesi anglosassoni, il fenomeno meteorologico viene chiamato Indian Summer ("estate indiana"), termine che deriva dalle abitudini delle tribù indiane del Nord America, che aspettavano e approfittavano di questo lasso di bel tempo autunnale per abbandonare le rive dei fiumi e dei laghi, assai pescose in estate, e spostarsi con le canoe, verso i territori di caccia nell’interno delle foreste ove trascorrevano tutto l’Inverno.
In alcune lingue slave, tra cui il russo, l'equivalente dell'estate di San Martino, è chiamato Bab'e Leto, cioè "estate delle nonne".

L'ESTATE DI SAN MARTINO

Nell'autunno freddo andava
un meschino poverello,
silenzioso egli tremava
ricordando il tempo bello.

Un cavaliere avanzava baldo
tra le nebbie del mattino,
nel mantello stava caldo:
il suo nome era Martino.

O signore carità
a chi mesto te la chiede,
egli mosso da pietà
mezzo manto tosto diede.

E Iddio ne fu contento
tra le ultime viole,
sorridendo fermò il vento
e improvviso tornò il sole.

Giuseppe Risica

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